Atene scopre la stella Br di Mimmo Candito

Atene scopre lei stella Br Terrorismo, caleidoscopio d'ultra, servizi intraprendenti e pasticcioni: forse sono in troppi a tirarne le fila Atene scopre lei stella Br DAL NOSTRO INVIATO ATENE — A stare ad Atene, in questi giorni, l'orologio del tempo pare avere fatto corse che nemmeno Wells o Spielberg saprebbero costruire uguali: perché con ambi-, gue similitudini le cronache' di questo Paese oggi ridanno vita ai vecchi fantasmi del nostri anni di piombo; tra attentati, bombe, poliziotti e anarchici ammazzati, miste-: riose costellazioni di gruppuscoli, e i traffici semlclandestlni e semlrldlcoli di servizi segreti abbondantemente Inquinati. CI sono anche le Brigate rosse, naturalmente. Solo1 che hanno un nome diverso: 17 Novembre, e si muovono; ""i una strategia che ancora rstra la lucida irrazlo> formazioni terrore, ne. Ma la crisi in G. le tensioni sociali m. i —iti, gli scontri ormai _ , e le battaglie di strada ebprlmono una degenerazione progressiva verso la violenza in una inquieta dinamica di trasformazione politica. Alla frontiera tra l'Occidente e 11 Levante, tra l'Europa della Assolto capo della polizia per la morte '. dello studente ATENE — Sono stati reintegrati ieri nell'incarico due del tre alti esponenti della polizia sospesi dopo l'uccisione di un quindicenne a opera delle forze dell'ordine durante una manifestazione di piazza, due settimane fa ad Atene. Lo ha annunciato 11 portavoce governativo Mlllades Papaloannou. Il capo della forza di polizia nazionale, teneri-' te generale George Romosslos, ed 11 responsabile della sicurezza e del-: l'ordine pubblico, ten. gen. Manolls Bossinakls. sono stati Infatti riconosciuti immuni da responsabilità nella sparatoria. Simbolo e ideologie brigatiste vengono riproposti dal «17 novembre», ina senza richiami al consenso: la strategia è quella giacobina del giustiziere - La «banda» potrebbe essere in realtà un gruppo composito, con qualche frangia che rasenta il mondo politico governativo - Pressioni incrociate fra i due blocchi e Medio Oriente - Il «caso dirottamenti» Nato e quella del Patto di, Varsavia, le ■ condizioni ap- > paiono Ideali per una fertile coltura del terrorismo. Ohi ricorda gli ultimi Anni Settanta non ha difficolta a; rammentare quella che 1 ter- ; rorlsti chiamarono la «scelta , militare» degli obiettivi scie-' zlonatl: magistrati, politici, giornalisti, imprenditori, di-' ventarono 11 bersaglio delle' formazioni guerrigliero urba- ' ne, In un processo di reazioni politiche che avrebbe dovuto innescare li dinamismo inar- ' restabile della rivoluzione. Come le Brigate rosse, anche la 17 Novembre segue la metodologia delle designazioni simboliche. Il primo a essere ucciso, nella viglila del Natale j '75. fu Richard Welch.'capo della centrale Ola di Atene; segui Evanghellos Mallos,1 uno del più truci agenti torturatori dell'Esa; poi Pantells Petru, sottocapo delle squadre speciali e archivio vivente d'ogni sporco affare della polizia; quindi 11 capo della Dia per l'Europa meridionale, George Tsantes; e 11 direttore d'una rivista della destra reazionaria, Akropolis. L'attentato di un paio di giorni fa al pullman carico di poliziotti non quadrava granché con questa accurata selezione del «simboli» da far fuori a rivoltellate, tanto che sembrava poco attendibile la telefonata di rivendicazione al giornale Eleftherotypla, arrivata puntualmente dopo lo scoppio dell'auto-bomba. In dieci anni di attività, la 17 Novembre si é guadagnata una buona fama, diciamo, professionale, e molti sono tentati dall'usarne la sigla per dare credibilità alle loro manovre: non è poi un gran lavoro acchiappare a mezzanotte un telefono pubblico, dire un nome a un giornali Atene. Il recente attentato nella capitale greca: un'auto piena di e rosse. C'è poi un titolo programmatico: «Dobbiamo rispondere attivamente agli assalti assassini degli sbirri. .Dobbiamo combattere attiva-' mente contro la politica economica dell'Industria, del Mercato Comune e del Emi. Dobbiamo resistere attivamente al processo di fascistizzazione sociale che attua II governo del Pasok». E giù un lungo, pedante verbale della situazione di crisi, partendo dM'-assassinio a freddo del giovane militante anarchico Mlkalts Kaltezas», passando per la politica economica •tipicamente tìuxtcherlana, di sta semlassopito, e troncare il contatto con una rapida fuga. Ma ad eliminare ogni Incertezza, ecco che arriva ora anche la Risoluzione Strategica. E' stata depositata, naturalmente, in un cestino della spazzatura, all'angolo tra via Stadlu e via Benakls, a un centinaio di metri dal cuore politico della capitale, la piazza Syntagma. La Risoluzione non ha numero