Lassù tra le Dolomiti, dove si sente la «Patria» quella antica parola che sembrava dimenticata di Milena Milani

Lassù tra le Dolomiti, dove si sente la «Patria» quella antica parola che sembrava dimenticata Lassù tra le Dolomiti, dove si sente la «Patria» quella antica parola che sembrava dimenticata Il Sacrario racchiude no - Versi di GabrielCORTINA — Si sente la Patria quassù tra ìe Dolomiti, quella antica parola che sembrava dimenticata? Direi di si, me ne sono accorta ieri a Pocol, davanti all'Ossario, dove è stata celebrata la messa solenne, in suffragio del Caduti di tutte le guerre. Siamo saliti a quota 1535 metri, tra larici e abeti dai magnifici colori, era una giornata fredda, ma ogni tanto il sole usciva dalle nubi, illuminava le montagne già incappucciate di neve. C'era tantissima gente, l'altare stava all'aperto, davanti alla grandiosa torre quadrata alta una cinquantina di metri, e al Sacrario vero e proprio che racchiude 1 resti di quasi diecimila Caduti italiani, provenienti dai vari cimiteri di guerra del Una corona al Milite i resti di quasi diecimilae d'Annunzio sulla lapiCadore e dell'Ampezzano, di cui più di quattromila rimasti ignoti. Sono tutti soldati della Prima guerra mondiale 19151918 che, da queste parti, combatterono con tenacia e con passione, nonostante le intemperie e le difficoltà. La cerimonia, voluta dall'Associazione nazionale ex combattenti, reduci e famiglie del caduti e dispersi, di cui per la sezione di Cortina è presidente l'avvocato Alberto Asslrelll (già granatiere), è stata altamente suggestiva. Nel viaggio di andata, Assirelli e i suoi amici, Carlo Gasparl detto Coletin, e Aldo Bazzan, che portavano le bandiere, mi avevano informata su tanti particolari riguardanti gli eroici caduti. Cosi quando giungemmo in alto, fui anch'io partecipe a italiani, provenienti dai de di un soldato ventennè o dell'amore collettivo, e della mestizia che ognuno aveva In sé: tra questi boschi, tra queste rocce, al cospetto di una natura privilegiata la guerra aveva distrutto tante vite. Segnai sul mio taccuino qualche nome, soldato Migninl Carlo, soldato Conti Agostino, soldato Donni Pietro, caporal maggiore Cencini Luigi... Mi affacciai a guardare la cripta sottostante dove si trovano le tombe di due Medaglie d'oro al valor militare: il generale Antonio Cantore e il capitano Francesco Barbieri. C'è anche, all'ingresso, una scritta di Gabriele d'Annunzio, del 21 ottobre 1915, in memoria di Mario Festa, un caduto ventenne a Col di Lana, che finisce cosi "in questa terra di furore / dove egli ricadde / raggiante di sangue / cimiteri di guerra del Cae - Un disperso dal 1916per rimanervi imagine di luce". Fuori, sullo spiazzo, ci sono qua e là obici e cannoni arrugginiti, è vietato toccare, sembra impossibile che i loro proiettili abbiano provocato tante sciagure. I bambini corrono dove un tempo gli austriaci e gli italiani lottavano gli uni contro gli altri, oggi il concetto di guerra sembra remoto, dopo la messa ogni discorso parlava di pace. Più tardi tutti riuniti in fraterna bicchierata al Pedavena e poi alla Tana della Volpe per un rancio di amicizia e di solidarietà alzavamo i bicchieri, mentre il sindaco Francesco Basilio Ghedina porgeva il suo saluto per la celebrazione del 4 novembre. Proprio questa data significa per la valle d'Ampezzo 11 morti in tempo di pace adore e dell'Ampezza6 ritrovato dalla figlia i o , o o i i , a i n a i o a a ritorno alla madre patria «a volte criticata» ha detto il sindaco «protestata, sofferta ma sempre , insostituibile e desiderata, come tutte le persone che ci sono care». I nemici di .allora1 hanno anch'essi il loro Sacrarlo, gli austro-ungarici a Belluno e a Vigo di Fassa, i tedeschi a Passo Pordoi, ma ogni anno i reduci vanno in pellegrinaggio reciproco, augurandosi che l'Incubo della morte in battaglia scompaia per sempre. Qui a Pocol, dopo quasi settant'annl, un disperso dal 1916, Pio Fidanza, è stato ritrovato dalla figlia, Il suo nome stava tra i commilitoni, inciso nel marmo, tra questi giovani eroi del Sacrarlo, quale monito per le future generazioni. Milena Milani l

Luoghi citati: Ampezzo, Belluno, Cortina, Pedavena, Vigo Di Fassa