Tossicomane di 23 anni accusato dell'omicidio di via Lamarmora

Tossicomane di 23 anni accusato dell'omicidio di via Lamarmora Il geometra di 56 anni ucciso per l'orologio e poche migliaia di lire Tossicomane di 23 anni accusato dell'omicidio di via Lamarmora Arrestato dalla squadra mobile, nega - Il giudice ha firmato l'ordine di cattura sulla base ! ,M^kWAUrn4Ì7tjgJ^niann»ftza di-jjjjft Djgjgrggggj^evftxoirf^utq inia ;&haloga rapite! Pantaloni beige e maglione I nero, sguardo lontano e capo chino tra gli agenti nel corridoi della questura, Francesco! Ippolito, 23 anni, tossicodipendente da 4, è Interrogato con una pesante accusa: aver ammazzato a pugni e calci, con due complici, Domenico Delaurenti, geometra di 68 anni, sposato con una figlia, aggredito per rapina sotto casa, In via Lamarmora 22, alle 21 di venerdì 1" novembre, mentre andava a sistemare l'auto In garage. 'Le indagini erano state avviate dal capo della Narcotici, Longo, e dall'assistente Marino, sulla base delle modalità dell'aggressione' spiega Ufi capo della Squadra Mobile, vicequestore Sassi: 'modalità» tipiche d'un assalto per pochi soldi, maledetti e subito, i Delaurenti era sceso dopo cena. Una decina di passi, e all'altezza del 26 ecco «tre persone alle spalle- (le sue uniche parole prima del coma). Reagì, uno spintone lo buttò a terra. Gli strapparono a pugni e calci l'orologio, presero 11 portafogli. La polizia cercò nel mondo della droga. Fino al nome d'Ippolito : «Due anni fa ave- ; va compiuto una rapina con tecnica analoga- aggiunge Sassi. Era 11 22 gennaio. '64, corso Monte Grappa angolo' via Carrera: un uomo picchiato e rapinato d'orologio e portatogli. Francesco Ippolito fu condannato e rinchiuso per un anno alle Nuove. Da allora un salto a ve¬ nerdì 1. La madre del giovane: *Dopo cena usciva con amici, al bar, gli davo io le cinquemila per le piccole spese'. E tenta un alibi: «Quel venerdì sono andata a lavorare verso le 9 di sera, come sempre, sono infermiera notturna presso una famiglia. Lui era a casa, disse che sarebbe uscito per le sigarette». I Giovedì, 14 novembre: *E' venuta da; me la polizia, m'hanno detto che l'avevano preso, hanno perquisito tutto. l'alloggio». Francesco finisce In questura In stato di fermo; ' è difeso dagli avvocati Lunghetto e Pellerino. Gli contestano la mancanza d'un alibi, contraddizioni nella difesa, l'abituale presenza con amici alla Crocetta o alla Pellerlna, anche «una testimonianza». Lui nega, ma diversi Indizi l'accusano, 11 sostituto procuratore De Crescenzio firma ,1'ordlne di cattura: 'rapina e j omicidio preterintenzionale». Le Indagini continuano In cerca di prove e del complici. ! A casa, al pian terreno di' corso Appio Claudio 49, la madre aspetta non sa bene cosa {'Non so che fare, oggi parlerò con l'avvocato»), pensa al passato («suo padre se n'è andato dieci anni fa, la cosa l'ha turbato»), ricorda li lavoro che non c'era («ha lasciato la scuola alle medie, ma non ha trovato un posto, aveva un soffio 'al cuore. Ora faceva cose saltuarie da muratore o scaricatore»). E parla della droga («aveva un mare di segni sulle braccia, ma in prigione s'è disintossicato»). i

Persone citate: De Crescenzio, Delaurenti, Domenico Delaurenti, Francesco Ippolito, Ippolito, Longo, Pellerino