« La vita comincia a 40 anni »

Intervistiamo Gianni Morandi, l'eterno ragazzo col microfono Intervistiamo Gianni Morandi, l'eterno ragazzo col microfono « La vita comincia a 40 anni » Il successo è dalla La vita comincia a quarant'anni. E' un vecchio detto e anche il titolo di un film che ha fatto il suo tempo. E si adatta a Gianni Morandi che, appunto a quaranta primavere, sfodera un nuovo slancio, riconquistando di prepotenza il podio sul quale per un lunghissimo periodo ha fatto scorpacciate di applausi. Di lui non si dimenti ca l'invito a farsi mandare dalla mamma a prendere il latte e l'invocazione «non son degno di te». Era sulla cresta dell'onda, ma poi qualcosa era andato storto e lui s'era trovato nelle nebbie di una vera crisi. «Dal 1973 al 1979 — confessa con amarezza — non c'è stata cosa che sìa andata nel verso giusto. Ma dopo quello sbandamento, quando il mio modo di cantare sembrava non funzionasse più, ecco che piano piano ho ricominciato a risalire e ora mi sembra di essere tornato sulla vetta». Già. un nuovo disco (titolo Uno su mille), una tournée in tutta Italia, e una prossimo film televisivo dal titolo allusivo. Voglia di cantare, un seguito, si direbbe, del precedente: Voglia di volare. Cominciamo da questo nuovo film. Di che si tratta? E' Qualcosa di autobiografico? «Mi chiamerò Paolo Fontana, faccio il cantante, ma questo non significa che si parli di me, anche se inevitabilmente ci sarà qualche situazione vissuta... Diciamo però che è la storia di un qualsiasi cantante, con la sua vita pubblica e la sua vita privata che si intrecciano». Italo Tajo sua: ha appena inci (ìiiuini Mormidi: «Ho cominciVoglia di cantare... Ha qualche significato simbolico, nel senso che fra teatro, cinema, televisione lei preferisce la canzone? «Senz'altro preferisco cantare. Stare sul palcoscenico con la gente che ti segue, che respira le tue parole, è come stare in una grande famiglia, fra amici sinceri... E' una situazione che ti esalta, che ti rende felice». E la tournée? In teatro o in arena? «Solo in teatri. A me piace sentire il respiro della gente. E del resto credo anche che la gente desideri vedere abbastanza da vicino il cantante, e non sentirne soltanto la voce attraverso gli amplifica¬ tqcdtcmctpcfscasvn illustre collega come Magda Olivero, noti esponenti dell'ambiente musicale e culturale quali Giorgio Ferrari, nella duplice veste di direttore del Conservatorio di Torino e di autore, Vittorio Bertone, presidente degli «Amici del Regio», Luigi Cobianchi, vicepresidente dell'Oser, e, vivace e puntuale come sempre, Emilio Pozzi, direttore della sede Rai di Torino La sera di sabato c'è stalo -anche un concerto-omaggio al quale hanno partecipato, accompagqati. al pianoforte dal maestro Èros Cassardo, due giovani e promettenti cantanti, il tenore italo-argentino Diedo D'Auria e il soprano torinese Daniela Lojarro. Grande protagonista, mal prevaricante ma sempre perfettamente inserito nel clima utilmente rievocativo propiziato dai vari interventi, è stato naturalmente Italo Tajo. Il celebre basso, visibilmente commosso, ha illustrato con puntuale efficacia i momenti salienti della sua brillantissima attività, iniziata cinquantanni fa al Regio di Torino, commentando alcuni brani del suo vastissimo repertorio (170 personaggi) traiti dal bel disco pubblicato per l'occasione e i cui proventi andranno all'Associazione per la ricerca sul cancro presieduta da Allegra Agnelli. gj. gu. Bud Spencer (divertentissimo) Or.: 15; 17.10; 18,55; 20,45; 22.35. Ingresso 4000. CENTRALE (via C. Alberto 27. tei 540.110): Pranzo reale, di M. Mowbray. con Maggie Smith, Michael Palm (commedia divertente). Colori. Or.: 16,40; 18,50; 20,50; 22.40. Ingresso 3500. CHARLIE CHAPLIN 1 (via Garibaldi 32 e. tel. 545.245): Cercasi Susan disperatamente, di Susan So.