La guida alpina lavora a tempo pieno e chiede di diventare operatore turistico

La guida alpina lavora a tempo pieno e chiede di diventare operatore turistico La guida alpina lavora a tempo pieno e chiede di diventare operatore turistico SAINT-VINCENT — II tempo ha cancellato la figura 'della guida alpina che tradizionalmente accompagnava i clienti sulle montagne in «part-time-. Oggi la guida alpina è diventata il «professionista- della montagna che non attende più i clienti sulla soglia di casa, ma vuole organizzare una vera e propria offerta da inserire nell'ottica di un turismo moderno. Su questa concezione si è discusso ieri a Saint-Vincent in occasione del decennale di fondazione dell'Unione guide di alta montagna della Valle d'Aosta: tema di discussione «Il futuro della professione di guida alpina: problemi e prospettive». E' stato il presidente dèlie guide valdostane, Oliviero Frachey, a ricordare come non esista più la guida «part-time-, perché «i giovani vogliono vivere della professione di guida a tempo pieno come avviene già in altre realtà a noi vicine». Per raggiungere questo traguardo è necessario, secondo Frachey, dare vita «ad una struttura turistica capace di fare da tramite delle richieste di attività professionali provenienti da tutto il mondo». Le guide valdostane intendono quindi creare un organismo, parallelo all'Unione guide, simile ad un'agenzia di viaggi che proponga e gestisca dei programmi turistici di alpinismo, di sci-alpinismo, eli-sky e trekking non solo in Valle d'Aosta ma anche in altri gruppi montuosi. Allo scopo si sta creando una cooperativa tra le guide ed un comitato ristretto ha già predisposto programmi estivi ed invernali che costituiscono l'offerta di una settantina di guide che svolgono od intendono svolgere in futuro attività a tempo pieno. Fradiey ha detto che l'iniziativa dovrebbe essere sostenuta, al¬ meno in fase di decollo, finanziariamente, non un aiuto di «tipo assistenziale- ma «un contributo adeguato per raggiungere quell'autonomia finanziarla propria di tutte le imprese sane». // confronto tra la guida di ieri e quella di oggi è venuto dalle relazioni di due guide di diversa generazione. Marcello Bareaux di Courmayeur ha ricordato come il contatto cliente-guida avveniva un tempo all'ufficio guide, andte se si trattava di un vecchio cliente. Bareaux ha affermato che «le guide moderne sono degne di continuare sulla strada aperta dagli anziani perché hanno saputo migliorare la tecnica alpinistica, 11 materiale ed il rapporto cliente-guida». Una giovane guida, Guido Azalea, ha detto come nella professione si siano registrati mutamenti qualitativi e quantitativi: il terreno di la¬ voro e la clientela. L'espansione, secondo Azalea, si è verificata nello sci e incrementa sempre più settori di preciso interesse per le guide, quali lo sci-alpinismo, il fuoripista e l'eli-sky, poi l'arrampicata in generale ed in particolare quella sportiva che sta diventando una disciplina a se stante. Un terzo filone è quello genericamenie definito dei viaggi o trekking non solo all'estero. Per quanto si riferisce alla clientela ha osservato come questa, mediamente, sia più preparata sul piano tecnico (in particolare sullo sci) e sicuramente più informata. Xavier Kalt, svizzero, presidente dell'Unione internazionale guide di alta montagna, ha detto die è necessario difendere Il «mestiere- di guida che si differenzia sostanzialmente dall'alpinismo inteso come sport. Giuseppe Margot

Persone citate: Frachey, Giuseppe Margot, Oliviero Frachey, Xavier Kalt

Luoghi citati: Courmayeur, Saint-vincent, Valle D'aosta