Perché il sindacato deve difendere tutti

Perché il sindacato deve difendere tutti Perché il sindacato deve difendere tutti DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — «Le differenze sono ormai minime e non hanno dimensioni tali da scardinare l'economia del Paese. E' Il momento di concludere con un accettabile compromesso». Lo ha affermato Ieri il ministro del Lavoro De Michclis parlando al congresso della Uil, sulle trattative per la scala mobile e la riduzione dell'orarlo. «Nel prossimi giorni — ha proseguito — ci muoveremo con prudenza (martedì è fissato un incontro tra sindacati, Confindustria, Interslnd e Asap) ma nello stesso tempo, come nel gennaio del 1983 e nel febbraio del 1984, riteniamo che sia giunto il momento di porre fine a questo lungo processo. Come non abbiamo avuto timori il 14 febbraio dell'anno 6corso (decreto sul taglio del 4 punti di scala mobile che vide 1 comunisti all'opposizione e che portò al referendum vittorioso per il governo) ad assumerci la responsabilità di una decisione giusta, cosi credo che, ancora una volta, sapremo esprimere lo stesso senso di responsabilità». E' chiaro che, questa volta, si tratterebbe di un «quattordici febbraio* alla rovescia: allora il decreto venne 'fatto con l'opposizione della Cgil e del pei; adesso non avrebbe il consenso di una parte degli imprenditori. In caso di fallimento della trattativa il governo pensa ad un decreto? De Michelis. interpellato insistentemente dai giornalisti, ha risposto: «Perché pensate sempre a un decreto? Perché avete cosi scarsa fiducia nella nostra fantasia? Ci possono essere varie strade. Se tutti, meno la Confindustrla, raggiungessero un accordo avrebbe pure un significato!». Gli «altri» hanno parlato tutti dalla tribuna -della Uil, meno il presidènte della Confagricoltura, Walner, che ha disdetto l'appuntamento all'ultimo minuto «accusando un febbrone da cavallo» che Benvenuto ha Interpretato come «un atto di scortesia». Dopo la Confapl (piccole industrie private non aderenti alla Confindustrla) e l'Asap (industrie petrolifere statali) ieri sono alla tribuna il presidente dell'Interslnd, Paci (industrie a partecipazione statale), e il presidente della Confcommercio, Orlando. Egli tra l'altro ha ricordato che tra il 1981 e 11 1984 il settore dei servizi ha registrato «oltre 400 mila nuovi occupati» e che «sono previsti ulteriori incrementi per 600 mila unità nel prossimo biennio». Il dibattito congressuale si è concluso nel primo pomeriggio con la replica di Giorgio Benvenuto, lungamente applaudito dai mille congressisti che lo confermeranno alla guida della Uil. Egli ha dedicato larga parte del suo discorso a spiegare perché la Uil, senza rinunciare alla tutela del lavoratori nelle fabbriche, vuole diventare anche il «sindacato del cittadini». «Fuori dalle fabbriche — ha detto — è dove il lavoratore vive e spende la busta-paga. Lo sfruttamento e le prepotenze non avvengono soltanto nei luoghi di lavoro, ma anche nella società. Tanta gente, ogni giorno, si rivolge al sindacato. Noi intendiamo occuparcene. Faccio un esemplo: se non posso entrare in ospedale perché qualcuno si è venduto i letti a chi mi rivolgo? Al partiti che sono gestori delle Unità sanitarie e responsabili?». Sergio Devecchi Benvenuto conclude il convegno Uil

Persone citate: De Michelis, Giorgio Benvenuto, Paci, Sergio Devecchi, Walner

Luoghi citati: Firenze