Meglio seduti per terra per inquadrare il pupo

Meglio seduti per terra per inquadrare il pupo Meglio seduti per terra per inquadrare il pupo TUTTI i giorni i laboratori sviluppano e stampano più fotografie di bambini che di ogni altro soggetto. E non basta: molte persone rispolverano vecchie macchine fotografiche o ne acquistano una nuova, talvolta addirittura la prima che abbiano mai posseduto, in ocesione della nascita di un figlio o di un nipote. Il desiderio, tanto forte da essere sentito come una necessità, colpisce tutti: il fotografo neofita, naturalmente, ma anche l'appassionato di vecchia data capace di bollare come banale quasi ogni soggetto. Ognuno vuole afferrare immagini che il tempo e la naturale crescita del bambino renderanno presto irripetibili. E, almeno fintanto che la creatura è proprio giovanissima, i problemi per il fotografo sono piuttosto ridotti, perché l'oggetto di tanta attenzione si lascerà riprendere senza troppo agitarsi. In questi casi si cercherà naturalmente di non usare il flash, che terrorizza anche il più serafico dei bambini e che, fornendo una luce dura, ne congela le espressioni. Per avere del buoni primi piani si deve usare un apparecchio reflex con ottiche intercambiabili e montare un obiettivo a focale fissa, o zoom, intorno ai 100 mm. La focale fissa è preferibile perché più luminosa e più adatta all'uso senza flash in interni, perciò con luce generalmente scarsa. Se invece si dispone scio dell'obiettivo normale o di una fotocamera compatta, che ha in genere un obiettivo moderatamente grandangolare, si dovrà evitare con attenzione di avvicinarsi troppo al viso del bimbo che risulterebbe sicuramente innaturale a causa della deformazione prospettica caratteristica degli obiettivi di queste lunghezze focali. Non potendo avvicinare il bambino resterà molto spazio Ubero nell'inquadratura. Per migliorare l'insieme e guadagnare la gratitudine dei parenti, la migliore e più logica soluzione è quella di fotografarlo in braccio alla mamma e a nonni e fratelli, che potranno anche rendersi utili mantenendolo calmo e bene in luce. A proposito di luce, in casa il punto migliore per queste fotografie è accanto a une finestra, badando che il viso non sia in controluce e che venga illuminato di trequarti o trasversalmente, piuttosto che frontalmente. Può essere una buona cosa accendere le luci domestiche (purché non al neon o al mercurio) che contribuiranno a smorzare qualche ombra e soprattutto a scaldare un poco 1 colori. Quando il fanciullo cresce aumentano anche le difficoltà per fotografarlo. Diventa infatti un vero problema mantenere 11 nostro soggetto quieto quanto basta per mettere a fuoco e scattare senza eccessivo pericolo di «mosso». Saranno allora ancora più utili le pellicole ad alta e altissima sensibilità — oggi esistono anche da 1600 Iso (Asa) — mentre 11 flash potrebbe entrare in campo In qualche caso quando interessa riprendere l'azione o la scena generale più che le espressioni. Un accorgimento per migliorare di parecchio i risultati è quello di fotografare i bambini dalla loro altezza, dunque chinandosi o sedendosi a terra, e non dall'alto In basso. Infatti non solo è difficile costringere il nostro soggetto a guardare a lungo verso l'alto, ma ancora una volta la deformazione prospettica gioca a sfavore del fotografo che punta l'obiettivo verso il basso. Le occasioni per fotografare i fanciulli sono molte e andrebbero sfruttate tutte senza badare troppo al costo della pellicola. Qualche scatto in più i Inevitabile, sia perché spesso ci si lascia cogliere dall'entusiasmo, sia perché cosi si hanno maggiori possibilità di cogliere attimi ed espressioni sfuggevoli. Il prossimo, naturale passo è quello d'insegnare al bambino ad usare la sua prima macchina fotografica. Dti Andrea Donati

Persone citate: Andrea Donati