Il riccio si lava sputandosi addosso

Il riccio si lava sputandosi addosso Il riccio si lava sputandosi addosso PROTAGONISTA di leggende, riprodotto dagli egiziani in terracotta e dipinto sui vasi per arredi delle camere funerarie già 2000 anni fa, il riccio, pur essendo simbolo di scarsa socievolezza, è stato e tuttora è un animale molto amato e oggetto di credenze popolari Plinio per esemplo racconta che i ricci si rotolano sui frutti caduti dagli alberi infilandoseli sugli aculei per poterli portare più facilmente nella loro tana. In realtà quando un riccio si volta pancia all'aria i muscoli dorsali sono completamente rilassati e quindi manca agli aculei il necessario sostegno per far presa e non c'è cosi modo di infilzare alcunché. Non è frutto della fantasia popolare, invece, lo sputo del riccio. Quando trova un oggetto 11 cui odore solletica le sue narici e il suo interesse, lo afferra con la bocca e inizia a masticarlo, secernendo una grande quantità di saliva schiumosa; a questo punto si solleva sulle zampe anteriori e con la lingua sputa la saliva sugli aculei. Tale comportamento non è soltanto dovuto a un bisogno di pulizia ma, considerando anche gli oggetti presi di mira dal riccio, che possono essere 1 più svariati: fogli di giornale che emanano l'odore dell'inchiostro, fiori molto profumati, mozziconi di sigaretta ecc., si può pensare ad una pulizia degli aculei da odori estranei che prevalgano sull'odore Qui a fianco; scggiolina pieghevole di Masayuki Matsukaze stesso dell'animale, oppure all'esatto suo contrarlo per mimetizzare 11 suo odore e passare inosservato sotto al naso dei suoi nemici. Il riccio, anche se cosi ben protetto dalla sua corazza di aculei, il quale quando si sente In pericolo sfodera, appallottandosi su se stesso, ha comunque pochi nemici naturali: sono soprattutto uccelli rapaci o grossi gufi 1 quali con le loro dita rivestite da consistenti placche ossee trafiggono con gli artigli il suo corpo e con 11 robusto becco afferrano la pella Irta di aculei. I mammiferi carnivori, invece, sostengono una ben dura lotta quando il riccio è appallottolato su se stesso e i cani da caccia quando Incontrano nei boschi questo animale non osano quasi mai attaccarlo e abbaiano furiosamente. E' probabilmente per questa sua arma di difesa che il riccio è meno pronto alla fuga di altri mammiferi ma purtroppo la sua corazza non lo protegge certo dal traffico: l'uccisione di questo animali da parte delle automobili ha percentuali altissime. Può succedere, a chi possiede una casa In campagna, con accesso libero dal campi o dai boschi, di trovare in giardino un riccio. Avere un orto o un giardino frequentato da questi insettivori può essere molto utile alla colture e ai fiori: i ricci mangiano bruchi, lumache ed altri animaletti nocivi. Paola Scagliotti fotografare

Persone citate: Paola Scagliotti