Mediterraneo in croce

Mediterraneo in croce Mediterraneo in croce la pirateria, per esempio, ha una storia che precede l'«Achille Lauro» di almeno duemila anni, da quando toccò a Giulio Cesare di vedersi catturato in quegli stessi mari d'Oriehte. E qualche generazione prima che i caccia della Nimitz abbattessero, nel ciclo della Sirte, gli intercettori libici, gli americani erano sbarcati «sulle spiagge di Tripoli»: come non a caso recita l'inno dei marines. Né è nuova la ferocia: è da molti secoli, dal tempo delle Crociate, che il sangue scorre a 'fiumi in quello che oggi chiamiamo Medio Oriente. . Ma quel che è nuovo, nei caratteri attuali, è l'oscillante quotazione della vita urna- 1 na. Si sarebbe tentati di dire che il valore della vita non è mai stato cosi basso, dalle parti del Mediterraneo. Ma questa è una semplificazione. Prima ancora che basso, quel valore è differenziato: Nella cruenta fornace di Beirut, per esempio, ci sono vite che valgono appena la raffica che serve a spegnerle. E ci sono vite preziose, perché costituiscono merce di scambio, perché garantiscono la possibilità del ricatto. Oppure, al contrario, perché sacrificarle è gratificante: uccidere l'ebreo, uccidere l'americano, significa che nella lotta degli «haves» contro gli «havenots» i ruoli si sono ribaltati. E che dire di certi baratti di i prigionieri: unità contro decine, contro centinaia. Quanti palestinesi per un israeliano? Segno di un conflitto non solo profondo, ma anche psicologicamente squilibrato: credo che non si risolverà mai fino a quando gli uomini che lo vivono, da una parte e dall'altra di quel fronte insanguinato, non saranno in grado di attribuire a se stessi il medesimo valore. ALFREDO VENTURI Ci sono due cicatrici che sfigurano il pianeta: due lince di crisi che attraversano i quattro miliardi e mezzo di esseri umani, determinandone ruoli e destini. C'è la linea Est-Ovest che corre lungo i meridiani (a partire da quel meridiano cruciale che una volta si chiamava Cortina di ferro) e contrappone al sistema delle democrazie occidentali il blocco forzatamente compatto del socialismo reale. E c'è la linea Nord-Sud che invece si snoda sui paralleli e separa l'emisfero industrializzato dall'emisfero del sottosviluppo: gli «haves» dagli «havenots» come dicono gli inglesi, quelli che hanno da quelli che non hanno. Ebbene ci sono alcune aree, sulla scabra superficie del mondo, in cui le due linee s'intersecano, determinando situazioni di alto potenziale esplosivo. Una di queste aree ci riguarda molto da vicino,' poiché conisponde al bacino mediterraneo. Nei mari che conobbero il fantastico peregrinare di Ulisse incrociano le flotte delle due superpotenze, con la loro spaventosa capacità di fuoco: è il confronto Est-Ovest nella sua più sofisticata interpretazione tecnologica. Al tempo stesso da una parte e dall'altra del fronte Nord-Sud due mondi si guardano con diffidenza, con paura, con ostilità. Il risultato è una polveriera irta di micce crepitanti. In quella che ci hanno insegnato a considerare la culla della civiltà l'impazzito brulichio di cento terrorismi persegue gli scopi più vari: da oscuri disegni destabilizzanti a fanatiche volontà di potenza. Non che siano nuovi i fenomeni in sé:

Persone citate: Achille Lauro

Luoghi citati: Beirut, Medio Oriente, Sirte