Il nodo rimane la quota del 50%

Il nodo rimane la quota del 50% Il nodo rimane la quota del 50% MILANO — Sono andate deluse le speranze degli oltre quaranta giornalisti provenienti dall'Italia e dall'estero che Ieri si attendevano grosse novità dall'assemblea di Mediobanca. Tutto Invece si e svolto tranquillamente; unica novità: è uscito di scena Jean Ouyot, rappresentante di Lazard, che ha lasciato 11 posto a Enrico Cuccia. Ma di Mediobanca si ritornerà a parlare Indubbiamente nel prossimi mesi perché la questione della privatizzazione è stata semplicemente congelata sino alla scadenza del 30 settembre. Vediamo come. Sino a dieci giorni fa c'era accordo tra 1 partiti della coalizione di governo per privatizzare Mediobanca al punto che lo stesso ministro dell'Industria Altissimo poteva annunciare da Torino proposte concernenti una riduzione del controllo pubblico sino al 40 per cento. Poi da parte dell'Ir! si è verificato un ripensamento, un irrigidimento: con l'approssimarsi della scadenza tecnica dell'assemblea di Mediobanca, l'assenso di Via Veneto alla privatizzazione lasciava 11 passo a dubbi, a incertezze. Era 11 partito di maggioranza, la de, a manifestare le proprie perplessità sull'argomento. Cosi si è assistito ad una retromarcia dell'Irl, anche se ufficialmente smentita, e si è trovata una soluzione diluita nella forma e nel tempo. Infatti nella lettera con la quale le tre Bin hanno comunicato a Prodi la propria intenzione di allargare la base azionarla cedendo quote di Mediobanca al privati si fa esplicito riferimento ad alcune condizioni, tra cui: — le tre banche mantengono per ora una quota di controllo superiore al 50 per cento; 1 privati non acquistano più del 6 per cento — resta fissata al 30 settembre la data ultima per la privatizzazione — se entro questa data non si arriva ad un accordo nella distribuzione tra 1 privati del sei per cento, le quote non collocate potranno ritornare alle tre Bin in forza di un diritto d'opzione che 1 privati rilasciano sin d'ora — se entro 11 30 settembre la quota delle tre Bin non scende sotto 11 50 per cento perché non subentrano altri privati (In aggiunta al quattro già presenti) gli azionisti pubblici si Impegnano comunque a modificare 11 consiglio di amministrazione di Mediobanca con la nomina di sette consiglieri (tra cui 11 presidente) di parte pubblica e sette (tra cui 11 vicepresidente) di parte privata, e uno, l'ammtn latratore delegato, di designazione comune. Del resto, questo è ormai il vero nodo del caso Mediobanca, e sul rinvio della decisione a tempi lunghi, per lo meno dopo la tornata del congressi del partiti, sembrano d'accordo tutti. La de, che dava l'Impressione di essere divisa durante i lavori della commissione Bilancio, ha ritrovato improvvisamente compattezza, mentre la stessa commissione, contrari soltanto 1 comunisti e gli Indipendenti di sinistra, ha rinviato slne .die la discussione. Gianfranco Modolo

Persone citate: Enrico Cuccia, Gianfranco Modolo, Jean Ouyot, Prodi

Luoghi citati: Italia, Torino