-cimar con Madonna, Rosanna Arquette. Aidan Qulnn, colori, min. 105. Or.: 14,40; 16,40; 20,40; 22,40; «La memoria di una nazione, 20 anni di cinema ungherese in 60 film»: La domenica delle Palme (1969) di I. Gyongyossy, ore 18,40. CHAftLIE CHAPLIN 2 (via Garibaldi 32/e, tel. 545.245): Passaggio In India, di David Lean con Peggy Ashcroft, Judy Davis, James Fox, Alex Guinness (2 premi Oscar), versione dolby stereo, colori, minuti 165. Orario: 15; 18,15; 21,15. CRISTALLO (via Goito 5, tel. 650.71.00): Demoni di Dario Argento con Urbano Barberini. Natasha Hovey. Col. Viet. 18. Or.: 15.30; 17,15: 19; 20,45; 22.30. Ingresso 4000. DORIA (via Gramsci 9. tei 542 422): L'onore del Prlzzl, Jack Nicholson, Kathleen Turner (drammatico). Or.: 15; 17,40; 20,05; 22,30 Ingresso 4000. ELISEO GRANDE (piazza Sabotino, tel. 447.5241): L'anno del dragone, so un disco e presto iato a risalire ed orti mi sembra dtori, a 100 metri di distanza». Cosa le è rimasto dentro di quel periodo di crisi, quando credeva, pessimisticamente, di essere finito? «Nessun rimpianto. E' stata una crisi che mi ha fatto crescere. Io sono di origine montanara, duro é testardo, con i piedi saldamente piantati sulla roccia. Sono sopravvissuto perché ho capito che non potevo continuare a fare il ragazzino, a cantare senza saper leggere la musica. Ho impiegato quel tempo a studiare, a maturare, a trasformarmi in un uomo». Perché tutti continuano a vedere in lei uno studentello che ha un successo occasionale come cantante? I La Famija Turi apparirà in un film p di essere tornato sulla vetta» «Ero uno che cantava canzoni scritte da altri e nell'ondata dei cantautori, come De Gregori. Cocciante, Venduti, Dalla ed altri... sembravo non più credibile, meno accettabile». E adesso invece cosa è successo? Lei continua a cantare canzoni scritte da altri... Cos'è cambiato? «S\ è rifatto di nuovo spazio per un interprete della canzone, anche se scritta da altri, e forse anche perché oggi i cantautori sono troppi e magari c'è rimasto poco spazio per qualcun altro nuovo...». Dunque non ha mal pensato seriamente a gettare la I spugna... neisa compie sessa er la televisione, « «No, questo no... Ho sempre pensato che se uno ha un minimo di talento, non c'è moda, non c'è tendenza, non c'è handicap che possa trattenerlo. L'importante è avere la convinzione che hai qualcosa da dire e, nel mio caso, da cantare». Ma chi le è stato accanto in quel momento buio? «Sono stato del tutto solo, ma per mia scelta personale, dopo che avevo rotto con mia moglie che pure aveva avuto un ruolo importante nella mia vita. Ma ho capito che dovevo star solo, riflettere, ricostruirmi, ritrovare un equilibrio, per costruirmi una immagine nuova, insomma per trovare un nuovo punto di partenza». Pensa di non essere più II divo dei suoi anni migliori? «Forse non sono più un divo, ma ritengo di essere un artista, un professionista serio che può esprimere il meglio di se stesso e che può riconquistare i! favore del pubblico Ha voglia di parlare della sua vita privata? «Preferisco di no, preferisco non parlarne affatto piuttosto che svicolare con qualche bugia». Dunque qualche volta ne dice di bugie... «Spesso sono gli altri a costringermi a dirle. E me ne pento». Mi scusi se insisto... Ma si parla di un suo nuovo amore... «Se ne parla? Io non ne so niente. A meno che non si parli del mio nuovo amore per la canzone». Lamberto Antonelli ntanni: gran fes Voglia di cantare»

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