Ospedali da guarire

Ospedali da guarire Un impegno difficile, ma non si può più rinviare Ospedali da guarire Sant'Anna, sale fuorilegge? Quelle nuove restane chiuse Confronto all'Usi - Da tutta la città si corre alle Molinette: e un mal di pancia può occupare un letto di alta specializzazione Direttori e primari di ospedali si sono incontrati con 11 presidente dell'Usi Giovanni Salerno per discutere se le strutture sanitarie rispondano o no alle esigenze e se la lamentata Inefficienza sia dovuta a Insufficienza tecnica e professionale o ad altra causa. Secondo 11 direttore sanitario delle Molinette dottor Giorgio Rlvara, che ha sostituito 11 professor Neri alla sovrintendenza sanitaria, si tratta di mancanza di managerialità. La quale coinvolge sia gli ospedali sia l'Unita sanitaria locale. •Cercherò di spiegarmi — dice —, La divisione territoriale delle Usi esiste sulla carta, ma in pratica si applica solo per gli psichiatrici e i nefropatici che debbono fare obbligatoriamente riferimento al loro centro. Tutti gli altri malati no. E tutti allora vanno dove credono. Cosi noi, ad esemplo, che siamo con il Centro traumatologico ospedale di secondo livello, abbiamo i letti di medicina sempre intasati'. Questo significa che se uno ha male di pancia e si fa ricoverare nel reparto di gastroenterologia del professor Verme, sottrae un posto a un malato grave, bisognoso dell'alta specializzazione di questo reparto, uno del migliori d'Italia, per non dire d'Europa. 0 se va a medicina d'urgenza del prof. Oaretto e viene messo, perché non ce ne sono altri, In uno del letti monitorizzati, 11 suo ricovero ha un costo elevato mentre nell'ospedale della sua zona potrebbe trovare posto in un reparto normale. Non sono inezie: si dimostra che «è finita la fase di preparatone del plano sanitario, ora bisogna passare alla sua attuazione-. 1 letti di medicina generale a Torino sono uno ogni mille abitanti, ossia milleduecento; 1 medici di base dovrebbero saperlo e cominciare a Indirizzare 11 malato versò l'ospe dale più vicino alla sua abitazione riservando allo specialistico soltanto il paziente che ne ha veramente la necessità. Non tutti 1 mali di pancia, per tornare sull'esempio, hanno bisogno dell'endoscopio o della Tac. •Da noi l'impatto più forte è a medicina, a rianimazione, a neurochirurgia e a traumatologia e qui è necessaria una ristrutturaeione; negli altri reparti una razionalizzazione generale porterebbe benefici. Certo c'è il problema dei lungodegenti, ma se un medico dice ai parenti che II paziente può essere curato a casa senea problemi, o perlomeno riportato nel suo ospedale di sana, rischia una denuncia alla Procura*. E se si parla di day hospital, 11 figlio o il nipote del malato storce 11 naso. Forse perché è faticoso portare una volta Ogni due o tre giorni o anche ogni giorno una persona al mattino e andare a riprenderla verso sera. Meglio lasciarla 11 nel reparto dove costa 250 mila lire al giorno, ma soprattutto occupa un letto che può servire a un altro. Torino comincia ad attrezzarsi di day hospital, anche se soltanto quello oncologico del San Giovanni è istituzionalizzato con delibera ufficiale dell'Usi. Ma già 1 professori Vitelli (medicina) e Carta (diabetologla) curano molte persone in questo modo; 11 nefrologo Vercellone e, alla Nuova Astanteria Martini, il professor Piccoli seguono cosi i trapiantati e i malati di reni; Fabris per la geriatria, Resegottl e Pilori per l'emodialisi. Infine vengono fatti In ospedale di giorno» 1 trattamenti antirlgetto con la «clclosporlna» e la «chemioterapia» post chirurgica dal professori Morino, Poletti, Massaloli. «Certo che per far questo bisogna cominciare a lavorare Insieme» dice 11 dott. Ri vara, che ha una lunga esperienza in questo campo avendo gestito, dal 1965, 11 primo day hospital d'Israele, ad Haifa. E a questo proposito, per tornare al tema della managerialità, si rivela sempre più necessaria e urgente la computerizzazione del sistema sanitario. Ohe potrebbe presentare, nei terminali dislocati nel diversi quartieri, sempre 11 quadro esatto del letti Uberi, non soltanto la disponibilità deile prenotazioni per le analisi. Ma già questo Impianto, 11 Cup (Centro unificato prenotazioni), di cui si discute oramai da anni, è ancora da realizzare. Domenico Garbartno L'insufficienza delle strutture è da sempre, per l'imputato •sanità», uno degli alibi più comodi. Talvolta, però, Il ritornello appare stonato e rischia di ritorcersi come un boomerang contro la burocrazia della salute. Proprio sotto questo profilo, con l'anno ormai agli sgoccioli, si sta per celebrare alla Cllnica Universitaria del Sant'Anna un curioso anniversario che ha per oggetto cinque nuovissime sale operatorie. I locali, progettati attorno al 1975, ocoupanc un'area di 500 metri quadrati, vantano attrezzature d'avanguardia e costano alla collettività alcuni miliardi. Hanno un solo difetto: praticamente finiti da cinque anni, non sono mal stati utilizzati. I continui rinvìi sono attribuiti, ufficialmente, alla necessità di modificare, di volta In volta, parti degli Impianti non rispondenti alle normative. Ma più voci addebitano lo «scandalo» ad inconfessabili guerre di potere ed a gelosie professionali che dividerebbero ospedale e cllnica universitaria. Contrasti, si aggiunge, del tutto fuori luogo In una struttura altamente specializzata che richiama pazienti da ogni parte d'Italia e che ha confermato, grazie anche al recenti successi nel difficile campo della fecondazione artificiale, di essere all'avanguardia per uomini e conoscenze scientifiche. Alla questione non sembra, però, dare molto peso il prof. Sillqulnl, riconfermato da anni (secondo qualcuno, in deroga al regolamento) direttore sanitario del complesso ospedaliero. Interpellato a febbraio, Il prof. Sillqulnl aveva ipotizzato l'inaugurazione del locali per la scorsa estate, aggiungendo; «I permessi fanno perdere tempo. E, comunque, l'utilizzazione delle nuove sale non potrà moltiplicare gli Interventi, perché II personale resta quello che è». DI parere diametralmente opposto, Invece, Il prof. Ferraris, titolare della cattedra B dell'Istituto di ginecologia e ostetricia dell'Università: «E' vero che I medici sono scarsi; Il mio reparto attende da tempo l'adeguamento degli organici, mentre l'equipe Fiv-er si regge ancora sul volontariato. Ma le strutture hanno importanza fondamentale. Oggi qualsiasi urgenza ci costringe a rimandare gli interventi chirurgici In programma: cosi la paziente, già psicologicamente preparata, protesta; e il protrarsi della degenza (250 mila lire al giorno) rende l'intervento più costoso che in una clinica privata. Comunque, l'apertura delle nuove sale mi è stata promessa per dicembre». Sarà. Ma nel locali Incriminati stanno ora smontando anche l'impianto di condizionamento. E intanto si continua ad operare nelle vecchie sale del terzo plano. Insieme, secondo molti medici, e «fuori legge» per ammissione dello stesso direttore sanitario. Roberto Reale

Persone citate: Domenico Garbartno, Fabris, Ferraris, Giorgio Rlvara, Giovanni Salerno, Poletti, Vercellone, Verme, Vitelli

Luoghi citati: Europa, Israele, Italia, Torino