La verità di Dalla Chiesa

La verità di Palili Chiesa Cade il segreto sull'istruttoria- antimafia: ecco i pùnti chiave dell'accusa al processo di Palermo La verità di Palili Chiesa Dal momento della nomina a prefetto fino all'arrivo a Palermo, il generale confidava alla pagina scritta sentimenti e giudizi - «Sto per diventare strumento d'una politica che fa acqua da tutte le parti» • Gli incontri con Fòrmica («sulla mafia ha schemi da tavolino, lontani dalia realtà»), con Andreotti («non avrò riguardo per i suoi grandi elettori») - «Uno Stato che non vuole debellare una politica mafiosa» PALERMO — Cade il se«reto mille 8630 pagine dell'ordlnama Istruttoria che servirli di base allo storico processo contro la mafia che si celebrerà in corte d'assise dal prossimo febbraio. Slamo In grado di presentare I capitoli fondamentali del documento Integrale i le pagine del diario del generale Dalla Chiesa; l'Isolamento e l'èmarglnasione del generale nella lotta alla mafia; la strategia di attacco al potere di «Cosa nostra» vista dall'interno, sulla base delle rivelazioni di Buscetta; la guerra di mafia contro giudici e Investigatori; le connessioni tra mafia e l'attività di Imprenditori compromessi. PALERMO — 81 chiamava Dorella la prima moglie di Carlo Alberto Dalla Chiesa. Da lei aveva avuto tre figli: Rita, Simona e Nando. A lei, alla sua memoria, era rimasto legato da un tenero affetto. A lei egli si rivolse in un dialogo immaginarlo dal momento della sua nomina a prefetto di Palermo al giorno In cui prese possesso negli uffici di Villa Whltaker. Nel processo sono entrate alcune pagine di questo diario, note finora solo in minima parte. 2 marco 1982. Ho avuto, un Incontro riservato con 11 capo di Gabinetto del presidente del Consiglio. Egli mi ha prò- spettato la possibilità di una mia utilizzazione quale prefetto di Palermo e capo di un organismo contro la mafia. 8 mano. Ieri ero un po' stonato, frastornato e turbato per tante cose messe Insieme, avendo appreso che in una delle prossime riunioni del Consiglio del ministri 11 tuo Carlo verrebbe nominato prefetto e destinato a Palermo ed Incaricato della lotta contro la mafia. La cosa mi ha sorpreso relativamente... mi ha quasi spaventato, nel senso che sto per divenire un'altra volta strumento di una politica che fa acqua da tante parti, tutto mi sembra giunga a schiacciare un arco Intero della mia esistenza, un arco fatto di Arma, costruito nell'Arma, vissuto per l'Arma... tutto mi sa di ineluttabile e di nuovo, di indecifrabile e di strano, quasi alle spalle tutto si annullasse d'improvviso. 17 marzo. Ieri sera sono stato a cena in casa del ministro Formica e con lui c'era anche l'onorevole Andò, che mi aveva voluto condurre perché spiegassi direttamente 11 mio punto di vista In ordine alla lotta alla mafia. Ho trovato 11 personaggio erudito da schemi formulati a tavolino, ma che con l'autentico panorama mafioso non hanno un granché da dire; ho dovuto far comprendere che 11 fenomeno non può essere Inquadrato e risolto solo con l'ottica della Guardia di Finanza, ma comprendendone In profondità anche la «forma mentis. e 11 fondo psicologico. Ho dovuto ribadire che collocare la mafia al di là della Sicilia solo su Napoli e su di un terremoto significa essere lontani dalla realtà. Egli vorrebbe volentieri 11 problema risolto da un alto commissariato che abbracciasse mafia e camorra, ma secondo me finendo per creare una specie di ministero si registrerebbe 11 solito fumo e molta dispersione di energie. 