La mafia nella musica di Ferrero di Armando Caruso

La mafia nella musica di Ferrera La mafia nella musica di Ferrera TORINO — «Suoli ultimi applausi inizia il servizio di discoteca. Signori, si va avanti fino alle^ due-, Gianna Nannini canta: «Sono al confine tra la notte e il giorno, sema passaporto». Con questa apparizione rock si è chiuso il sipario sulla show-opera di Lorenzo Ferrerò In scena fino a pochi giorni fa al Marstalltheater di Monaco di Baviera. «Tutto esaurito» e 10 rappresentazioni previste nella primavera dell'86. Night è uno spettacolo sperimentale, per ciò che concerne 11 rapporto col pubblico, in cui l'autore e il regista Peter Wehrahn — che aveva già allestito Marilyn a Kassel nell'82 — coinvolgono gli spettatori in una sorta di happening gastroenologlco: tutti Ili piedi, mangiano e brindano, circondano la scena, enorme cubo su quattro plani, «ventre» delle umane, notturne debolezze. Dalle piccole perversioni, alla vita di coppia in discoteca, alla storia di una ragazza che ama travestirsi da uomo, al regista che mette in scena Il cavaliere della rosa di Strauss: è tutto un vertiginoso scambio di immagini, che porta al collasso generale, al rifiuto della città d'oggi, fino a quando appare un grande cielo stellato con i sei cantanti lirici che intonano madrigali, in una dimensione infine romantica, rivisitata at- Ultima sua opera rappresentata in un anno, dopo «Mare Nostro» e «Night». Pensa anche al cinema: ha in progetto un film musicale sulla vita di Galla Placidia, la principessa raffigurata nei mosaici di Ravenna traverso gli Inni della notte di Novalis. Lorenzo Ferrerò, 34 anni, è un compositore sulla cresta dell'onda: dopo l'opera buffa Mare Nostro rappresentata in settembre al Laboratorio lirico di Alessandria e Night a Monaco di Baviera (la showopera era stata commissionata da Sawallisch per Amburgo, ma le pretese di Helmut Newton, «le sue modelle costano più di PavarottU, ne avevano sconsigliato la grandiosa realizzazione) si attende la prima mondiale di Salvatore Giuliano. E' un'opera In un atto, suggerita da Oianluigi Gelmettl, che il 25 gennaio andrà in scena al Teatro dell'Opera di Roma, abbinata a Cavalleria Rusticana e 1 cui protagonisti saranno il tenore Nicola Martinucci (Giuliano). 11 mezzosoprano Elena Obraztsova (la madre), 11 baritono Salvador! (Gaspare Pisciotta) e il basso Roberto Scandluzzl Tre opere rappresentate in soli sei mesi non sono poche. •E' un fatto sostanzialmente casuale — dice Lorenzo Ferrerò —, ad esse lavoravo da tempo. Night doveva andare in scena a primavera, Mare nostro era in cantiere da due anni, ho aderito con entusiasmo alla richiesta di Qelmettl per Salvatore Giuliano, perché è un confronto stimo¬ lante con i colossi della tradizione musicale». E mentre La Brooklyn Academy of Music si accinge a mettere in scena un suo balletto a New York per fine anno e la Los Angeles Philharmonic gliene commissiona un altro per l'86, Ferrerò pensa a Donne, un'altra opera che con lo stesso regista, lo scenografo Alexander Elmau e la stessa formula farà parte del cartellone '86-87 del Marstalltheater. Lo spettacolo rappresenterà le vicende di 17 donne dall'adolescenza alla vecchiaia, ed avrà una notevole componente cinematografica. Ma Ferrerò non è compositore che limita i propri interessi al teatro. Quali altri progetti ha in cantiere? «Un film musicale, che ha per tema la drammatica vita di Galla Placidia, figlia di un imperatore di Bisanzio e poi sposa ad un principe dell'Impero Romano d'Occidente. Ed è il personaggio raffigurato nei famosi mosaici del Mausoleo di Ravenna, di cui però non c'è traccia nella cinematografia di tradizione». Quando lo realizzerà? •E' un progetto assai impegnativo, per il quale ci vogliono 3 o 4 miliardi. Ho avuto contatti con produttori americani e giapponesi e l'idea ha suscitato interesse. Speriamo vada in porto». Armando Caruso Salvatore Giuliano: nell'opera la storia sua e di Pisciotta Parla il compositore che prepara «Salvatore Giuliano», in scena a Roma in gennaio