E' nato dal «paltok» dei marinai

E' nato dal «paltok» dei marinai 1 E' nato dal «paltok» dei marinai 1 1830. Nasceva, fra entusiasmo e critiche violente, la moda, che ancora dura, del paletot: addio al «pardessus», alle «redingotes», non la prima né l'ultima volta che lo chic traeva origine da una tradizione popolaresca. La moda dell'impermeabile vero e proprio incontrò maggiori difficoltà. Nel 1837 1 «macintosh», cosi chiamati dal loro Inventore, l'Inglése Charles Macintosh, potevano affrontare l'uragano, ma avevano un difetto, la loro tela gommata sapeva troppo di caucciù. Meglio, per i nostalgici, la rendigote impenetrabile, per 1 giovani alla moda l'impermeabile tipo «Janus», In taffetas impermeabilizzata da una lustra vernice, doppiato in seta, quindi reversibile. Poi l'impermeabile, il «water proof», in stoffa opportunamente trattata, lo portarono anche le donne, per la pioggia, il viaggio, all'uscita da teatro. A fine secolo esistono già impermeabili semplici, pratici, con cappuccio e cintura, decisamente votati ai giorni piovosi, come lo resteranno per anni, prima che di loro si occupino la moda e la chimica nei tren, ches di lana p di codone per uomo, negll^ • spolverini 'in/ciiinz, r^iqri,ciré per dorir.,H!. -rna!,0''nr: vta' i L'era della plastica, l'avvento del colore, fra trasparenti e spalmati, consegnerà l'impermeabile all'eleganza svincolata dal tempo atmosferico. j, Si PRIMA dell'impermeabile c'è l'impenetrabile, In panno pesante un giaccone a sacco, parente stretto del rozzo, scuro «paltok. portato dai marinai. Sorpreso da un temporale Improvviso, ne acquistò uno da un portuale di passaggio, il conte Gabriele d'Orsay, forse l'uomo più elegante nell'Europa L9 USO dell'acciaio è talmente diffuso nel design del , XX secolo che è preferibile limitare il primo approccio al mobile che esalta le qualità del materiale, cioè la sedia. Le migliori, non poche, o sono tuttora in produzione o si trovano soltanto sul mercato antiquario. Tra queste ultime quelle di Elleen Gray, Adrienne Gorska, Mallet-Stevens. Emile Guillot, Etienne Kholmann. Ed ecco una serie di sedie ancora in produzione o tuttavia «rintracciabili» presso i produttori, a cominciare, omaggio dovuto ad un italiano, dalla poltroncina a sedile reclinabile (forse la prima in Italia) progettata da Alberto Sartoris tra il '27 e il '28, della quale la Zanotta di Nova Milanese (Milano) realizza il prototipo nel 1983. Mies van der Rohe, 1927, S533 e 256 sedile e schienale in cuoio o canna d'India, la prima prodotta dalla Thonet di Frankenber (Germania), la seconda dalla Knoll International (Milano). Le Corbusier. 1929, poltroncina girevole LC70. schienale e cuscino imbottiti In pelle o tessuto, Casslna, Meda (Milano). La Casslna produce anche due poltrone di Le Corbusier: la LO a schienale reclinabile del '28 e la LC2, la celeberrima «grand confort» del '29 che ha ispirato più di un designer contemporaneo. René Herbst, 1930, sedia nichelata, sedile e schienale In tiranti di gomma, Pallucco, Roma; Hans Coray, 1938, poltroncina Landi, tubolare e lamiera di alluminio, Za¬ // metallo entra di prepotenza nell'arredamento dopo la prima guerra mondiale ed è legato alla riproducibilità industriale dei mobili. Dal legno curvato di Thonet ai modelli di Marcel Breuer e Le Corbusier In allo a sinistra modello 256 di Mies van der Rohe in tubo d'acciaio e cuoio; a destra: poltroncina a schienale inclinabile di Alberto Sartoris.

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