Ecco i due volti dell'America

Ecco i due volti dell'America NELLE FOTOGRAFIE DI ANDY WARHOL E DI RICHARD AVEDON Ecco i due volti dell'America Frìvola, ossessionata dalla celebrità, quella rispecchiata nelle immagini di Warhol - C'è, con fatue didascalie, la frenesia delle notti di discoteca, dei marciapiedi affollati, dei volti che si sporgono per essere notati - A contrasto, i personaggi aspri, silenziosi, colti da Avedon «in the american West» - Le facce di un grande paese di silenzi, solitudine e coraggio, dove nessuno abbassa Io sguardo NEW YORK — Ogni tanto qualcuno. capisce con esattezza come funzionano l media, Andy Warhol, per esemplo, monocromatico e immobile, figura Identica da più di ventanni. Lui conta sul 'fuoricampo» (le parole dette a una certa distanza per commentare le immagini). E attribuisce alla stravaganza ben temperata molta importanza. Andy Warhol ha fatto un libro, che si chiama America, con testo e fotografie. Da anni lo si vede aggirarsi in ogni evento mondano, ogni pranzo, ogni cocktail, con la sua Minolta sempre pronta a scattare. Ma anche per la strada, in Central Park, in Fifth Avenue. Allora il libro non è una sorpresa e lui lo' spiega così: «Non ho memoria, dunque devo fotografare». Non è un fotografo da ricordare. Il testo è dolciastro con qualche bravata 'e un continuo fare il verso ai grandi mensili di moda. Esemplo della bravata (pagina 17, quasi all'inizio, accanto alla foto di una torta a forma di cuore e di una pistola tipo Colt, a tamburo):. «So benissimo che dire "America" è offensivo per 1 Paesi latino-americani del Nord, come li Messico, o per 11 Centro America, ce lo Insegnano a scuola. Ma noi slamo diventati 11 miglior Paese al mondo e abbiamo messo la parola America (Stati Uniti di) nel nostro nome. America, la parola 'meravigliosa, spetta a noi, di diritto». Esemplo del linguaggio da Vogue o da Women's Wear Daily (pagina 91, accanto a immagini di giovani «body builders» uomini e donne, ma gii uomini sembrano Tarzpm e le ragazze mostrano il reggiseno in trasparenza sotto il costume da ginnastica, e tradiscono qualche traccia di cellulite): «C'è in giro talmente tanta gente con il corpo perfetto che non puoi più reggere l'Immagine dell'uomo di mezza età con la pancetta. Decisamente vince il new look sul normale.. Chi sono i protagonisti del libro di Warhol? Ci sono i lottatori e l ragazzi su una panchina, le ragazze da spiaggia e Diane Vreeland, l'anziana, celebrata regina della moda, Truman Capote e una folla di sconosciuti, Sean, il celebre figlio di John Lennon e di' Yoko Ono, e un bambino ignoto, stessa età, somigliante, che si esibisce nella break dance su un marciapiede in mezzo al rifiuti. Ma fra le immagini c'è un legame, l'accostamento raramente è solo visivo. Videa è di vedere tutto: L'idea è che Ciò che non si vede non esiste. E l'idea è che qualunque ISómrum'iXSllà trasformata in immagine, appartiene, magari per un momento, alla categoria 'fama e celebrità». La 'Celebrità» ossessiona talmente Warhol che persino la facciata del palazzo di Watergate, che ha dato il nome allo scandalo presidenziale, compare nel libro come se fosse 'qualcuno». Le pietre celebri valgono come le facce celebri e i gesti celebri (break dance, folla di discoteca, gambe di gente in forma che corrono sulla spiaggia, bambini noti e ignoti, ma anche bambole, oggetti, stivali, dolci, il bel muso di un cavallo, una certa palma al vento purché sia in California, purché sia vicina agli studi della Paramount) e tutto è fatto uguale nell'unico modo di esìstere: il punto giusto della moda. Chi volesse però accantonare il volume America di Andy Warhol come un piccolo e marginale documento mondano commetterebbe un errore. Il libro è importante e va conservato. E' per l'America di questi anni ciò che è stato On the road di Kcrouac negli Anni Cinquanta, come JJ). Salinger per t giovani degli Anni Sessanta, come Kurt Vonnegut — che purtroppo è così poco conosciuto in Italia — per gli Anni Settanta. Andy Warhol fornisce, con falso linguaggio, il travestimento di maniere convenzionali e l'uso costante, visivo e linguistico, di luoghi comuni, alcune spiegazioni che bisogna annotare. Per capire serve un confronto. E' la mostra In the American West di Richard Avedon, aspra e piena di im¬ magini silenziose quanto il libro di Warhol è percorso dal chiacchierare mondano. Avedon è un grande, è il fotografo della bellezza, l'autore delle immagini più raffinate di tre decenni. Solo lui poteva avere autorità per mettere insieme questa collezione di immagini. Facce dure in un'America orgogliosa, sguardi tristi in un Paese contento, bocche chiuse in una realtà scoperchiata dai media, immagini senea sorriso dove si ride per professione, figure di dolore dove la sofferenza è negata, silenzi ostinati quando la parola è d'obbligo, separazione da cella di isolamento anche quando viene detto che la vita in massa è l'unicarealtà. Solo in qualche fotografia due vola figurano insieme nelle ""immagini in