Parigi linea dura della Cgt per coprire la crisi profonda di Enrico Singer
Parigi^ Imea dura della Cgt per coprire la erisi profonda Parigi^ Imea dura della Cgt per coprire la erisi profonda PARIGI — LaCgtè in mezzo al guado. Il più forte sindacato di Francia, terza anima di una Union de la gauche ormai rinnegata e sepolta dai suoi stessi architetti, sta cercando di ritrovare un ruolo nella nuova mappa della sinistra francese. Non è un compito facile e t sei giorni del suo 42° congresso — una maratona cominciata domenica e finita ieri, dopo 133 interventi — lo hanno dimostrato. Sono stati lo specchio di tensioni e paure coperte a fatica dai toni combattivi e dagli ajinunct di nuovi scioperi. Se, nei programmi d'azione, ha vinto la linea dura (quella di sempre, confusa con le test del pcf), per la prima volta sono emersi anche timori e prudenze. Segnali di una crisi profonda che si è già tradotta nel crollo delle iscrizioni (700 mila in meno in sette anni su un totale di 2 milioni) e che potrebbe esplodere già fra tre mesi e mezzo, dopo i risultati delle elezioni politiche del 16 marzo. Il divorzio tra socialisti e .comunisti, consumato nell'e¬ state '84 dopo tre anni di esperienza comune di governo, ha messo la Cgt di fronte a due grandi problemi. Come combattere fi «tradimento» di Mitterrand senza perdere quella parte della sua base che vota per il ps. Come distinguere, nel bilancio della sinistra, quanto è da salvare e quanto è da attaccare senza identificarsi completamente nel proclami di Georges Marchais che hanno portato il pcf alla soglia più bassa di consenso nel Paese. Il piti preoccupato per il futuro della Cgt è apparso proprio il suo segretario generale, Henri Krasuckl, che del pcf è membro del Comitato centrale. Nel discorso di chiusura del congresso non ha pronunciato una sola volta la parola «socialista», né ha mai parlalo di «governo socialista». E ha anche criticato le tendenze più estreme che si sono 'manifestate nel suo sindacato: «CI sono molti modi di avere ragione — ha detto — e non tutti sono convincenti ed efficaci». Krasuckl è andato anche più in là. Ha ricordato la fra¬ se di uno dei dirigenti che guidarono la scissione del 1947 dalla quale nacque il sindacato Force Ouvrlère; «Ridurremo la Cgt al suo scheletro comunista». E.lo ha fatto per affermare che la «carne» non ha abbandonato il suo sindacato: una carne «fatta di operai oltre la logica del partiti». E' la preoccupazione per la fragile unità, della Cgt, che ha due socialisti nel direttivo accanto a nove comunisti e a sette senza partito, ultimo simulacro di 'Coabitazione» a sinistra. Ma all'apertura interna corrisponde una strategia esterna di attacco frontale. «Chi detiene 11 potere» (questa è la formula usata da Krasucki per non nominare i socialisti) ha «responsabilità gravissime». Oli impegni presi cinque anni fa non sono stati mantenuti. Non solo: le ultime scelte hanno rovesciato gli indirizzi di politica economica e sociale. Quelli che per il governo sono i più importanti esempi del nuovo pragmatismo (il rigore di bilancio, la flessibilità degli orari di lavoro, la manageria¬ lità nella gestione delle imprese nazionalizzate), per la Cgt sono «capitolazioni». E per combatterle il sindacato di Krasucki annuncia mobilitazioni generali: la prima il 4 dicembre, contro la legge appena approvata che rende flessibile l'orario di lavoro tra le 41 e le 37 ore. L'unità interna della Cpt dovrà affrontare subito una prova difficile. Aggravata dall'isolamento crescente all'interno del fronte sindacale che vede le altre due grandi centrali (Force Ouvrlère e Cfdt) su posizioni molto più caute. La scadenza elettorale, poi, rende più aspri i toni, complica le scelte. La Cgt, in fondo, è la grande vittima dellVnlon de la gauche: prima perché, tra l'Sl e V84, si è associata ad una forzata pace sociale deludendo molti suol iscritti, adesso perché si trova a dover scegliere tra due Ipotesi troppo lontane tra loro. Le sue contraddizioni si risolveranno, o precipiteranno, soltanto quando la sinistra francese avrà ridefinito le sue strade. Enrico Singer Il più forte sindacato di Francia dopo sei giorni di congresso
Persone citate: Georges Marchais, Henri Krasuckl, Mitterrand
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