I sermoni di Guttuso

I sermoni \ di Guttuso I sermoni \ di Guttuso sono pervicaci e spesso subdoli e ritorcono contro di lui accuse che il pittore sembra stenti a controbattere. Passi il potere o la vcnialissima (però fastidiosissima per gli altri) colpa che egli scesso confessa in un volume-intervista, edito in questi giorni dalla Camunia: «Se vado all'aeroporto senza prenotazione, un pasto lo trovo». Ben altre sono le cadute che gli rinfacciano. In primis — ■sventolando, per esempio, le fotoriproduzioni «firmate» dei suoi dipinci — quelle di fronte a quel mercaco conerò cui scaglia anatemi. A suo onore va detco che Guttuso non nega di aver commesso errori. Ma poiché, conerò le turpitudini della troika, egli invoca un nuovo «monachesimo», se verrà ascoltato, sarà bene che si prepari alle necessarie penitenze. Francesco Vincitorio LA settimana scorsa, su «La Repubblica», il consueto articolo-bomba di Guttuso. Oggetto dei: suoi strali, come sempre, l*at>' te moderna o meglio la «modernità». A suo dire, una nuova religione, diffusa dalla troika: mercato-musei-critici. Concordi nell'imporla urbi et orbi. Una sorta di «Trimurti» che «ha condotto al nuovo feticcio: il rettangolo dipinto». Sia pure con qualche ripetitività e appannamento (purtroppo gli anni passano per tutti), un sermone in linea coi suoi seri tti più famosi. Lettore accanito di testi «sacri», irruento, appassiona-. to, pare davvero un paladino antico che, lancia in testa, carichi i peccati del mondo.. Ma i peccatori, come si sa,i Alfabeto ebraico e bizzarrie L'editore Silvio Zamortini (Torino, via Saccarelli 8) pubblica un libro bello e bizzarro. Di grande formato, a colori, con pagine non numerate e non numerabili (ce n'è di doppie, ripiegate) si intitola Quaderno per un alfabeto (L. 15.000). Raccoglie il frutto di esperienze didattiche condotte alla scuola elementare ebraica •Colonna e Fimi* di Torino. Come reagisce un bambino che per la prima volta viene a contatto con l'alfabeto ebraico? Tutto dipende dagli insegnanti. Se permettono ai bambini di giocare, di sbrigliare la fantasia, ecco che i bambini vedono nelle lettere dell'alfabeto cose inaudite, vivaci, allegre. Per il nostro alfabeto è vecchia la storia della S a forma di serpente, della A maiuscola che è il tetto della casa, ecc. Ma fin dalla nascita tuta l bambini; italiani, sono circondati da lettere latine, mentre le lettere ebraiche a qualcuno giungono totalmente nuove, lo stupiscono in modo radicale. E gli suggeriscono immagini che non si possono descrivere qui. Perché? Afa perché tutu noi siamo come bambini di sei anni Ai fronte all'alfabeto ebraico, anche se alcuni (almeno, alcuni tra coloro che si occupano di giochi di parole) ammettono che conoscerlo a spanne sarebbe utilissimo. Le •lettere- dell'alfabeto ebraico sono 22 o 440?-. sti la loro produzione che è il frutto dell'incontro-scontro di due universi culturali fino a pochi decenni fa lontani, non solo geograficamente. La seconda sezione del vo-, lume è interamente dedicata al catalogo delle opere riprodotte a colori e in nero, e propone fra gli altri Glacometti, Bacon, Wols, Burri, De Koonlng. Schifano, Twombly, Paolini, dal 1846

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