Natura di Ramella e ricordo di Maggi

Natura di Ramella e ricordo di Maggi arte in galleria Natura di Ramella e ricordo di Maggi Giorgio Ramella («Davlco», Galleria Subalpina). In una sua calma estatica, ma misteriosamente carica di ignote tensioni, sta la nuova pittura di Ramella che s'è fatta la sua brava monografia (Fabbri editori) col testo rituale di Paolo Fossati « G.R. un pittore dipinge la natura*. Oggi, nel persistente clima di rilettura che si direbbe abbia contagiato un po' tutti (anche quelli che proprio non ne avrebbero avuto bisogno), è però accaduto che, dopo averlo ispirato, la pittura abbia finito con l'attingere dal technicolor. Non più taglienti lame di luce, non più l'opposizione di luce calda e luce fredda, o l'irrompere di una luce che brucia, in un regolare rapporto scalare di valori cromatici, sino alle luminose essenze stratificate d'aria e acque marine solcate dal solitario volo di un gabbiano, ma l'approdo è una spettacolare «messa in scena», della pittura. Omaggio a Cesare Maggi («Berman», via Arcivescovado 9). Formatosi attraverso l'esperienza d'un tardo divisionismo già segnato dall'asciutta emblematica d'una pittura alpina di stampo mitteleuropeo. Maggi s'è poi lasciato attrarre, a metà degli Anni 20, dalle più facili strofe di un'arte popolare. Resta in ogni caso un pittore dotato d'un raro senso della luce e d'una probità di mestiere che di lui fece anche un maestro esemplare. 143 «Promotrice» delle Belle Arti (Palazzina sociale a! Valentino). Accanto al bilancio numerico della rassegna che vede la presenza di 377 soci con 401 opere esposte occorrerebbe verificare quali effetti «promozionali» possano giustificare la formula su cui continua ad operare il vetusto sodalizio torinese che intorno ad un ancor vivo «Salone» In una sala affollata da 42 pezzi non offre che un'unica spanna di discreta pittura nel Porto di Savona di un'Enza Prunotte Più giusto può appurlre 11 ricordare 1 suoi due «omaggi»: Pippo Bercetti (Cigliano, VC, 1912 - Torino 1973) che amò da sensitivo le geometrizzanti semplificazioni del plani destinate ad articolare un paesaggio che poteva sembrare animato dalle sole sue ombre colorate; e Roman Bilinski (Leopoli 1897 - Boremigherà 1981) galiziano di origine polacca incaricato da Ataturk a Costantinopoli della riorganizzazione dei musei d'arte musulmana, che si distinse per il vigore plastico d'una pittura dalla tavolozza brillante venata di esotismi. an. dia.

Persone citate: Berman, Cesare Maggi, Giorgio Ramella, Maggi, Paolo Fossati, Pippo Bercetti, Ramella, Roman Bilinski

Luoghi citati: Cigliano, Costantinopoli, Porto Di Savona, Torino