I giudizi dei lettori: perché scelgo questo romanzo

I giudizi dei lettori: perché scelgo questo romanzo I giudizi dei lettori: perché scelgo questo romanzo In Eco c'è tutto Il fascino della Duras protagonista, Manuel. In questo coro di richiami esistenziali si coagula il motivo del nostos, viaggio turgido di dolci ricordi e di mestizie, verso la sognata £erra materna — la Spagna — il cui approdo è quel primo seno, dimenticato ma presente, di Aracoeli, la madre. La metafora materna, lungi dal presentare un andamento schematico, si sostanzia nell'espressività narrativa ed in uno stile che fa pensare, piuttosto che alle assolate spiagge spagnole, al plumbeo cielo Inglese ed allo sguardo miope del protagonista. Ed è questa scrittura che permette, e quasi legittima, la presenza della morte, deuteragonista ed estrema risorsa della benefica e terrifica madre. Si espande, allora, su tutta la narrazione un senso di classica compiutezza e la figura di Aracoeli è apparentata a quella delle primordiali eroine della tragedia greca. Bruno Gentile psichiatra. Portici (Napoli) tutto, assolutamente tutto ciò che ha studiato o apprezzato o criticato: da Borges, e la sua Biblioteca di Babele, ai medievalisti, di cui Ìndica ogni volta nome e cognome e principali opere, come un'antologia per i licei. Insomma, ha preso tutto 11 suo materiale culturale e lo ha messo in vetrina, l'ha disposto in bell'ordine su un volume che diventa non più suo ma di tutti gli altri. Alessandra Petrina studentessa, Fontanlva (Padova) Il nome della rosa di Eco è certamente un bel raggio di sole nel nebbioso panorama narrativo contemporaneo: di solido impianto, con un plot a prova del giallista più esperto, è un po' a strati come le torte degli sposi — si va dal thriller alla storiografia — e, negli impressionanti passaggi dedicati alla cultura medioevale, si parli di erbe o di macchine volanti o di eresie, evidenzia l'amplissima cultura dell'autore. Ma alla seconda lettura, o magari alla terza, sorge il dubbio: questo Umberto Eco, ci è o ci fa? Ha dedicato anni di studio e volumi, da «Opera aperta» ad «Apocalittici e integrati», a sventrare 11 fantoccio, a mostrarci il meccanismo dei generi narrativi, la distinzione tra autentico e kitsch, la «chiave di volta» ' di alcuni Immortali capolavori. E ora scrive un romanzo in cui è presente piacere, i fatti, i personaggi, le situazioni storiche, esistenziali, psicologiche che l'autrice descrive, presenta, analizza con singolare capacità espositiva. Se è vero che buoni scrittori si può diventare, ma. <che narratori si nasce, è lecito (e doveroso) concludere che la Duras è una grande narratrice. Così L'amante di Marguerite Duras, è un libro affascinante che si legge tutto d'un fiato, ed in poche ore, e che si rilegge lentamente, centellinandolo e visualizzando, con immediatezza e come Leonella Prato Caruso è ottima traduttrice. Per ben tradurre (questo io penso) non devi solo conoscere adeguatamente le due lingue su cui lavori, ma anche riuscire a penetrare appieno nello spirito della vicenda cui si ispira il Ubro da tradurre. Giuse Perazzo Tantignoni pensionata, Novara ' Sulla collina di Adams suo fascino per via dell'ambientazione fantastica; letto da un adulto, ogni situazione descritta potrebbe essere trasportata sul plano umano. Non mancano ingiustizie, ambizioni, atrocità, ma neppure sentimenti quali la solidarietà e l'amore. Mirlana Perron Inscenante, VUleneuve (Ao) Ho letto La collina dei conigli sei anni fa, senza sapere che fosse un -bestseller». Mi è piaciuto moltissimo: il libro potrebbe essere letto anche da un bambino e manterrebbe il

Luoghi citati: Napoli, Novara, Padova, Spagna