Mitterrand quasi polemico «Ma l'Europa era assente» di Enrico Singer

Mitterrand quasi polemico «Ma l'Europa era assente» Difesa di Eureka e della sua politica nucleare Mitterrand quasi polemico «Ma l'Europa era assente» PARIGI — Da Oinevra sono arrivati segnali positivi per la distensione, ma la Francia non rinuncerà alla sua strategia di difesa nucleare. Anzi, chiede all'Europa di non rimanere indietro. Di unirsi anche per salvaguardare la sua Indipendenza nel confronto tra 1 due Grandi. Mitterrand non è volato a Bruxelles per ascoltare da Reagan 1 risultati del summit con Oorbaciov, ma non ha mancato di far sentire la sua voce. Al vertice di Ginevra ha dedicato tutta l'introduzione della conferenza stampa tenuta Ieri pomeriggio all'Eliseo. Anche se la battaglia elettorale in Francia incalza, 11 Presidente non ha voluto rinunciare al suo ruolo di leader europeo, padre di Eureka e paladino dell'autonomia continentale. L'analisi di Mitterrand sull'incontro Usa-Urss è cauta. La pace è fragile: tutto quello che può migliorare un clima fin qui tempestoso è benvenuto, ma bisogna guardare avanti e quello che resta da fare è ancora molto. Nel dopo-Olnevra, Mitterrand vede già due realtà, preoccupanti. La prima: quali che siano' gli accordi raggiunti tra Reagan e Oorbaciov — «se accordi sono stati raggiunti» — l'importanza di una efficace politica di difesa resta vitale. E la Francia continuerà a perfezionare la sua forza di dissuasione nucleare. La seconda: la militarizzazione dello spazio «non si arresterà per miracolo-. Di partecipazione allo «scudo stellare» americano non si' parla. «Siamo buoni alleati degli Stati Uniti — ha detto Mitterrand — ma siamo anche padroni della nostra politica e della nostra difesa: La chiave di volta è l'Europa, •che a Ginevra era assente», e che deve far sentire la sua voce. E' una tesi che Mitterrand cerca di imporre da tempo. E, di fronte a quattrocento giornalisti di tutto il mondo, ha ricordato 11 «privilegio» di avere ospitato Oorbaciov a Parigi ormai più di un mese fa: il premio per la sua politica indipendente. E' la «France qui gogne», il Paese che vince anche nel confronto internazionale. Un'immagine che è servita a Mitterrand per affrontare i problemi, altrettanto delicati, della politica interna. Perché se gli occhi del mondo sono stati fino a ieri puntati su Ginevra, in Francia tra quattro mesi ci saranno elezioni politiche che potrebbero mettere fine all'esperienza della gauche al potere. Decisione in campo mondiale, decisione all'interno. Mitterrand sta giocando una partita che non offrirà molte possibilità di rivincita ed ha voluto rovesciare l'immagine incerta che il suo primo ministro Fablus aveva offerto nel faccia a faccia televisivo con il leader dell'opposizione neogollista Chlrac, non soltanto in politica estera. E sul punto centrale di tutto il dibattito politico francese, l'ipotesi di una sua «coabitazlone» con un governo di centro-destra, è stato netto: «E' un'ipotesi che nemmeno mi pongo». In attesa che l'Europa trovi il suo posto tra l Orandi, Mitterrand punta almeno a mantenere 11 suo in Francia. Enrico Singer Bruxelles. Craxi fa strada a Andreotti e al cancelliere tedesco Kohl nel quartier generale della Nato, poco prima della conferenza tenuta dal presidente americano Reagan agli alleati