Israele e la nostra politica estera

Israele e la nostra politica estera Israele e la nostra politica estera OH ultimi eventi che hanno coinvolto 11 nostro Paese suscitando un'ondata di passionalità politica suggeriscono a mente fredda non poche preoccupazioni che riteniamo necessario esprimere per contribuire ad un momento di ripensamento. Ci è sembrato che pericolosi pregiudizi e insofferenze siano emersi nel giudizio sulla politica d'Israele come pure del movimento palestinese, portando molti — e 1 mass media in particolare — a non cogliere 11 sinistro segno emblematico di episodi efferati come 11 massacro di numerosi fedeli nella sinagoga di Oerba o di gitanti ebrei nel Sinai, a Cipro e sull'Achille Lauro. La giustificazione ideale fornita da personalità politiche di primo piano, con l'applauso del Parlamento, al cieco terrorismo del nostri giorni, mortifica gli sforzi volti a far prevalere nello Stato d'I¬ sraele e a far emergere nel movimento palestinese gli interlocutori disposti ad un dialogo di pace; e altresì annulla le ragioni della fermezza verso il terrorismo brigatista, intriso di velleità rivoluzionarle quanto quello Indotto dal fanatismo islamico e dall'estremismo arabo. E' stata cosi alimentata una miscela velenosa in cui si sono confusi limpidi principi di salvaguardia della sovranità italiana con rigurgiti di antiamericanismo, suscitato per ben altri fini; polemiche legittime di politica Interna con l'abbandono di determinazioni di principio, fino a ieri incontrovertibili, nella opposizione al terrorismo; l'appoggio ad iniziative di pace in Medio Oriente e ad un giusto riconoscimento del diritti del popolo palestinese con pulsioni più o meno consapevoli di antiebraismo; una ritrovata sensibilità nazionale con emotività nazionalistiche inopinatamente riesumate. Tutto questo, fra l'altro, ha incrinato l'immagine esterna del nostro Paese e gettato un'ombra sulla sua collocazione internazionale. Le ansie per 11 rivelarsi di un fenomeno di degenerazione cosi diffuso, complesso e ambiguo ci sollecitano, più che a dichiarazioni di condanna, ad un invito alla riflessione rivolto a quanti ritengono che la passione politica non vada disgiunta dall'etica e dalla ragione. Alessandro Galante Garrone, Alberto Mortara, Leo Valianl. Primo Levi, Paolo Sylos Labini, Carlo Ludovico Ragghiane, Massimo Mila, Anna Foa, Aldo Garose!, Ginevra Bompiani, Aldo Rosselli, Alessandra Oineburg, Bruno Zevl, Carlo A. Mortara, Luigi Firpo, Quldo Fublni, Piero Craveri, Mario Pirani, Oiacometta Limentani, Sléna M. DI Veroli, Laura Goneales, Nicola e Pupa Oarriba, Anna Giùbertoni.

Luoghi citati: Cipro, Israele, Medio Oriente