«Così sarà più bella la mia 100a partita» di Giorgio Barberis

«Così sarà più bella la mia 1QOa partita» «Così sarà più bella la mia 1QOa partita» Platini lieto per la presenza del campione viola TORINO — Michel Platini domani compie cento partite nel campionato italiano. L'estate 1982, quando Giovanni Agnelli lo «regalò» alla Juventus per sostituire Liam Brady, è lontana. Tre anni e qualche mese rappresentano un lasso di tempo non indifferente che il francese, nato a Joeuf il 21 giugno 1955, ha capitalizzato completando la sua crescita fino a diventare una stella di primissima grandezza nel firmamento calcistico. Il bottino di 61 gol in 99 gare rappresenta senz'altro qualcosa di più della classica ciliegina sulla torta, ed è forse il motivo di maggior soddisfazione per il giocatore. Il francese, che ieri sera ha ricevuto l'ennesimo riconoscimento a St-Vincent dove è stato premiato con Junior e Scirea dalla sezione arbitri torinese, comunque, non si esalta, né cerca di stabilire graduatorie tra questa o quella rete, più o meno importante: «I gol sono tutti belli — sostiene sornione —. E mi piacciono tutti, a volte anche quelli altrui. Altri giudizi non mi va di darne*. Anche sul traguardo delle cento partite che festeggerà contro la Fiorentina, Michel preferisce evitare proclami: «E'il mio quarto campionato nella Juve ed è normale die io arrivi alle cento gare e oltre. Se in questo periodo mi è capitalo di dover restare fuori solo due volte significa che sono stato anche fortunato: non mi è accaduto nessun infortunio grave a differenza di quando giocavo in Francia e mi toccò restare fermo per nove mesi*. Il ricordo di quel giorni dell'infortunio, senz'altro poco allegri, sembra avere un collegamento con il presente visto che la Fiorentina rlpresenterà fin dal primo minuto Giancarlo Antognoni, che ha vissuto negli ultimi 2! mesi un'autentica odissea. Nei giorni scorsi Platini aveva celebrato questa possibile presenza dicendo tra l'altro di «essere sicuro che il capitano viola ritornerà ai vertici e diventerà, ami, più forte di prima. Anch'io, dopo quei nove mesi in cui fui costretto a stare fuori, sono migliorato. Mi auguro domenica sia in campo dall'inizio: può venire tranquillo a Torino, perché nessuno lo picchierà. Anzi, mi faccio garante che sarò io a proteggerlo*. Ad Antognoni le parole del francese hanno fatto molto piacere e lo ha ringraziato pubblicamente. E Platini aggiunge: «Il calcio ha bisogno di campioni come lui. Il nostro è un mondo strano, ma esistono dei valori: ed Antognoni rappresenta uno di questi valori*. E, detto questo. Platini non può fare a meno di osservare come «si impieghi tanto a costruire un campione ed altrettanto in fretta si possa trovare uno che poi non lo fa giocare*. Una riflessione dettata dal pensiero di marcature asfissianti oppure dalla violenza con cui alcuni difensori interpretano il loro ruolo? E' probabile che il francese si riferisca ad entrambe le cose. Programmi Platini non ne fa, perché implicherebbero di parlare del suo futuro. Tutt'al più mostra di essere più interessato al traguardo della Coppa Intercontinentale che si giocherà fra due domeniche a Tokyo, che a quello delle cento partite nel campionato italiano. Conclude infatti: «Contro l'Argentinos Junior sarà match vero, cosa seria. Altro che esibizione. Si tratta di una di quelle partite che possono contribuire a lanciare e rilanciare il calcio net móndo*. Giorgio Barberis

Persone citate: Antognoni, Giancarlo Antognoni, Giovanni Agnelli, Liam Brady, Michel Platini, Scirea

Luoghi citati: Francia, Tokyo, Torino