Cuccia resta in Mediobanca di Ugo Bertone

Cuccia resta iti Mediobanca Cuccia resta iti Mediobanca Continuerà a far parte del consiglio, senza deleghe speciali - Subentra al rappresentante del gruppo Lazard MILANO — Enrico Cuccia resta nel consiglio di Mediobanca come rappresentante del privati. E' questa la novità di maggior rilievo scaturita dalla maratona assembleare di ieri (dalle dieci del mattino al tardo pomeriggio) che ha sancito, dopo un mese di rinvio, 1 primi risultati del lungo braccio di ferro che ha opposto le forze politiche, economiche e bancarie sulla sorte dell'istituto di via Filodrammatici. Ma la giornata: del protagonisti è stata assai più lunga: Enrico Cuccia è giunto in banca pochi minuti dopo le 8 seguito da Monti, Ceccatelll, Rondelli, Pirelli e Cingano, tutti membri del sindacato di blocco. In serata. Infine, si è riunito II nuovo consiglio d'amministrazione (secondo indiscrezioni non sono previste deleghe speciali salvo che, ovviamente, per l'amministratore Silvio Salteri). Enrico Cuccia subentra nel consiglio a Jean Guyot del gruppo Lazard. I vertici dell'Istituto sono completati dall'Ingresso di Piercarlo Marengo, amministratore delegato del Credito Italiano, e di Filippo Mlnolfl, direttore generale della Commerciale (designato dal sindacato di blocco), e dalle. Enrico Cuccia scontate conferme di Antonio Monti, presidente, di Silvio Salteri, amministratore delegato, di Francesco Cingano e Vincenzo Maranghl mentre restano (i loro incarichi non erano in scadenza) in consiglio: Olovanni Agnelli, Enrico Bragglottl, Ercole Ceccatelll, Wolfgang Graebner, Leopoldo Pirelli, Pietro Pastelli, Lucio Rondelli e Marcello Tacci. La decisione di Cuccia di restare al vertici dell'Istituto (di cui fa parte fin dalla nascita nel 1946) è strettamente legata al progetto di allargamento della base azionarla che, dopo l'assemblea di Ieri, potrà entrare nella fase operativa. Lo stesso Ouyot, secondo Guanto comunicato all'assemblea dal presidente Antonio Monti, ha motivato le dimissioni dall'Incarico con la volontà di ^facilitare la permanenga di Enrico Cuccia nel consiglio anche in ragione del previsto allargamento della base azionarla e per facilitare gli accordi che la banca ritiene necessari per il futuro di Mediobanca'. I contorni dell'operazione, Infatti, restano ancora da definire. Un accordo di massima è stato raggiunto per la «fase uno», ovvero la cessione di una quota pari al 6% circa da parte delle tre Bin (presenti Ieri in assemblea con 11 54,62% del voti ma Iscritte a libro soci per 11 56,46%) ai membri privati del sindacato di controllo (gruppo Lazard, Berllner Handelsbank e Pirelli e C). Deve ancora essere definito il prezzo unitario dei titoli oggetto della vendita ma, come ha sottolineato un rappresentante delle Bin, •senz'altro non sarà inferiore al valore patrimoniale netto del titolo*. Secondo 1 dati annunciati ieri dall'amministratore delegato Salteri l'a¬ zione Mediobanca vale (dopo l'Impennata della Borsa che ha permesso al portafoglio di via Filodrammatici di rivalutarsi da fine giugno ad oggi di 735 miliardi toccando una plusvalenza rispetto al valori di bilancio di 1660 miliardi) 139.132 lire. Ma questi titoli finiranno tutti nelle casse del soci privati del sindacato? La risposta del nostro Interlocutore è la seguente: «La fase uno va inquadrata nel processo globale di allargamento della base azionaria privata. Per il momento sono stati individuati questi interlocutore. E la fase due? «E' tutta da discutere perché occorre trovare un meccanismo di collocamento sul mercato tale da non pregiudicare i diritti del soci minori di Mediobanca e delle tre Bin: Negli ultimi mesi In via Filodrammatici ci sono stati acquisti di azioni Italmoblllare (il 6% circa con un esborso di 19 miliardi), di 8lp ordinarle (11 2% per 77 miliardi), di Pirelli spa e di Snla Viscosa mentre, nell'ambito dell'operazione warrant, sono stati ceduti ai risparmiatori titoli. Fiat per 2,9 miliardi mentre' gli 'impieghi sfiorano 11 tetto del 7 mila miliardi. Ieri l'assemblea ha approvato la proposta di emissioni obbligazionarie, entro la fine del 1988, per 400 miliardi e 11 varo di obbligazioni convertibili in azioni di altre società (tra cui Italmoblllare e quasi certamente Sip e Dalmine oltre ad altre operazioni) per un importo totale di 1500 miliardi. Il dividendo (1700 lire) sarà In pagamento dal 28 dicembre prossimo mentre resta da sottolineare che Silvio Salteri ha detto che «non pare nell'interesse della banca- l'emissione di un aumento di capitale. Ugo Bertone Un equilibrio che non funziona più (gii azionisti di Mcdiobnncn) 37,05% FLOTTANTE 0,58°/o SAI 0,48% FIDIS 20,06% BANCA COMM. ITALIANA 20,06% CREDITO ITALIANO 1,20% PIRELLI & C. 1,87% GENERALI E ALLEANZA 1,92% FONDIARIA E PREVIDENTE 16,78% BANCO DI ROMA

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