Alle 5 della sera chiede al giudice: «Posso pregare?» di Beppe Minello

Alle 5 della sera chiede al giudice: «Posso pregare?» Alle 5 della sera chiede al giudice: «Posso pregare?» Omertà, professione d'innocenza anche di fronte alle prove più schiaccianti, ammiccamenti. Il magistrato che Interroga un mafioso nostrano conosce bene questi atteggiamenti. Di fronte però ai membri della potente famiglia turca Tirnovali, Il dott. Marcello Maddalena e 11 maresciallo Cozza hanno dovuto aggiornare l'espe-' rienza che si sono costruiti in anni d'Indagini contro la grande criminalità organizzata. Il vecchio, ma prestante Isaac Abdullah, 77 anni, titolare di una ditta di Import-export di Milano e boss del riciclaggio del denaro proveniente non solo dal traffico della droga, ma da qualsiasi attività illecita, ha tediato Il magistrato per ore, riempiendo una decina di pagine di fatti assolutamente insignificanti. Nell'interrogatorio successivo ha chiesto di rileggere ciò che aveva dichiarato e, approfittando di un attimo di distrazione degli Inquirenti, ha tentato di Ingoiare tutto il fascicolo. . E cosa rispondere a uno dei tanti arrestati che hanno deciso di collaborare con la giustizia Italiana quando chiede, alle 5 del pomeriggio, nel cor-, so di un Interrogatorio, di poter pregare? Il dott. Maddalena ha acconsentito e l'arrestato si è tranquillamente inginocchiato nell'ufficio rivolgendosi verso la Mecca. Poche note di colore In una vicenda dai risvolti inquietanti, costata mesi e mesi di Indagini che hanno avuto una svolta nel gennaio scorso quando I ca-1 rabinleri sequestrarono In un appartamento-laboratorio di Clnlsellp Balsamo 35 chilogrammi di eroina Individuando il primo turco, Celan Erdogan, del clan Tirnovali. Per risalire da questo giovane, venuto In Italia nell'80 a sostituire il fratello Sukru trovato agonizzante della campagna milanese, fino alla' fabbrica di jeans di Istambul (attività di copertura dell'organizzazione) I carabinieri torinesi e I loro colteghl di Milano hanno coinvolto la Dea (la polizia americana che combatte in tutto II mondo I mercanti di droga) e le autorità di Ankara. Nell'aprile scorso, nella capitale turca, s'è tenuto un summit fra gli inquirenti del tre Paesi In cui si sono studiate le modalità dell'azione. Ai carabinieri, rappresentati dal colonnello Sechi, premeva soprattutto trovare le conferme a ciò che avevano scoperto indagando dall'Italia. Analoga iniziativa s'è tenuta in Svizzera dove «l'aiuto della polizia elvetica è stato determinante» spiega il dott. Maddalena. Nella legislazione di quel Paese, Infatti, I trafficanti hanno trovato più di un aiuto per svolgere tranquillamente I propri «affari». La Svizzera non riconosce, per un'eventuale estradizione, I reati di associazione, cosi come quelli valutari, fiscali e finanziari. Per ottenere l'incriminazione del «corrispondenti» della mafia turca, gli investigatori Italiani hanno dovuto presentare per ognuno prove Inoppugnabili della loro partecipazione allo spaccio dell'eroina. Beppe Minello

Persone citate: Erdogan, Isaac Abdullah, Marcello Maddalena, Sechi

Luoghi citati: Ankara, Italia, Mecca, Milano, Svizzera