Con l'acciaio tubolare la sedia si fa scultura

Con l'acciaio tubolare la sedia si fa scultura Con l'acciaio tubolare la sedia si fa scultura L9 USO dell'acciaio tubolare nella , produzione di mobili e oggetti di arredamento non è soltanto legato alla riproducibilità industriale dei progetti, che rivoluzionò il modo di concepire e produrre. I suoi risultati migliori sono legati allo sviluppo di una concezione architettonica del mobile, come uno degli elementi delle costruzione dell'ambiente. In questo senso l'acciaio, materialesimbolo dell'era industriale uscita dalla prima guerra mondiale, non si limita a rappresentarla passivamente. Anzi, 1 primi esempi di mobili con strutture portanti «tubolari», vengono considerati più «sculture» che mobili di larga diffusione. Gli Anni Venti vivono le esperienze del «Déco», la produzione di massa non accoglie volentieri l'acciaio. Sono 1 gruppi di avanguardia che vagliano le possibilità plastiche e decorative del metallo che si può ben dire domina il secolo. La Bauhaus, De Stijl, Le Corbusler, 1 razional-futurlsti italiani sono i primi a notta, Nova Milanese; Arne Jacobsen, 1955, 3107, seduta in teak, o quercia o faggio verniciato, della «Frltz Hansen, Allcroed», Danimarca; Gae Aulenti, 1964, Solus 220, sedile imbottito e rivestito in pelle, Zanotta, Nova Milanese; Giancarlo Plretti, 1968. Pila, sedile e schienale in «cellidor». E' pieghevole (chiusa è spessa solo 5 em.). Prodotta dalla Castelli di Bologna; Gerd Lange, 1967, SM404, scocca in poliammide su tubo di acciaio. Drabert di Mlndcn (Germania); Achille Castiglioni, 1969, Castiglia, sedile e schienale in cuoio o tessuto, Zanotta, Nova Milanese; Hans J. Wegner. 1970, JII701, sedile e schienale in frassino, prodotta dalla coglierne il valore tecnologico ed espressivo. Indubbiamente pensano ai mobili in legno curvato di Michael Thonet. Fra il listello rotondo di faggio e il tubo di acciaio il parallelo è Intuitivo. Gli storici non hanno ancora sciolto tutti i dubbi di questa «paternità». Comunemente però si attribuisce la prima sedia «a pensilina» con struttura in «tubolare» ad uno dei maestri legati al Bauhaus, Mart Stam (l'idea gli venne associando il manubrio della bicicletta al tubo del gas). E" del 1926, si chiama «S33» ed è ancora prodotta dalla Gebruder Thonet di Frankenberg (Germania). Nello stesso anno Marcel Breuer ne ideava un'altra slmile. Ohi sia stato davvero il primo forse non si saprà mai. E' un fatto che tra il '26 e il '30 dopo Stam e Breuer, anche Le Corbusler, Mies van der Rohe e diversi designer francesi (René Herbst in testa) e italiani (Sartoris) presero a produrre sedie e altri oggetti in «tubolare», e- p- b. Omkstack, Seduta e schienale in lamiera di metallo cromato. Bieffeplast, Padova. Masayuki Matsukaze e Centrokappa. pieghevole 5/4820, la struttura in tubo al polipropilene, sedile e schienale in tela o canvas. prodotta dalla Kartell di Noviglio (Milano): Questi pezzi sono generalmente indicati come classici (la rivista tedesca «SchOner Wohnen», in un numero speciale tradotto e diffuso dalla Editoriale Domus, li contempla quasi tutti fra 1 mobili che fanno e hanno fatto storia nell'arredamento). Ma, cosi come abbiamo accennato all'inizio a Sartoris, non possiamo ignorare, tra i produttori, accanto alla attività della Cassina. la costante attenzione di un altro produttore italiano, cioè Zanotta. Nella produzione di élite, la casa di Nova Milanese, ha realizzato una serie di classici italiani: per esemplo la «Lira» di Piero Bottoni (1929), la «SE» e la chaise longue «Genni» entrambe di Mucchi, la «Lariana» di Giuseppe Terragni, la «Maggiolina» di Zanuso. lo sgabello «Birillo» di Joe Colombo, la «Irma» di Achille Castiglioni e infine la «Albertina» di Stefano Casciani. Con queste, il panorama di sedie e poltroncine con la struttura portante in «tubolare» di acciaio è davvero ' completo. Gian Paolo Boetti Hansen di Copenhagen; Lindau & Lindekrantz, X75-2. un super-pieghevole con sedile in canvas o cana¬ pa, prodotta dalla Lammhults Mekaniska di Lammhults (Svezia); Rodney Klnsman. 1974, 1