bianco e nero collezionate da Avedon con tenace omogeneità. Ma anche quando l'inquadratura registra due volti, la solitudine appare grande, anzi più grande. Non c'è una spiegazione né una didascalia. Aumenta il nero alla fine (fotografie di minatori, pecore macellate e incrostate di sangue, un uomo nudo coperto di api) ma non la tensione del dramma. Quella tensione si stabilisce fin dall'inizio con il primo palo di occhi. Tutti sono intenti a guardare qualcosa, forse una rivelazione o una spiegazione che però non porta sollievo. Il tratto americano, di queste immagini, si direbbe, è il coraggio. In un momento simile, nessuno abbassa lo sguardo. Poiché non ci sono didascalie, non ci viene detto di quale momento si tratta. Sono due reportage opposti e diversi, questi due documenti di Warhol e Avedon, uno duro, uno frivolo, uno lieve e l'altro 'finale» sull'America contemporanea? Non mi fiderei a contrapporre i due libri, preferisco tenerli insieme. Le immagini di Warhol sono in movimen-, to e sono eccitate, raccolgono la'frenesia delle notti alla discoteca, del marciapiedi affollati, delle palestre dove adesso è di moda la lotta libera di uomini e donne. Anche nel mondo di Warhol qualcuno non sorride, ma solo t bambini, che non hanno ancora imparato l'etichetta mondana del «ridere, ridere e chiacchierare» con il dovere di non smettere mal. Tutti gli altri si stirano l muscoli facciali in espressioni inesauribili di allegria e per le parole che non sentiamo supplisce la striscia di testo di Warhol, fatua, convenzionale. Ma proprio qui sta il segnale. Il testo del libro è come una conversazione per ammazzare il tempo, in piedi col bicchiere in mano, in un party infinito che potrebbe essere l'immagine di un nuovo tipo di punizione, il girone di un purgatorio metropolitano. Guardate bene: nessuna bocca è chiusa nel libro di Warhol, quasi nessun volto è da solo, e chi è solo sembra sporgersi dalla fotografia per essere visto, ricordato, annotalo, ognuno in attesa del segno mondano di riconoscimento, gli occhi celebri che incrociano e accettano gli occhi ignoti. I In questo libro Norman Mailer, William Burroughs, ■Truman Capote, guardano aalla stessa parte, a sinistra, ciascuno con le sue cicatrici isolo quelle dì Truman Capote sembrano artificiali), ciascuno osserva la festa un passo di qua dall'inquadratura. Avrà ricordato Warhol il famoso 'sermone» di Alien Ginsberg di ritorno dall'India — tanti anni fa — quando spiegava che lo «sguardo a sinistra» è lo sguardo verso l'uscita, verso «il cancello dell'Ovest»? Ma è possìbile che qui un libro si leghi all'altro e che diventino insieme un unico documento. Avedon non fa mistero con chi gli parla: la parola «West» nel titolo del suo libro non significa una regione d'America né l'avventura della frontiera. Significa «fine della giornata, tramonto». Andy Warhol, nel mezzo del suo frivolo fiume di chiacchierata dice (a pagina 126, accanto a inaspettate immagini di pietre tombali): •Quando mi hanno sparato, due pallottole mi sono penetrate nello stomaco,'nel te-' staio, nella cistifellea e nel 'polmone destro. I dottori erano persuasi che sarei morto e lo ero anch'Io. Morire è cosi Imbarazzante, con tutti quegli stupidi dettagli di cui tener conto. Tra l'altro c'è la questione di come vestirsi. E' vero, è un problema che viene lasciato ad altri, ma è seccante creare tanto disturbo». Due pagine dopo Andy Warhol ritoma alla conver-, sazione casuale. Dice per esempio: «Non penso proprio che esistano al mondo marciapiedi come quelli di New York, dove incontri tutte le mode, tutte le razze e i tipi più incredibili-. n linguaggio è banale ma è linguaggio di teatro, sono le battute di un testo che si svolge di qua dalle immagini. E il copione di un film nel quale II mistero consiste in questo: «Nessuno è disposto a parlare se non per usare la voce con deliberata allegria deciso a evitare, a far finta di non vedere qualcosa. La folla frivola di Warhol è circondata dalle facce dure di Avedon che hanno visto qualcosa e con lo sguardo lo fanno capire. Ma sono tipi che non diranno mai niente, tanto nella vita non hanno {nulla da perdere», i «La tensione è mia, In quelle fotografie», ha detto Avedon all'apertura della ma mostra. E Warhol, a chi gli ha chiesto di interpretare le sue figure: «Oh, io mi domando, quando vedo quei murali di una volta che celebravano la fatica di costruire ponti, di scavare gallerie, quale sarebbe l'immagine della gente in un murale di dggl? Tutti al caffè? Tutti alla discoteca? ». Né l'uno né l'altro ha voluto spiegare che cosa c'è dietro il rumore senza fine della conversazione, che cosa si vede davanti al silenzio della solitudine. Ma agli artisti non si deve chiedere tutto. Il resto del lavorò è^per noi. Farlo Colombo Richard Avedon. Le immagini di due ragazze del West: a sinistra Sandra Benne», 12 anni, di Rocky Ford, Colorado (1980) e Debbie Me Ciondoli, di Thermopolis, Wyoming (1981) Andy Warhol. «Truman Capote con cicatrici di plastica facciale»