81 marzo. Stamattina ho cosi detto di si al ministro degli Interni, anche se ho dovuto porre qualche condizione, che mi appariva necessaria quale quella di capire che il fenomeno della mafia non può essere considerato ancorato alla sola provincia di Palermo. 6 aprile. Dunque nella giornata di venerdì e fino a tarda Bera si sono succedute telefonate di rallegramenti ed auguri... insomma tantissimi. Poi ieri anche l'onorevole Andreotti mi ha chiesto di andare e naturalmente, date le sue presenze elettorali in Sicilia, si è manifestato per via Indiretta Interessato al problema. Sono stato molto chiaro e gli ho dato però la certezza che non avrò riguardi per quella parte di elettorato alla quale attingono 1 suol grandi elettori. Sono convinto che la mancata co¬ noscenza del fenomeno, anche, se mi ha voluto ricordare il suo lontano intervento per chiarire la posizione di Messeri a Partlnlco, lo ha condotto e lo conduce ad errori di valutazione di uomini e di circostanze. 1 aprile. Sono stato dal capo di Gabinetto del ministro degli Interni e dal capo della polizia,- ambedue entusiasti di avermi a collega e mi hanno cosi Incoraggiato a sperare di non trovare impedimenti nel mio lavoro. Certo è tutto un mondo nuovo, tutta una burocrazia particolare per entrare nella quale occorrerà tempo e accortezza. Ma soprattutto c'è tanta attesa nel mio lavoro laddove ben pochi sanno o hanno capito cosa s'Intenda per mafia. 23'aprile. Sono soddisfatto dell'andamento delle cose, giacché per merito mio si muove quella tremenda piovra o Incrostazione determinatasi nella persona del capo di Stato maggiore che da un anno e quattro mesi occupa abusivamente un potere che non gli compete e che solo gli è servito per esercitare un pre-potere cattivo, spregiudicato, senza un'etica. 80 aprile. Purtroppo, tesoro mio, come spesso è accaduto, ogni cosa è saltata. Le circostanze mi hanno travolto ed 11 tuo Carlo, dalla pioggerellina che cadeva su Pastrengò, è t-tato catapultato d'improvviso dapprima a Roma, presso 11 presidente del Consiglio e quindi a Palermo, per assumervi nello stesso pomeriggio l'Incarico di prefetto. TI rendi conto cosa è accaduto in me, dentro di me e quali reazioni ne sono scaturite In un'atmosfera surriscaldata da un evento gravissimo: l'uccisione In piena Palermo del segretario regionale del pel, Pio La Torre. L'Italia è stata scossa dall'episodio, specie alla vigilia del congresso di una de che 6U Palermo vive con l'espres- J sione peggiore del suo attivismo mafioso oltre che di potere politico. Mi trovo ad essere richiesto di un compito davvero Ìmprobo e, perché no, anche pericoloso. Promesse, garanzie, sostegni, sono tutte cose che lasciano e lasceranno 11 tempo che trovano. La verità è che in poche ore sono stato catapultato da una cerimonia a me cara, che avrebbe dovuto costruire un sigillo alla mia lunga carriera nell'Arma, In un ambiente Infido, ricco di un mistero e di una lotta che possono anche esaltarmi, ma senza nessuno Intorno, e senza l'aiuto di una persona amica, senza 11 conforto di avere alle spalle una famiglia Mi sono trovato ad un tratto In casa d'altri e In un ambiente che da un lato attende dal tuo Carlo 1 miracoli e dall'altro va maledicendo la mia destinazione ed 11 mio arrivo. Mi sono trovato, cioè, al centro di uno Stato che affida la tranquillità della sua esistenza non già alla volontà di combattere e debellare la mafia e una politica maliosa, ma all'uso e allo sfruttamento del mio nome per tacitare l'irritazione del partiti, pronti a buttarmi al vento noii appena determinati interessi saranno o dovranno essere toccati o compressi. Carlo Alberto Dalia Chiesa in viaggio di nozze con la moglie' Kmmamicta Selli Carrara a Ustica nel luglio 1982 (loto La Stampa)