Razzi su raffineria sudafricana dopo le mine alla frontiera Nord

Razzi su raffinerìa sudafricana dopo le mine alla frontiera Nord La polizia uccide tre negri, forse autori dell'attentato Razzi su raffinerìa sudafricana dopo le mine alla frontiera Nord Contro l'impianto per la produzione di petrolio dal carbone che fornisce a Pretoria il 25% del combustibile - Scontri con morti anche nella homeland del Bophuthatswana NOSTRO SERVIZIO JOHANNESBURG — La polizia sudafricana ha annunciato Ieri di avere ucciso tre ^sospetti ribelli' in una sparatoria vicino al confine con lo Swazlland dopo un attacco con razzi avvenuto prima dell'alba contro l'Impianto per l'estrazione di petrolio dal carbone Sasol a Secunda, circa 110 km a Sud-Est di Johannesburg. Il generale Johan Coetzee ha detto che 'alcuni ronzi da 122 mm sono stati lanciati contro l'installazione. Sembra che vi siano state da 4 a 6 esplosioni, ma non vi sono stati danni, perché gli obiettivi non sono stati colpiti». Poco dopo, ha continuato 11 generale, un membro di un'unità speciale della polizia' ha costretto un camion con tre neri a bordo ad andare fuori strada vicino alla città di Plet Retlef. I tre hanno aperto 11 fuoco, e sono stati uccisi nella sparatoria che è seguita cui hanno partecipato anche uomini dell'esercito. E' il primo grave attacco contro l'impianto Sasol, che fornirebbe circa il 25 per cento del carburante del Sud Africa (la percentuale esatta 6 un segreto di Stato) dal giugno del 1980, quando quattro mignatte (mine adesive) provocarono danni la cui entità non è mal stata precisata. Altre quattro persone sono state uccise e due ferite nella township di Tlhabane, nella homeland «Indipendente» del Bophuthatswana, In un'aspra battaglia fra la polizia locale e un 'gruppo di criminali armati'. Un portavoce della polizia dello Stato tribale ha affermato Che Ingenti quantitativi di armi e munizioni sono stati catturati, e che nessun agente è rimasto ferito nello scontro. SI ignora se i «criminali» fossero guerriglieri. L'esercito ha chiuso parecchie strade in una vasta area a Nord-Est di Messina, vicino al confine settentrionale del Sud Africa con lo Zimbabwe, dopo l'esplosione, negli ultimi tre giorni, di cinque mine nel dintorni di fattorie di bianchi. Otto persone erano rimaste ferite. Le strade vengono ora rastrellate alla ricerca di altre mine Inesplose; ne sono già state scoperte tre. Un portavoce militare ha detto ieri che uno del feriti, un conducente negro di trattore, è morto in ospedale. L'esercito ha accusato 1 guerriglieri dell'i4/rlcan National Congress, 11 movimento nazionalista nero fuori legge, di avere piazzato le mine, e ritiene che 1 ribelli siano entra-,) ti nel Paese dallo Zimbabwe. L'altra sera, 11 ministro degli Esteri Roelof Pik Botha ha rivolto un monito a Harare: l'esercito sudafricano, ha detto, non avrà 'altra sceltache condurre un raid oltre la frontiera per Inseguire 1 guerriglieri se il governo dello Zimbabwe non prenderà provvedimenti per bloccare le Infiltrazioni. In una dichiarazione diffusa Ieri dal quartler generale di Lusaka nello Zambia, VAnc non ha confermato né smentito la responsabilità delle mine (armi che slnora non erano mal state usate), ma ha negato che 1 guerriglieri siano passati in Sud Africa dallo Zimbabwe. Questo potrebbe anche significare che 1 ribelli sono giunti dal Botswana, o semplicemente che VAfricarì National Congress è preoccupato per le ripercussioni che la «verità» potrebbe avere. Harare ha ripetutamente assicurato a Pretoria che non permette alla guerriglia di usare 11 suo territorio Fino alla firma dèi «Patto di Nkomatl», nel marzo dell'84, il Mozambico e 11 vicino Swazlland costituivano le principali vie d'Infiltrazione dell'Ano. Da allora è-certo che 1 ribelli sono passati dal Botswana, ma mal, fino all'altro giorno, dallo Zimbabwe- Michael Hornsby Copyright «Times Ncwspapeiv) e per l'Italia < I .o Stampai

Persone citate: Fino, Johan Coetzee, Pik Botha, Razzi, Vanc