«Amor», in concerto tre autori reazionari di Massimo Mila

«Amor», in concerto tre autori Musiche di Macchi, Battiate, Castaldi «Amor», in concerto tre autori TORINO — Questa settimana l'Unione Musicale presentava all'Auditorium uno spettacolo di •teatro da camera in concerto» intitolato Amor e composto da tre atti unici interamente affidati alla versatile esecuzione del soprano Alide Maria Salvetta e del pianista Antonio Ballista, impegnati nelle loro funzioni sussidiarie alla tastiera elettronica e alla percussione. Autori Egìsto Macchi, Franco Battiato e Paolo Castaldi, tutti appartenenti a quella tendenza che non ama la moderna musica dissonante e vuole esplorare le vie d'un ricupero della tonalità tradizionale a scopo espressivo. Macchi ai suoi inizi aveva battuto altre vie più avanzate, sia pur rivolte a fini drammatici. Poi si è buttato sul cinematografo, dove ha fatto una brillante carriera. Ora ha presentato in prima esecuzione assoluta un 'melodramma in un atto* su libretto (purtroppo poco percepibile) di Nicola Badalucco. Argomento: la giusta morte del duce e l'ingiusta morte della sua amante. La musica fornisce alla Salvetta l'occasione di sfoggiare un'agitata esibizione di canto drammatico, quasi una parodia della Callas, integrata ogni tanto da volenterosi interventi vocali del pianista, che sulla tastiera dispensa energiche parafrasi chopininne. Applausi anche all'autore. Franco Battiato, celebre cantante di musica leggera i cui dischi raggiungono tirature vertiginose, ha raccolto le melodie di un'opera che sta componendo in un pot-pourri ||per un soprano e tastiere elettroniche (azionate da entrambi gli esecutori), intitolato I ritmi del cuore. Dei tre autori è quello che non fa ricorso alla parodia ed evita ogni tentazione di umorismo. Fa sul serio, e dalle tastiere elettroniche estrae flotti di mistiche sonorità organistiche, corrispondenti allo spiritualismo degli intenti espressivi. Il testo, anche qui poco afferrabile, è di Tommaso Tramonti. Di parodia è invece campione Paolo Castaldi, autore di Liebl «per, voce femminile e pianista con un coadiutore*. Il coadiutore è lo stesso Ballista, che ancora una volta presta la sua voce non impostata, mentre sulla tastiera spadroneggia da par suo, tra l'altro in un robusto intermezzo per mano sinistra sola, mentre l'altra gliel'accarezza e sbaciucchia il soprano. Il conflitto tra il principo maschile e il principio femminile che tende a divorarlo è infatti il soggetto di questa spericolata scorribanda, quasi cabarettistica, tra forme e linguaggi musicali tipici dal tono di ballata russa alla tenerezza del Lied romantico, da Rossini a Verdi, dal corale luterano alla lirica francese, dall'America alla Spagna, dalla polifonia cinquecentesca alla pace serena del canto gregoriano. Altrettanti pretesti per esibire l'ammirevole trasformismo vocale di Alide Maria Salvetta e il sicuro, bonario magistero pianistico di Ballista, che sono stati cortesemente applauditi dal pubblico. Massimo Mila

Luoghi citati: America, Spagna, Torino