Strade o autopiste?

Strade o autopiste? Il limite di velocità ignorate sul grandi corsi e sulle vie d'accesso Strade o autopiste? Impressionanti risultati di un test compiuto con una pistola radar: su 500 vetture, una sola ha rispettato il codice - Una media cilindrata a 150 chilometri orari - Pedoni in balia di se stessi Corso Regina Margherita, ore 9,40: su un campione di 60 auto In transito non una rispetta il limite di velocità, il 8% viaggia addirittura oltre i 144 chilometri orari. Corso Allamano, ore 10,15: 112 per cento delie auto supera 1112 chilometri orari. Corso Moncallcrl, ore 11,30:116 per cento procede a oltre 96 orari. Corso Trieste (Moncallcrl), ore 1230: il 2 per cento sfreccia a più di 112. Corso Giulio Cesare, ore 15,15: anche qui 114 per cento supera i 112 orari. Ore 16,40 abitato di Borsaro lungo l'asse per Caselle: 11 60 per cento viaggia oltre gli 80 chilometri all'ora. E' Impressionante: bu 300 veicoli, uno solo ha rispettato il limite di velocità: si trattava di un mezzo di trasporto pubblico. In ognuno del sei luoghi scelti dal cronista per 1 rilevamenti (tutte strade tristemente famose, purtroppo, per una lunga serie di incidenti, spesso mortali) non erano state predisposte misure di sicurezza o di controllo. Durante l'ampio sopralluogo lungo le vie d'accesso alla città non abbiamo visto né vigili né pattuglie della polstrada. Il pedone era abbandonato a se stesso con la speranza, smentita dal dati, che gli automobilisti rispettino il codice e i limiti. Qui 11 discorso si amplia e propone altri temi: le strisce pedonali spesso sono solo tracce labili sull'asfalto; 1 semafori hanno tempi irregolari; le auto vengono parcheggiate sul marciapiedi o in doppia fila Torino, secondo l'Inchiesta condotta nei giorni scorsi, è una città ammalata di traffico, La circolazione è caotica, poco fluida: velocità assurde nelle zone di accesso; rallentamenti e percorsi forzati in centro. Da una parte si è costretti ad avanzare a passo d'uomo, dall'altra si toccano velocità da autodromo. Preoccupano, soprattutto, quest'ultime, anche se spesso è problematico (lungo 1 rettilinei liberi, per esemplo) mantenere 1 50. Per avere dati attendibili e condurre una ricerca non basata solo su impressioni, il cronista di è servito di una «pistola radar» di produzione americana e ' dell'assistenza di un'equipe di redattori tecnici del quattordlcinale Auto, specializzato in questo tipo di test. ' I risultati del test hanno superato le previsioni più pessimistiche. Corso Giulio Cesare, strada più volte alla ribalta della cronaca (alcuni anni fa, gli abitanti della zona, esasperati, avevano firmato petizioni e avevano addirittura blocca' to il traffico per protesta): il giorno del rilevamento, 11 72 per cento delle auto è transl- tato'a una velocità fra 1 64 al 96 chilometri orari, In corso Allamano (una studentessa è stata travolta e uccisa davanti alla scuola, sotto gli occhi del compagni), solo, il 3 per cento di auto viaggia sotto 1 64 chilometri l'ora. Irj corso Regina (a due passi, alcuni mazzi di fiori appoggiati a un palo ricordano uno del tanti incidenti mortali avvenuti nella zona), slamo al record negativo. Un'auto di media cilindrata è transitata al 150,34 all'ora. Attraversare la strada è una sfida alla sorte. In corso Trieste, a Moncallerl, diventa un'impresa raggiungere le fermate del pullman diretti a Torino: una è servita da un soyrappasso, l'altra è sfiorata Sono dati che fanno riflettere. Innanzitutto sul limite del 50 orari, Inadeguato di fronte alle innovazioni tecnologiche che oggi rendono più sicure e affidabili le frenate e 11 controllo delle auto. Ma anche sull'assenza di misure di sicurezza per i pedoni. Perché non c'erano controlli sulle strade che convergono verso 11 centro cittadino? Non bastano pochi cartelli L'elenco del luoghi pericolosi è lungo, Corso Moncallerl, via Settembrini, corso Duca degli Abruzzi. Sul viale del Politecnico, le auto corrono per lunghi tratti senza 1 rallentamenti imposti dal semafori, in una specie di trincea che apre solo minimi (e rischiosissimi) passaggi al pedoni. E, come in una trappola, ogni tanto qualche passante resta prigioniero del traffico, viene travolto. Non si contano gli incidenti mortali. Si può non prendere provvedimenti di fronte a questi sacrifici umani? . Le strade, da troppo tempo terreno di sperimentazione (i corsi delimitati dal parcheggi, 1 cordoli messi e poi eliminati, 1 chtodoni delle corsie preferenziali, i sensi unici), \MMtoWm-*èWVW.°'V9t4?™ | seriamente-la sicurezza degli utenti. Adriano Provera Per compiere. I nostri rilevamenti ci slamo serviti di una «pistola radar» di produzione americana che U «servialo test» del qnattordlctnale «Anto» utilizza nel controlli delie velocita. «In sostanza — spiega il redattore tecnico Claudio Brasila, che ha manovrato 10 strumento — si tratta di una coppia di unita a effetto Doppler, lo stesso del radar. 11 corredo comprende una unità di alimentazione, una unità, di stazionamento e una che, come una pistola, si impugna per compiere I rilevamenti volanti. Le due unità possono essere mantenute in collegamento radio e fornire indicazioni complementari». Prima di ogni controllo la cella di calibrazione è stata tarata In modo tale da poter avere (Il dato appare su un display a led) mi sere estremamente precise. Infine il veicolo, seguito dalla «pistola» potrà svelare tempi di accelerazione e frenata che sfuggono all'occhio più attento. «Per farlo funzionare — dice Braglla — basta puntare 11 rilevatore sull'oggetto in movimento che deve trovarsi a una distanza variabile tra I 20 e i 1100 me tri e con un'angolazione fra IS e 120 gradi. E sull'apparecchio avremo subito l'indicazione della velocità, da un minimo di 163 chilometri all'ora sino ad un massimo di 482,4».

Persone citate: Adriano Provera

Luoghi citati: Moncallcrl, Torino