Sestriere a tavola spelonche, briganti e «ultimo tango»

Sestriere a tavola spelonche, briganti e «ultimo tango» Sestriere a tavola spelonche, briganti e «ultimo tango» SESTRIERE: prima stazione a inaugurare la stagione invernale, prima località a comparire nella guida gastronomica alle località dello sci che «Tuttodove» inizia con questo numero. Numerosi i locali, nessun «due stelle», quattro o cinque esercizi degni di nota. «Toscana piemontesizzata». definisce la propria cucina Alfredo Plerottl, titolare de «li Brigante», probabilmente 11 locale più frequentato dagli habitué del Colle. Con significative correzioni frutto della fantasia del cuoco Pleroni, aggiungiamo noi. Risultato finale, grande varietà che va dal corposi piatti Ipercalorici adatti ai 2035 metri d'altitudine alle delicate ricette di pesce. Suggestivo il grande tavolone degli antipasti: «Carpaccio», crostini alla toscana, bruschette varie, insalate di formaggi. Fra i primi, gli gnocchi alla bava e le crespelle ai funghi (non mancano ovviamente 1 «classici» come tagliatelle e polente varie). Alla grande per quanto riguarda le carni. «Una tradizione, per toscani come noi — si vanta Alfredo — quella di scegliere le carni giuste è quasi una vocazione e fortunatamente qui abbiamo trovato fornitori perfettamente all'altezza». Spiedini in salsa agrodolce,, filetti di pollo alla crema, selvaggina nelle stagioni giuste. Assortiti 1 dessert, praticamente sconfinata la scelta dei vini, dagli Inevitabili Montecarlo e Chianti al tramlner altoatesini a tutti i rossi piemontesi. Per 11 conto ce la si cava con cifre variabili dalle 20 alle 30 mila lire a seconda dei piatti e delle bevande scelte. Fiù schiettamente montanara, adeguata all'arredamento e all'atmosfera del locale, è la cucina del «Last Tango», gestito con grande passione dai coniugi Blanc. «Privilegiando la qualità piuttosto che la quantità — spiega Franco — sia per quanto riguarda il numero, delle portate, sia per la disponibilità di coperti». Ed ecco piatti ricercati come la terrina di paté di fegato alle bacche di ginepro, il soufflé al mirtilli, il risotto alle fragole, tanto per restare ad antipasti e primi piatti (meno «strani» ma altrettanto meritevoli gli gnocchi alla parigina). Altre splendide fantasie fra le pietanze (oltre alle carni alla brace, tanto semplici quanto difficili da cucinare bene): filetto al ginepro o al petali di rosa, accurata scelta di cacciagione quand'è tempo. Panna cotta e bonet 1 dessert classici. Il conto di poco superiore alle 30 mila lire. . Per il terzo dei ristoranti «degni di nota» bisogna scendere di qualche chilometro, In macchina o sugli sci: a Borgata. Si chiama •La Spelonca», è una vecchia stalla rimessa in sesto che vale, da sola, un trenta per cento della cena. «Il nostro cuoco viene dal «Cambio» di Torino — si vanta (e giustamente) il titolare Roberto Chabert —. Io e mia, moglie diamo solo qualche Idea e... facciamo 1 camerieri (Roberto Chabert è rappresentante di articoli sportivi).. Antipasti caldi e freddi (verdure ripiene, torta valdostana al formaggio, carni affumicate, storione) sono una buona «entratura» verso 1 primi: fagottlnl al salmone, trlangolinl ripieni di carciofi, crèpes alla Spelonca (farcite di formaggio, avvolte nel prosciutto e gratinate al forno), penne alla scozzese, riso alla grappa. Fra i secondi, oltre all'inevitabile (e ben cucinata) selvaggina, sono degne di nota la chateaubriand e la fracosta al nebbiolo o al Cinzano rosé. ! Di mele o al limone (rigorosamente tutto fatto in casa) le torte, piemontesi i vini rossi, tirolesi quelli bianchi (più la splendida Vernaccia toscana Importata direttamente dall'origine e bevuta da mezza Sestriere). Il prezzo si aggira intorno alle 30 mila lire. Giorgio Destefanis

Persone citate: Blanc, Giorgio Destefanis, Roberto Chabert

Luoghi citati: Montecarlo, Sestriere, Torino, Toscana