Il Csm trasferisce il pg Sesti «A Roma ha perso prestigio» di Ruggero Conteduca
Il Csm trasferisce il pg Sesti «A Roma ha perso prestigio» La decisione presa con 28 voti a favore e tre astensioni Il Csm trasferisce il pg Sesti «A Roma ha perso prestigio» Il provvedimento appariva scontato dopo il sì della commissione referente - In 70 pagine le «accuse» del relatore Zagrebelsky - Il procuratore generale annuncia il ricorso al Tar ROMA — Il procuratore generale presso la Corte d'appello di Roma, Franz Sesti, 11 numero uno della pubblica accusa del distretto giudiziario più importante d'Italia, va trasferito d'ufficio perché ha perduto con il suo comportamento credibilità e prestigio nel luogo In cui svolge le funzioni. Con sole tre astensioni, infatti, e 28 voti a favore (compreso quello del presidente della Cassazione Taburrlno) 11 «plenum» dei Consiglio superiore della magistratura ha approvato Ieri sera, dopo un'intensa giornata di dibattito seguito alla relazione del consigliere Zagrebelsky, la proposta avanzata pochi giorni fa dalla prima commissione alla quale era stata affidata l'Istruttoria sulla vicenda. A favore del trasferimento d'ufficio, cosi come previsto dall'articolo 2 della legge sulle guarentigie, si sono dichiarati oltre al venti componenti togati (in rappresentanza di tutte e tre le correnti della magistratura) anche i rappresentanti «laici» di de e pel. SI sono astenuti, Invece, i due membri laici del psl ed 11 procuratore generale della Cassazione, Carlo Maria Pratls. Quest'ultimo, per motivi di opportunità dal momento 'che egli è anche titolare dell'Inchiesta parallela, di carattere disciplinare, sollecitata nel confronti di Sesti dal ministro di Grazia e Giustizia, La decisione del Csm rischia però ora di rimanere congelata dal momento che Sesti ha già preannunclato di ricorrere in via d'urgenza al Tribunale amministrativo regionale del Lazio e chiedere la sospensione del trasferimento. Se 1 giudici del Tar dovessero respingere l'Istanza, Sesti potrebbe appellarsi al Consiglio di Stato. Un Iter, in ogni caso, dal tempi tutt'altro che brevi. A gennaio, quindi, in occasione dell'apertura del nuovo anno giudiziario potrebbe porsi un problema singolare: non si saprebbe cioè a chi affidare la lettura della relazione sull'andamento della giustizia nel distretto del Lazio durante 11 1985, tradizionalmente riservata al procuratore generale. Parallelamente, procede presso la procura generale della Cassazione, l'inchiesta voluta dal ministro che finirà comunque col tornare al Csm, In sede disciplinare, per il giudizio finale e che potrebbe anch'essa sfociare In un trasferimento d'ufficio. Molte valutazioni contenute nella relazione Zagrebelsky (ben settanta cartelle che costituiscono 11 «processo» a Sesti) saranno probabilmente riprese dal Pg della Cassazione dal momento che 1 fatti per 1 quali Sesti è sotto procedimento disciplinare sono in buona parte gli stessi per 1 quali ieri 11 Csm ha deciso il suo trasferimento'd'ufficio. Zagrebelsky nel documento ha ricordato tutti i pumi della delicata vicenda: dal documento di protesta del 46 sostituti procuratori nel confronti del pg alla mancata Impugnazione della sentenza che mandava assolto l'avvocato Wllfredo Vitalone. Dalla presunta Ingerenza dell'alto magistrato nella vendita della Etne a Carlo De Benedetti agli accertati difficili rapporti di Sesti con 11 procuratore capo Boschi, con 11 presidente della corte d'appello Sanimarco, con l'ex sostituto procuratore generale di Roma, Enrico Di Nicola. «jVon sono coloro che volta per volta entrano in rapporto con ti dottor Sesti e poi sollevano proteste ad essere eccessivamente suscettibili o distorti dalla loro faziosità... E' invece ti dottor Sesti — sottolinea Infatti Zagrebelsky nella sua relazione — a rappresentare un motivo di tensione, di contrasto, di sospetto, di mancanza di serenità e reciproca fiducia... Occorre dunque prendere atto — conclude 11 relatore — che il pg di Roma non è più in grado di esercitare il suo ufficio nelle condizioni richieste dal prestigio dell'ordine giudiziario.. Ruggero Conteduca
Persone citate: Carlo De Benedetti, Carlo Maria Pratls, Franz Sesti, Wllfredo Vitalone, Zagrebelsky
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