Nel prezioso mondo di Cartier
Nel prezioso mondo di Carrier Quanto significala dinastia parigina nella storia del gioiello e del buongusto Nel prezioso mondo di Carrier Il panorama editoriale a volte è ingiusto con le grandi famiglie e le grandi storie che, sfumando i confini della realtà, tendono quasi a tramutarsi in leggenda. In Italia non ha avuto soverchia fortuna quel gioiello di libro che è invece l'opera di Gilbcrte Gautier «La saga dei Cartier»; ed è un vero peccato. Forse non vi è stata un'adeguata «sponsorizzazione», forse l'editore ha peccato di modestia, ma pensando allo strombazzamento (peraltro meritato) fatto l'anno scorso sulla storia dei Rothschild (con cui i Cartier ebbero uno spiacevole screzio) non si possono non rimpiangere le più modeste fortune di quelle duecento pagine che sono uno spaccato quasi perfetto soprattutto degli anni a cavallo fra il 1890 e il 1930. Anche questa può essere l'occasione per ripetere in pochi cenni la storia dei Cartier: il capostipite fu quel Pierre, ex soldato della Guardia di .Napoleone il Grande, artigiano specializzato nella confezione di fiaschette per la polvere e nella decorazione dei calci dei fucili. Il figlio Louis Francois aprirà il primo negozio al numero 9 di. Boulevard des Italiens e, ottenuto il favore (allora era cosa determinante per un artista o un artigiano che voleva emergere) della principessa Matilde, cugina dell'imperatore Napoleone III, potrà iniziare la scalata. E finalmente il figlio di Francois, Alfred", che nella sua lunghissima, saggia, geniale e tutto sommato felice vita vedrà i tre figli giungere all'empireo della notorietà, con sacrifici e con,/nenta>: A Fra i tre figli del grande Alfred, Luois, Pierre e Jacques (ma anche una bimba, Suzanne, giunse per ultima a rallegrare la famiglia) è Louis a fare la parte del leone. Non perché primogenito, ma perché indubbiamente favorito dalla sorte per intelligenza, «savoir vivre». Immaginate, diciamo a cavallo del XX secolo, che anni meravigliosi, (certo per chi poteva permetterseli), vivesse Parigi. E Parigi soltanto, perché anche il Principe di Galles, futuro re d'Inghilterra Edoardo VII, colui che defini Louis Cartier «gioielliere dei re e re dei gioiellieri», veniva in Francia a cogliere quegli unici sprazzi di grande vita che né la vittoriana Londra né la corte degli zar sapevano dare anche agli eletti della fortuna. Che straordinario periodo fu quello. I grandi commessi di ruc de la Paix che viaggiavano per un Oriente misterioso cercando pietre preziose da acquistare; il Sud Afri- C La «bella delle belle», Liane de Pougy (in alto), vedette delle Folies Bergère e la sua rivale .(sorto), la Bella Otero ^^^^^^^^1 t>no i primi anni del secolo. Carrozze a cavalli e automobili convìvono di fronte al negozio Cartier al numero 13 di nie de la Paix t t>no i primi anni del secolo. Caca che si apriva a una vendita di diamanti che avrebbe rivoluzionalo il mercato; le perle che, prima che nascessero le «sorelle» artificiali, creature d'un sagace giappo¬ rrozze a cavalli e automobili connese, erano pur sempre l'ornamento più ambito al collo di una beila donna. E da Cartier i franchi d'oro correvano a migliaia per accontentare gusti spa¬ vìvono di fronte al negozio Cartier ventosamente difficili. E non solo le più note nobildonne d'Europa e le più celebri miliardarie d'America (fu mossa estremamente sagace dei Cartier quella di comprende¬ rnbcaP 1 r al numero 13 di nie de la Paix re la necessità di «sbarcare» nel Nuovo Mondo con il buon gusto parigino) ma anche la Bella Otero e la sua acerrima nemica Liane de Pougy e tante altre come La «bella delle belle», Liane de Pougy (in alto), vedette delle Folies Bergère e la sua rivale .(sorto), la Bella Otero loro: miliardi di oggi spesi in funzione di un'alcova più o meno accogliente. Ma non erano soltanto gli anni di Chez Maxim's o dei salotti dorati. Nasceva l'Im¬ Le vetrine di Cartier che si affapressionismo, arrivava la Grande Guerra, finiva con una vittoria amara che pure dava a Foch il bastone di maresciallo fatto da Cartier; Coco Chanci stravolgeva cciano su ria Roma: dieci anni di presenza e di successo a Torino smi di lusso, genio e nobiltà che facevano scivolare il mondo verso il nostro tempo. Con i Cartier silenziosamente a testimoniarne errori, orrori e misteri. quella moda che da anni Worth (di cui Luois Cartier iti prime nozze aveva sposato la nipote) aveva codificato. E Coctcau, c Satie, e Radiguet c Mistinguctt e tanti fanta¬
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