II pittore uccise Christa, ma era pazzo

II pittore uteise Chris fa, ma era pazzo Guido Pierri è dichiarato non punibile dalla corte di appello di Roma II pittore uteise Chris fa, ma era pazzo ROMA — E' stato il pittore Guido Pierri ad uccidere, il 2 maggio 1963, la fotomodella tedesca Christa Wanninger: è la clamorosa conclusione alla quale sono giunti 1 giudici della corte di assise di appello di Roma. Ma Pierri al momento del delitto, nel palazzo di via Emilia, era Incapace di intendere e di volere: quindi non è punibile, e se ne va libero. n pittore, dicono 1 giudici, avrebbe dovuto essere ricoverato in un manicomio giudiziario, data la sua infermità psichica, già nel '63, subito dopo il delitto. Ora eviterà il manicomio perché, secondo quanto previsto dall'articolo 222 del codice penale, la durata del ricovero deve essere di 10 o di 5 anni almeno, a seconda del reato contestato. Poiché sono trascorsi più di ventldue anni dal delitto, non si può farlo internare. Nella decisione presa dalla corte è prevalsa dunque la tesi prospettata dalla parte civile, rappresentata dall'avvocato Carlo Striano. Il pubblico ministero, Ettore Mara¬ sca, aveva Invece sollecitato l'assoluzione per insufficienza di prove, mentre 1 difensori, avvocati Titta Madia e Pasquale Clampa, si erano battuti per ottenere la piena assoluzione di Pierri. Il delitto avvenne in via Emilia, a pochi passi da via Veneto, nel pieno degli anni della «dolce vita». La Wanninger, una bella ragazza venuta a Roma per tentare la strada del cinema, fu trafitta con venti coltellate proprio dinanzi alla porta dell'alloggio della sua amica Gerda Hoddap. Per lungo tempo si cercò un «uomo dal vestito blu» che era stato visto uscire dal palazzo poco dopo il delitto, mentre l'amica non volle o non fu in grado di dire nulla di utile alle indagini. Poi, dieci mesi dopo, un giornalista romano si vide offrire da Pierri clamorose rivelazioni sulla vicenda in cambio di cinque milioni di lire. Contro il pittore venne dapprima aperta un'inchiesta per tentativo di estorsione. Nel 1977, infine, il caso Wanninger fu riaperto sulla base del contenuto di un diario sequestrato a Pierri: conteneva particolari di straordinaria coincidenza con la morte della fotomodella. In primo grado Pierri fu assolto per insufficienza di prove. Sostenne che 11 materiale raccolto nel diario gli sarebbe servito per scrivere un libro, e 11 beneficio del dubbio gli venne anche per la discordanza delle testimonianze e le lacune che indubbiamente l'istruttoria aveva dimostrato. Ieri, a conclusione del processo d'appello, è stato ritenuto colpevole, anche se non punibile per le sue condizioni mentali al tempo del fatto. lino, di Casale Monferrato (Alessandria), ha dato all'improvviso in escandescenze, esclamando: «E' da troppo tempo che cerco dt superare questa materia, voglio assolutamente passare, anche con ti 18: Il prof. Oiuseppe Toscani, ordinarlo associato di meccanica razionale, che stava assistendo ad alcune sedute di tesi di laurea, è stato chiamato in aula. Appena è entrato. Gallino gli ha chiesto in modo categorico il 18. Il docente ha risposto che non poteva esaudire la sua richiesta e il giovane sembra abbia esclamato: .-Allora decido di farmi giustizia da solo: Lo studente ha quindi estratto da sotto la giacca un coltello, vibrando alcuni colpi verso 11 volto del professore. Qualche fendente è andato a segno, tanto che il docente ha avuto staccato di netto il lobo dell'orecchio sinistro, che poi gli è stato riattaccato al policlinico di Pavia. I sanitari lo hanno giudicato guaribile in trenta giorni.

Luoghi citati: Alessandria, Casale Monferrato, Pavia, Roma