II dentista in trincea contro l'Aids Può scoprire l'infezione per primo

II dentista in trincea contro l'Aids Può scoprire l'infezione per primo Discussi a Torino i temi della diagnosi e..^ella^sicurezza II dentista in trincea contro l'Aids Può scoprire l'infezione per primo TORINO — Ohi l'avrebbe detto che il dentista è in grado di diagnosticare prima di altri un sospetto portatore di Aids? Se n'è parlato l'altra sera ad un convegno promosso dal centro odonto-stomatologico di Torino di cui è presidente il prof. Franco Ruspa e di cose interessanti (alcune anche curiose) ne sono venute fuori parecchie. Ha cominciato a parlare dell'Aids, delle sue probabili origini, della diffusione e della ancor vana seppure affannosa ricerca di una terapia, il prof. Francesco Di Nola specializzato in malattie infettive e primario dell'Ospedale Amedeo di Savoia (la sua relazione è stata integrata dal dati statistici illustrati dalla prof.ssa Maria Luisa Soranzo). Lo specialista spiega chi sono le persone a rischio: omossessuall, tossicodipendenti e molti, molti eterossessuali che hanno l'abitudine di cambiare spesso partner, 1 cosiddetti «pendolari del sesso». Aggiunge che 11 problema non va sottovalutato «e neppure enfatizzato come hanno fatto i media sollecitati a volte dall'esasperata concorrenza tra ricercatori in vena di protagonismo: il fenomeno, innegabilmente esiste e minaccia di aggravarsi ma il panico è, a detta di chi se ne intende, ingiustificato. L'Italia, tra l'altro, sembra meno coinvolta di altri Paesi, almeno per quanto concerne l'infezione trasmettibile dagli omossessuall. Perché? mPerché c'è un senso più spiccato della monogamia: negli Usa ad esempio i gay sono più. farfalloni e quindi maggiormente esposti al contagio: La fedeltà come cardine della prevenzione? Tra 11 serio ed 11 faceto Di Nola annuisce. E veniamo al tema centrale del dibattito: 11 rapporto tra dentista e portatore di Aids, un problema delicato se si pensa che un «tramite» del¬ l'infezione (oltre al sangue e allo sperma) è la saliva, elemento con 11 quale 11 dentista ha contatti quotidiani per ragioni di lavoro. Opportuno quindi l'intervento del dott. Aldo Ruspa che ha messo a fuoco due temi: la possibilità di diagnosticare prima di altri l'infezione nel paziente, la necessità da parte del dentista di usare alcune cautele per salvaguardare se stesso ed 1 clienti. Dice Ruspa: «La bocca del paziente rivela se vi sono focolai infettivi. I sintomi: gonfiore delle linfoghiandole della gola, funghi, patina biancastra sulla lingua, tumefazione delle gengive, placche dovute ad alcuni specifici sarcoma, herpes sulle labbra. La persistenza di tali sintomi deve consigliare il dentista a indirizzare il paziente dallo' specialista: Le cautele: «Servirsi di guanti, occhiali, maschere per evitare contatti prolungati con saliva o sangue, dlslnfet- I tare gli strumenti, rinnovare ; se necessario le attreeeatture per la sterUizeaelone.. Ha • chiuso l'incontro Gilber Bo-1 chet, insegnante di protesi rimovlblle all'università di GÌ- ' nevra. i Pier Paolo Benedetto

Persone citate: Aldo Ruspa, Di Nola, Francesco Di Nola, Franco Ruspa, Gilber, Maria Luisa Soranzo, Pier Paolo Benedetto

Luoghi citati: Italia, Torino, Usa