Nero è il musical di jazz e di tango di Colette Godard

Nero è il musical di jazz e di tango E' in scena a Parigi «Black and Blue» di Claudio Segovia e Hector Orezzoli Nero è il musical di jazz e di tango Lo spettacolo ha avuto a Broadway 890 repliche, nasce da un passato leggendario che si mescola ad un presente ricchissimo PARIGI — Dal 13 novembre, il teatro Chatelet presenta il nuovo spettacolo di Claudio Segovia e Hector Orezzoli, Black and Blue. Dopo aver fatto ascoltare e danzare le musiche delle strade di Buenos Aires (Tango argentino) e il mistero millenario del Ottani (Flamenco puro), Segovia e Orezzoli tentano un legame tra queste musiche e quelle negre. Black and Blue è «la» rivista nera che i due argentini ricavano dal loro ricordi, ricordi di una foto, un disco, un manifesto, un passato leggendario di cui riuniscono le ricchezze attuali, l'immagine vivente. Jazz, swing, blues... Lo spettacolo ha avuto a Broadway, tra la 20* e la 19' strada, 890 repliche. studio è grande, funzionare La luce dell'e•» lava i colori della ro. il rigore. Risi-.. applausi non lnte» A lavoro, sei ore al giorno, piti un'ora di intervallo, in cui 1 ballerini continuano a provare. Le cantanti mangiano. Almeno, quando non cantano: mangiano roba fritta, in sacchetti di carta marrone. Nel film musicali si è spesso visto l'allenamento del ballerini: volti devastati dal sudore, sovrimpressioni d'Immagine per dar l'Idea di rapidità, di un lavoro incessante e sfibrante dove 11 ritmo s'accelera all'inverosimile. La realtà, qui, è diversa. Le ballerine non sono come al cinema, dove ci si chiede del resto perché, se non per la bellezza delle sequenze, abbiano bisogno di provare. Qui, la bellezza nasce dal modo progressivo in cui la danza si mette al servizio di chi danza. Si vede 11 gesto farsi leggero, i corpi sono attraversati come da una corrente di grazia. I movimenti d'insieme si armonizzano, par di capire, da sé. Non è questione d'abi¬ tuLOnsombsifaabUtiloblamdBmZ tudine; è questione di scuola. L'estate scorsa, Segovia e Orezzoli hanno fatto 1 provini. Come si vede al cinema, si sono presentati in centinaia, migliala di candidati, uno più bravo dell'altro, con impressionanti curriculum. Virtuosi fattisi a Broadway, come li abbiamo visti In Chorus Une: gente capace di dimenticare e far dimenticare le loro storie personali. Una volta vestiti del loro begli abiti bianchi, formano la «fila», una soltanto, alla maniera delle Rockett Olris del Radio City Music Hall. Broadway ha qualcosa in comune con 1 teatri tradizionali d'Oriente, dove l'attore si cancella dietro l'interpretazione codificata del personaggio. Ma Segovia e Orezzoli cercano un'altra magia. Come per 11 tango e 11 flamenco, cercano 1 possessori di una tradizione mal fissata, che non è scritta da nessuna parte, che si trasmette come la vita. Vogliono aprire la scena a questa vita del music-hall, Hanno riunito forti personalità: Linda Hopkins, Ruth Brown, Sandra Reaves Philips, Jlmmy Preacher Robins (alto, squadrato, baffuto); contrariamente alle donne che ostentano una negligen¬ tgsqpfspcmnhncccuvp te praticità, arrivano ogni giorno con un abito diverso, sempre di colore chiaro, a quadroni, scarpe bianche a punta.... E poi ci sono gli Hoffers, quattro ballerini ultrasettantenni, che hanno imparato le claquettes succhiando 11 latte della mamma. Poiché lo stile Broadway non piaceva più al due autori, hanno cercato 1 loro ballerini nei cabaret che fioriscono a centinaia a New York:, a Chicago, Boston, Las Vegas: rincorrendo una voce, seguendo una raccomandazione. « Volevamo trovare — dicono — persone che avessero qualcosa di personale da esprimere'. Opinione confermata dal coreografo Henry Le Tang, anche lui settantenne. Ballerino dall'età di cinque anni, ha curato centinaia di spettacoli, da Eubie a Sophisticated Ladies, e poi Cotton Club, 11 film di Coppola, nei confronti del quale, del resto, non si mostra tenero. Conosce la storia della «top dance», la sua orìgine nelle feste di schiavi, sa come si è trasmessa durante la Grande depressione, quando 1 disoccupati ballavano sulle casse. Colette Godard Copyright «Le Monde* e per l'Italia «La Stampa»

Luoghi citati: Boston, Buenos Aires, Chicago, Italia, Las Vegas, New York, Parigi, Sophisticated Ladies