Cinque nuovi diaconi per la Diocesi torinese

Cinque nuovi diaconi per la Diocesi torinese Cinque nuovi diaconi per la Diocesi torinese Saranno ordinati domani • Come primo atto, uno battezzerà il terzo figlio, nato in questi giorni Il diaconato mette radici profonde i ,nella realtà ecclesiale torinese: domani verranno ordinati cinque nuovi diaconi, Cinque persone che occupano posti di responsabilità, che hanno famiglia e aggiungono ai molteplici Impegni di routine anche quello del servizio della comunità in cui vivono. Sono Giuseppe Bertoni, cancelliere del tribunale in pensione, diventato padre; per la terza volta in questi giorni, ài quale verrà riservata come prima funzione diaconale proprio il battesimo del figlio. Bertani risiede nella parrocchia di Gesù Redentore, ma sarà assegnato a quella del Santo Natale. Con Bertoni saranno ordinati Osvaldo Bogglo, Franco Gaudenzl, Michele Sansone e Sergio Maina. Bogglo, torinese, impiegato tecnico alla Fiat, svolge la sua attività nella pastorale familiare nella parrocchia del Santi Apostoli, a Mlraflorl, Nella sua silenziosa, ma efficace testimonianza cristiana, è coadiuvato dalla -moglie. Sposato anche Franco Gaudenzl,. caposquadra alla Fiat, Impegnato nella comunità di Orbassano. Sansone, nativo di Napoli, ma profondamente inserito nell'ambiente parrocchiale del Patrocinio di San Giuseppe, a Torino, è direttore di una scuola elementare. Chiude 11 gruppo Sergio Maina, piemontese, apprezzato artigiano, impegnato nella comunità parrocchiale di Santa Giulia. Cosa significa essere diaconi? Giuseppe Bertoni: « Essere al servizio della Chiesa. Quattro anni di studi, di cut tre teologici, poi si è assegnati dal Vescovo ad una parrocchia, normalmente a Quella di appartenenza. Affianchiamo e sostituiamo ti sacerdote In alcuni sacramenti, il Battesimo ad esemplo, possiamo benedire le nome e i funerali. Ma è lo spirito di fondo che conta: Il Concilio portò grosse novità nella Chiesa che, si disse, era formata dal popolo di Dio, da noi fedeli. Bisognava concretisi/are quelle parole. Per me è stato tutto graduale: prima un maggior Impegno nella parrocchia poi, quattro anni fa, la decisione*. Don Giovanni Pigliata 6 delegato arcivescovile T>er il diaconato permanente: «Con queste cinque ordinazio¬ ni, saranno 70 i diaconi nella nostra diocesi*. Quasi sempre, aggiunge, «fa vocazione fiorisce guidata dal sacerdote, che a poco a poco la capisce e la valuta. Per questo, i nuovi diaconi hanno un'ottima intesa con i loro parroci, c'è un «enso di profonda amicizia che li lega*. [ . Per chl'è sposato, «/a comprensione' e la collaborazione con la moglie è tn-t dispensabile, cosi l'affetto del figli: la decisione va maturata In famiglia'. Con l'ordinazione (è in effetti un grado nel sacramento sacerdotale) il diacono se celibe (o rimarrà vedovo) non si potrà sposare, ma chi è coniugato, continua a vivere in casa, a fianco del suol cari, seguendo le sue attività quotidiane, di lavoro o professionali. La Chiesa sta guardando con particolare attenzione a questi fedeli che si pongono al servizio del prossimo e del parroco, stabilendo un rapporto di intensa partecipazione alla vita delle comunità. L'ordinazione del nuovi diaconi torinesi sarà preceduta oggi da un incontro (ore 9,30) con l'arcivescovo, a Villa Lascarls di Pianezza.

Luoghi citati: Napoli, Orbassano, Pianezza, Torino