progressivo, sono tre pagine fitte di dichiarazioni e di analisi sotto una testatina dove spicca, in rosso vivo, la vecchia stella a cinque punte delle Brigate splosivo è stata fatta esplodere al obbedlenea servile all'impe-' rialtsmo internazionale», e arrivando al quadro politico •marcato dal ritorno trionfale della destra semifascista». La lettura di questo documento non è Inutile, soprattutto per chi ha ancora In testa 1 lunghi comunicati rivoluzionari delle Bierre. Se ne trae infatti 11 profilo di un gruppo che sembra muoversi secondo un'ottica molto distinta da quella, diciamo, tradizionale degli Anni Settanta: non vi sono ricerche di alleanze sociali, né designazioni di moment! propulsivi nell'aggregazione politica passaggio di un bus della polizia istituzionale; e nessuno del gruppuscoli extraparlamentari che si muovono all'ombra agitata dell'Università ottiene un minimo di considerazione dalla 17 Novembre, anzi tutti vengono designati genericamente come « burattini» e il loro rivoluzionari smo è sempre scritto tra virgolette di disprezzo. Armata contro tutto e contro tutti, la 17 Novembre si pone insom ma nella condizione privile glata dell'avanguardia lenlnl sta, all'interno perù di un'ot (Ica politica ancora riduttiva che, più che mirare a un prò cesso rivoluzionario, sembra voler Indossare 11 ruolo Illuminista e giacobino del Giustiziere Assoluto. E qui 11 quadro s'ingarbuglia. Dietro la 17 Novembre sono molti Infatti a vedere non Tina formazione terroristica slmile alla Raf e alle Bierre, ma piuttosto un gruppo composito di militanti politici, dove lo spirito irriducibilmente rivoluzionarlo dei più giovani sarebbe temperato dalla linea politica di una leadership formatasi nella lotta clandestina contro i colonnelli. Fino a coinvolgere qualcuno che non sarebbe nemmeno tanto lontano da qualche ministro o dallo stesso Papandreu. Fortunatamente non slamo ancora arrivati alla riesumazione del Orande Vecchio, e certo tra Lenin e Robin Hood non è poi un'impresa facile trovare una sintesi d'identità. Perché Lenin non è più Bondarcluk e Robin Hood non è più Errol Flynn, quando 1 poliziotti che muoiono (o 1 capi della Ola fatti fuori) non sono comparse d'un film romantico ma gente viva, di carne e di pelle. Però è anche vero che la Grecia è 11 Paese dove un'atroce guerra civile divise popolo e società fino al 49, lasciando nella cultura di questa nazione segni che recuperavano e facevano riemergere dal lontano, Incantato suggello del 1830 le memorie di lotta della «Grande Idea-, nell'utopia d'una trasformazione come progetto rivoluzionarlo, Romantica o lucidamente spietata, In dieci anni co munque di attività clandestl na la 17 Novembre è riuscita a sfuggire sempre alla caccia della polizia e del servizi se greti, mantenendo intatta e suggestiva la sua Immagine d'Imprendibilità. Che In un Paese come la Grecia, dove tutti amano la chiacchiera e 11 ficcanasagglo, è una connotazione altamente sospetta. E si finisce cosi per arrivare a due spiegazioni alternative: o dietro la 17 Novembre ci sono 1 servizi segreti e 1 traffici non sempre chiari del Kyp, che come il nostro vecchio Sitar una ne fa e cento ne pensa per conquistare poteri occulti di governo; oppure dietro mescolano le carte dei sogni rivoluzionari chissà quanti altri mestatori d'ogni setta professionale, dalla Cìa al Kgb fino a chi si vuole, Mossaci, Deuxlème Bureau, MI5, Mukhabarat eccetera eccetera. La Grecia appare In questo momento la maglia debole dello schieramento atlantico, presa a mezzo tra i suol progetti di socialismo terzomondista e la sua realtà di Paese in dura crisi economica. Le pressioni del due blocchi operano una dinamica opposta, dove non sempre l'equilibrio è facile da mantenere. I due recenti dirottamenti aerei dallo scalo di Atene hanno poi portato In piena luce le tensioni che qui si scaricano nella lotta per la futura sistemazione del Vicino Oriente, Osservando questo intreccio di Interessi antagonisti e quasi sempre conflittuali, si scoprono nella geografia più serrata della città percorsi ambigui, di diplomazie destinate a restare segrete. E si ritrovano nella memoria 1 ricordi di quella strategia della tensione che proprio da qui mosse le sue prime dirama zlonl verso l'Italia, nell'ultima stagione degli Anni Sessanta. Ma questo della dietrologia è un gioco assai complicato come sanno bene 1 nostri anni di piombo. Papandreu l'altro ieri ha detto: «Siamo di fronte a un progetto di destabilizzazione». Lui proba burnente conosce le cose di cui parla, e sembra di riascoltare non lontane amare cronache italiane. La Orecia di oggi si rischia di conoscerla anche senza venire fin quag giù a scrutare 1 suol giorni difficili. Mimmo Candito