Adozioni, finalmente chiarezza di Claudio Cerasuolo

Adozioni, finalmente chiarezza Per i minori stranieri una nuova normativa vincola gli enti privati Adozioni, finalmente chiarezza Tutto consiste nel rilascio di una autorizzazione ministeriale per una più stretta collaborazione dei gruppi interessati con i tribunali dei minorenni e lo Stato Più controlli, forse anche più burocrazia, ma certamente maggiori garanzie per le adozioni internazionali. Un' decreto ministeriale stabili-! sce 1 principi e 1 criteri per il rilascio dell'autorizzazione per l'adozione di minori stranieri da parte di enti e organizzazioni private. Due gli scopi della nuova normativa, che si ispira alla legge 184 del 4 maggio '83, sulla disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori: le organizzazioni private devono lavorare in stretto contatto con i tribunali del minorenni per la procedura di adozione e operare in stretto collegamento con lo Stato per l'immigrazione dei minori stranieri. Le prime organizzazioni ad ottenere l'autorizzazione ministeriale saranno 11 Ciai (Centro italiano per l'adozione internazionale), con sede a Milano, e 11 Servizio sociale internazionale, sorto a Ginevra nel 1932, con sezioni nazionali in sedici Paesi e corrispondenti in 110 nazioni. Il Cial e il Servizio sociale hanno già personalità, giuridica, cosi come l'Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatario), che da anni svolge un'intensa opera di informazione sul delicato tema dell'adozione. Il nuovo decreto si rivolge, in pratica, a tutti gli enti privati, che dovranno darsi una personalità giuridica, avere la sede sociale in Italia, sottoporre il proprio bilancio (preventivo e consuntivo) al controllo degli ispettori di vigilanza dell'Ufficio minori del ministero di Grazia e Giustizia, 1 quali potranno in ogni momento controllare gli schedari con le domande di adesione. Alle coppie che desiderano adottare un bambino straniero dovranno essere fornite adeguate informazioni sul contesto normativo. E ancora, gli enti dovranno indicare al ministero scopi e programmi, nominativi e qualifiche del responsabili, presentare una relazione annuale sull'attività svolta e segnalare i casi di minori entrati in Italia per loro tramite. . Il decreto ministeriale è stato pubblicato (ed è quindi diventato operante) il 28 settembre scorso e alla Presidenza della Republica sarebbero già pervenute un centinaio di domande (venti dalla sola Sicilia) per ottenere la personalità giuridica, requisito indispensabile per richie, dere l'autorizzazione. A Tori' no hanno fatto richiesta cinque organizzazioni private Nova (Nuovi orizzonti per vi' vere l'adozione), Cifa (Centro internazionale famiglia prò adozione), Amici di Don Bosco, International Adoption e New Life. Per Giuseppe Pagherò, presidente della Nova «il decreto va giudicato positiva mente: in un settore cosi deli cobo occorre la massima trasparenza. Certo la nuova normativa impone tempi burocratici d'attesa piuttosto lunghi. Non dovremmo avere difficoltà ad ottenere l'autorizzazione, vista la nostra presema nel settore: riusciamo a fare dalle 10 alle 15 adozioni internazionali al mese, tra Torino, Bologna, Roma e in tutta Italia-. L'unica perplessità di Pagherò è che malmeno temporaneamente si venga a creare una situazione di disparità tra le organizzazioni che hanno già personalità giuridica e quelle che la devono ottenere. Molto dipenderà dall'atteggiamento dei vari tribunali dei minorenni». Per Carlo Agosto, presidente del Cifa, «lo spirito del nuovo decreto è togliere dal grande teatro delle adozioni internazionali tutte quelle persone, isolate, che pur animate da spirito altruistico, o con l'intento di fare un piacere ad un conoscente, finiscono per combinare un sacco di pasticci. Noi avevamo già fornito al ministèro tutte le informazioni necessarie sulla nostra organizzazione, che è la più vecchia a Torino: dal 1980 ad oggi abbiamo perfezionato 340 adozioni internazionali. Teniamo corsi di formazione per i futuri genitori e soprattutto corsi di sostegno postadozionem. Claudio Cerasuolo ' ! Bambini del Terzo Mondo in attesa del calore di una famiglia

Persone citate: Carlo Agosto, Don Bosco, Giuseppe Pagherò

Luoghi citati: Bologna, Ginevra, Italia, Milano, Roma, Sicilia, Torino