Ad Atene i fantasmi dei colonnelli Papandreu: si complotta contro noi

Ad Atene i fantasmi dei colonnelli Papandreu: si complotta contro noi L'attentato al furgone della polizia ha provocato un morto e dodici feriti Ad Atene i fantasmi dei colonnelli Papandreu: si complotta contro noi Il gruppo «17 novembre», che ha rivendicato l'esplosione, è il nome più noto di una fitta costellazione terroristica - Dietro, ci sono lotte intestine di servizi segreti locali e le grandi manovre di quelli stranieri DAL NOSTRO INVIATO ATENE — Perquisizioni a tappeto dentro case, librerie e circoli politici, decine di fermi, minacce di arresti e lunghi interrogatori: ieri, dopo l'attentato dell'altra notte che ria ucciso un poliziotto e ne ha feriti dodici, la sinistra extraparlamentare greca ha subito una dura ripassata dagli agenti dell'Antlterrorlsmo. Qualche quintale di carta stampata è finito sotto sequestro e una decina di fender del Movimento sono ancora In questura a dare spiegazioni. L'attentato ha squarciato un autobus della polizia su una delle collinette che fanno il centro di Atene, alle spalle dell'Hotel Hilton. In uno slargo dove passano 1 reparti autotrasportati della forza pubblica era stata piazza un'automobile rubata, una «Volkswagen» gialla, con qualche chilo di tritolo; un lungo cavo steso sulla strada collegava la carica ad un detonatore, qualche centinaio di metri più In la, dietro l'angolo di una casa. Erano quasi le dieci di sera. Una donna è scesa in strada a depositare 11 sacco della spazzatura: tre giovanotti barbuti le hanno gridato di scappar via perché stava per scoppiare una bomba. E' passato qualche minuto, poi il terremoto dello scoppio. Colpito In pieno su una fiancata dall'esplosione dell'auto che era parcheggiata sul marciapiede, il pullman ha percorso una decina di metri tra le urla dei feriti e poi si è fermato: un poliziotto era morto, due erano gravissimi, in pericolo imminente di vita, altri dieci sono stati ricoverati in ospedale feriti dalle schegge. L'attentato è stato rivendicato dalla formazione >17 Novembre». Il nome ricorda la data della «battaglia del Poli- tecnico», quando la resistenza degli studenti apri la falla decisiva per la fine dei regime del colonnelli, appunto il 17 novembre del '73. Non e ancora certo, però, che la responsabilità sia davvero di questo gruppo: la sua strategia 'finora è stata quella di colpire, bersagli molto selezionati, a partire dal suo primo attentato, nella vigilia del Natale del '75. con l'uccisione di Richard Welch, diplomatico e capo della Cla ad Atene. Il gruppo «17 Novembre» è solo 11 nome più noto della costellazione di sigle e simboli che distinguono le formazioni terroristiche di questo Paese. Ma dietro questo, e altri gruppi, l'Eia per esemplo (Lotta rivoluzionaria popolare), che ha incendiato tre supermarket e fatto saltare in aria un bar frequentato dai soldati americani, si muove una massa oscura di interessi misteriosi e non sempre incontrollati. Ci sono le lotte intestine nel servizi segreti locali, con una ripetizione di incidenti e di sgambetti che ricordano 1 guai del vecchio Sifar di casa nostra; ma ci sono soprattutto le grandi manovre dei servizi segreti dell'Ovest e dell'Est, che ad Atene hanno uno dei centri nevralgici della loro guerra siloIttenchrastudreuzerBve trsp silenziosa. Dal tempi dei colonnelli, con l'esportazione In Italia di una strategia della tensione sulla quale ancora non è stata fatta nemmeno chiarezza, questa città ha raccolto nell'ombra delle sue stradine del vecchio centro urbano, o dietro 11 paravento degli uffici marittimi del Pireo, gli uomini senza faccia di un gioco che le grandi potenze stanno guidando sul futuro del Mediterraneo e del Balcani. Da quando po! Beirut è diventata una città senza vita e senza misteri, 11 grande traffico dei destini arabi ha spostato su Atene la scac¬ chiera del backgammon, chiamando al tavolo delle mosse mortali il Mossad e la Cla, il Kgb e il Douzlème Bureau, l'MK, gli uomini di Oheddafi, il Mukabarat egiziano. Tutti passano da qui, tutti qui hanno un ufficio, una copertura ufficiale, un'attività di facciata accompagnata dal grigio segreto del lavoro terroristico. Il ministro degli Esteri Papullas ci diceva l'altro Ieri che «lo geografia di Atene fa anche la sua storia*. Cioè che se da qui partono intrichi misteriosi di una diplomazia clandestina e sciiti pirati dell'aria che portano a spasso per 11 mondo bombe ed esplosivo, la colpa non è del governo né della sua linea politica, ma solo del destino che ha voluto la Grecia al crocevia più drammatico del nostro tempo, fra l'Occidente Inquieto e il Medio Oriente dlnamltato, nella periferia del delicato equilibrio dei Balcani. L'autobomba del gruppo «17 Novembre» dovrebbe essere la vendetta per la morte di un ragazzo di 15 anni, Mlkalis Kaltezas, ucciso una settimana fa dalla polizia nella coda di incidenti che avevano accompagnato l'anniversario della «battaglia del Politecnico». Ma questi incidenti si sono intrecciati con un'ondata di scioperi generali che sbalestra il costume politico greco creando tensioni sociali molto pericolose. Papandreu ieri ha detto: «Siamo di fronte ad un progetto di destabilizzazione», e intendeva mettere as sieme tutto, scioperi, bombe, minacce misteriose, pirateria aerea. E forse anche dell'altro: la nuova svolta filoamericana e filo-occidentale della politica greca. Ad Atene, in un novembre umido e tragico, riappaiono fantasmi di vecchie cronache italiane. Mimmo Condito Atene. I resti dell'auto imbottila di tritolo e fatta scoppiare al passaggio dell'autobus della polizia

Persone citate: Papandreu, Richard Welch