Dalla cronaca alla letteratura

Dalla cronaca alla letteratura Dalla cronaca alla letteratura rrnuTTOLIBRI. è im- \\ A portante in sé stesso e oltre se stesso. Che un quotidiano dedichi ogni settimana 8 pagine alla cultura significa per prima cosa affermare che la cultura fa parte della vita e rientra nella cronaca almeno cinquanta volte in un anno. Ma non è tutto qui perché il supplemento si aggiunge e in qualche modo .cristallizza» gli articoli, le interviste, le discussioni di argomento culturale, che il giornale pubblica regolarmente. Per richiamare l'attenzione su di un'opera letteraria, in termini pratici, una notiziola in cronaca è più utile di una recensione, che lascia l'opera nel suo orto periferico e concluso. Quando D'Annunzio stava per pubblicare il suo primo libro, andò dal suo editore, il grande Angelo Sommaruga. Non c'era e gli lasciò un biglietto: .Spicciati a stampare il mio libro perché domani scappo con la Duchessa di Gallese». Il successo fu immediato. Purtroppo, c'è scarsità di Duchesse... Se ne può ricavare un suggerimento: non c'è nulla nella cronaca che non abbia un suo possibile riscontro nella letteratura di ieri e di oggi e alcuni fatti potrebbero esse¬ re richiamati qua e là nel settimanale collegandoli o almeno accostandoli ai fatti culturali e viceversa. Tutto è cultura, anche il netturbino che sciopera, i •pentiti» e il 34 che non esce a Napoli. Lo sappiamo, ma il grande pubblico non ci pensa. Facciamoglielo sapere, tiriamoli dentro che ci sbattano la testa per capire che nelle parole dei cosi detti .letterati», ci sono quelle giuste e illuminanti, di cui abbiamo bisogno ogni giorno. Auguri a .Tuttolibri» per molti anni meritatamente felici. Valentino Bompiani

Persone citate: Angelo Sommaruga, D'annunzio, Valentino Bompiani

Luoghi citati: Gallese, Napoli