Droga turca a fiumi: 40 arresti

Droga iurta a fiumi: 40 a/restì Da Torino decine di ordini di cattura sulla «pista di Istanbul» Droga iurta a fiumi: 40 a/restì Per anni, attraverso Jugoslavia e Austria, viaggiando su pullman turistici, i corrieri hanno rifornito di eroina mezza Italia - 40 kg per viaggio, nascosti nel formaggio in valigie di cartone - Valzer di miliardi in Svizzera - Ma alla fine «James» parla - Un anno di indagini - L'inchiesta del dott. Maddalena continua Una grande «famiglia, turca, i Tirnovali, teneva in pugno il traffico di eroina in mezza Italia. Fino a qualche mese fa i Tirnovali conducevano una grossa azienda tessile, la «Dallas Jeans» di Istanbul. I corrieri turchi viaggiavano su pullman turistici, passando dalla Jugoslavia e dall'Austria, per consegnare ai clienti italiani, milanesi, del Veneto. Emilia Romagna, Sicilia e Piemonte, le partite di eroina pura: 40 chili alla volta, nascosti in uno strato di formaggio, trasportato in una valigia magari legata con lo spago. Gli appuntamenti con i clienti erano ai grill Pavesi dell'autostrada. Il carico veniva diviso, per limitare i rischi: ogni corriere serviva la sua zona. A Milano, 1 proventi della droga servivano a finanziare un traffico clandestino di valute pregiate (marchi, dollari). Il denaro, trasferito in Svizzera, veniva poi versato in banca dai «corrispondenti- e accreditato alla famiglia Tirnovali a Istanbul. E' stato James Bonora, uno dei più grossi distributori di droga sulla piazza di Milano, a rivelare ai magistrati torinesi la pista della connection turca dell'eroina. Nell'aprile dell'84 un pentito fa il nome di un certo James, che frequenta alcuni bar di Milano. Intercettazioni telefoniche, appostamenti, pedinamenti, finché nel novembre '84, i ca- rabinleri del «Road» (Reparto operativo antidroga di Milano), con 1 nuclei di Milano' e Torino (11 colonnello Sechi, il maggiore Lotti e il maresciallo Cozza) riescono a dargli un cognome, Bonera, e a catturarlo. Basso di statura ma robusto, capelli neri ricci, Bonera decide di collaborare: «Per sei anni sono stato il fornitore abituale della banda Miano e del clan dei catanesi. Quando venivo a Torino, mi fermavo in corso Giulio Cesare, dove consegnavo la partita, dai 20 ai 40 chili alla volta». Per più di un anno le indagini sono andate avanti nel segreto più assoluto: la posta in gioco era troppo alta. Ieri il sostituto procuratore della Repubblica dott. Marcello Maddalena ha fatto il punto sull'inchiesta. Sono una quarantina gli arresti già eseguiti: altre decine di persone sono ricercate, in Italia, Turchia e in Svizzera. Una parte dell'istruttoria è già stata formalizzata, mentre le indagini continuano. Dice il dott. Maddalena: .La polista turca ha offerto la più ampia collaborazione perché è convinta che tra i trafficanti di droga si celino membri di organiszazioni terroristiche'. In Turchia è stato arrestato uno dei capi della famiglia, Sabit Tirnovali. Uno degli imputati dell'inchiesta compare anche in quella del giudice Palermo sulla «Pizza connection». Commenta 11 magistrato: .Leggerò l'ordinanza di rinvio a giudizio di Palermo, per vedere se ci sono altre coincidenze». La storia della connection turca dell'eroina ricalca la trama del Padrino di Coppola, con gli ingredienti classici del thrilling di mafia e droga: una grande famiglia, turca invece che siciliana, personaggi internazionali, un miscuglio di nazionalità e di razze, omicidi, conti di miliardi in Svizzera. Un complice della banda, arrestato in Svizzera, aveva appena versato In banca 985 milioni, 11 ricavato di una sola partita di eroina. Tra 1 corrieri c'è il siriano Mohamed Barikhan, di Aleppo, l'iracheno Isaac Abdullah, 78 anni, («fi porta bene, ha una salute di ferro' ha detto Maddalena), l'iraniano S,yiltan Ismail. Tra i clienti di James E onera, il siciliano Francesco Maniscalco, * detto René, che di professione si definisce spacciatore di assegni circolari scoperti ma aveva affari a Milano, Zurigo e in Brasile; l'austriaco Alois Franz Fisher, detto Otto. In un lussuoso albergo di Vienna, sua residenza abituale, è stato arrestato Eyuap Tirnovali: almeno una volta al mese doveva recarsi in Svizzera per controllare 1 versamenti del «corrispondenti» sul conti della famiglia. Il gruppo più numeroso è quello dei turchi: Celai Erdogan, 29 anni, venuto a Milano nell'80, a prendere il posto del fratello Sukru Brdogan, assassinato in un regolamento di conti; 1 corrieri Deli Duran, 34 anni, Emtn Ertuglal e All Oztourk, di 26 anni; Ersen Oursel, titolare a Zurigo di un'agenzia di pullman turistici che fanno la spola con la Turchia; Jasar Kisacic, Senol Nouri, i cugini Soydan Rahmi e Soydan Zekir, tutti «corrispondenti» svizzeri della famiglia Tirnovali. Alcuni sono rinchiusi alle Nuove, Claudio Cerasuolo 11111 11111,11 fll 11111 ! T11111 Ili