Il Comune di Stresa perde una causa dopo 60 anni: pagherà 900 milioni?

Il Comune di Stresa perde una causa dopo 60 anni: pagherà 900 milioni? L'incredibile vertenza d'un negoziante per 3 metri di strada Il Comune di Stresa perde una causa dopo 60 anni: pagherà 900 milioni? STRESA — Si, in Italia può capitare anche questo: che un cittadino dopo 60 anni (sissignorl, sessantanni) vinca una causa con il Comune e che l'amministrazione civica sia costretta a pagare, con sentenza della Corte d'appello, circa 900 milioni entro dieci giorni. La «causa più lunga del mondo» è stata Intentata nel 1921 da Felice Luparia, il quale a quell'epoca, titolare di un esercizio commerciale, decise di cedere gratuitamente al Comune di Stresa una fascia di tre metri di terra in Via Ottolini, affinché la strada potesse essere allargata e bitumata. I guai sono cominciati negli anni successivi alla prima guerra mondiale. Era il 1921, ma dopo 36 mesi dall'accordo 1 lavori non erano stati eseguiti. Felice Luparia decise, cosi di procedere nei confronti del Comune per ottenere il risarcimento dei danni. La vera causa civile iniziò più tardi. Se ne trova traccia nel 1941, ma a causa degli eventi bellici ci fu una «sospensiva». Le ostilità ripresero con gli eredi, per nulla decisi a lasciar correre sul loro diritti. La prima sentenza fu emessa nel 1970: il tribunale di Verbania diede ragione al Luparia, patrocinati dall'avvocato Brovelli di Arona. Il Comune fu condannato a versare 20 milioni ai ricorrenti, a titolo risarcimento danni, ma nell'appello, come quasi sempre succede, la sentenza di primo grado fu modificata ed 11 Comune «sollevato» dal risarcimento. Apriti cielo: erano passati 50 anni, ma l'indomito spirito di rivalsa del Luparia si fece sentire: altro ricorso, questa volta In Cassazione e la Suprema Corte, ordinò un nuovo «giudizio di merito» alla Corte d'Appello di Torino. La nuova sentenza condanna il Comune di Stresa. Tutto sarebbe stato più facile se in tutti questi anni l'inflazione non avesse galoppato a ritmo vertiginoso: cosi 1 20 milioni di allora sono diventati (forse per difetto) 250, che con gli interessi maturati nel 44 anni presi in considerazione (la data è quella del '41) fanno addirittura 900. Dalla Corte d'Appello di Torino venerdì è partita l'ingiunzione di pagamento al Comune, ma la notizia s'è diffusa con l'effetto prorompente d'una bomba, soltanto sabato. In Comume c'è il caos. Dice l'assessore alle Finanze, Marco Padulazzi: «Ancora non abbiamo deciso cosa fare. Riuniremo la giunta e si vedrà. Ma come fa un comune che ha un bilancio di 3 miliardi, tirato all'osso, a reperire in pochi giorni 900 milioni da pagare per una causa di 60 anni fa?-. Come finirà questa vicenda italiana? La sentenza della Cassazione pone fine ad ogni dubbio, ma come farà il pie- colo Comune a pagare una cifra cosi alta? E se non potrà sborsare tanto denaro, chi risarcirà gli aventi diritto? Chissà, forse ci vorrà... un'altra causa. r. s. ì TRAPANI — Il peschereccio «Maria Caterina» di Mazara del Vallo, con otto uomini di equipaggio, è stato sequestrato la notte scorsa nel Canale di Sicilia da una motovedetta tunisina.

Persone citate: Brovelli, Dalla Corte, Felice Luparia, Luparia, Maria Caterina, Padulazzi