Christie's tradita da Federico il Grande

Christie's tradita da Federico il Grande Sotheby's, incassando tre miliardi di lire, ha largamente vinto la guerra degli argenti a Ginevra Christie's tradita da Federico il Grande Nemmeno la famosa tabacchiera ha trovato un acquirente - Il tabellone cambi ignora la lira italiana: «Troppo fluttuante» DAL NOSTRO INVIATO [ GINEVRA — Imprevcdibi-1 le il collezionismo Vip che frequenta le aste internazionali di Sotheby's e Christie's in questa settimana a Ginevra. Oppure soltanto più prudente e selettivo rispetto all'inizio degli Anni 80, quando si contendevano argenti e òri «a ^qualsiasi prezzo». Gli argenti europei di Sotheby's hanno avuto un. eccellente richiamo, invenduto solo il 5 per cento. Il to-; I tale realizzato l'altra sera t ói. oltre 3 milioni e mezzo di franchi svizzeri, un po' meno di tre miliardi di lire, per 193 lotti. Ma Christie's, con 88 pezzi, ha'accusato il colpo: ricavato quasi 660 mila franchi,' poco più di mezzo miliardo,' invenduto oltre il 40%. j Il lotto più importante tra gii argenti, un centrotivol? dorato italiano di Cerasoli e Fumagalli, fine '800, stile Rococò, sormontato dallo stem¬ ma e dalla corona dei Savoia, donato al re Umberto I e alla regina Margherita in occasione del 25" anniversario di matrimonio dai membri della famiglia reale, è ritirato dai battitore a 190 mila franchi svizzeri (oltre 158 milioni). E per Christie's qualcosa non ha funzionato neppure nell'asta dell'altra notte: 17 gioielli del Rinascimento (periodo che per la casa londinese sfora dal '500 nel '600) e una collezione di scatole e tabacchiere d'oro avrebbero dovuto sfiorare, secondo le stime, i 5 milioni di franchi, ma il ricavato * 2 milioni e 839 mila (meno di due miliardi e mezzo) con un invenduto del 35 per. cento. Nella competizione agguerrita, velata da londinese fair play. Sotheby's esulta: «Eravamo ceni di andare bene, Ioni belli, qualche sorpresa». Tra queste, il boccale in un corno di rinoceronte su argento dorato, una rarità da 150 mila franchi, superati di poco: 170.500, con il 10 per cento di' diritti d'asta (circa 140 milioni). Va alle stelle un sopram-, mobile in oro e argento a fog-! già di vascello armato (origine tedesca, epoca 1610) che la casa d'aste aveva scelto «solo come curiosità» per il manifesto della serata. La stima tra 80 e 120 mila franchi si quintuplica in un frenetico accanirsi di rilanci tra il pubblico in sala e un acquirente che s'affida al telefono óltre che al suo fiuto. E' S.J. Phillips, commerciante londinese in - Bond Street: si impone sul rivale Mannheimer di Zurigo per 550 mila franchi. E' sempre sir Phillips che si aggiudica per 440 mila franchi (oltre 360 milioni) la coppa; d'oro, metà '700, con stemmi" di 28 nobili famiglie di Turitigià, giunta all'attuale ignoto proprietario dalla principessa Anne Luise di Schoenburg-' Waldenburg. E se anche sono tempi in cui la più o meno recente aristocrazia del censo internazionale dimostra una «scarsa disponibilità di liquidi», il piacere del gioco spinge a piccole follie. Christie's non ha dubbi: «Sugli argenti non puntavamo: non erano lotti eccelsi». Non s'arrendei ufficialmente, neppure sull'asta di gioielli rinascimentali e tabacchiere: «Il mercato è ristretto». Ma il 35 per cento d'invenduto scotta. Cè chi accusa i proprietari: «Fissano riserve troppo alte, forse per colpa del ribasso del dollaro». Ci chi sospetta una sorta di accordo tre gli acquirenti in sala per contenere i prezzi. Certo, l'esperto Charles Truman non ha il volto soddisfatto. Chi si aspettava che ia tabacchiera di Federico il Grande (Berlino, 1760) — un esemplare analogo, record d'asta, venduto nel maggio '82 a oltre un miliardo di lire — non trovasse acquirente disposto a rilanciare appena oltre la slessa cifra di tre anni fa? Per fortuna, l'ultimo barone di Rothschild, Gustave, con due tabacchiere lasciate agli eredi, ha avuto una soddisfazione postuma per il suo buon gusto: la prima, stile Luigi XV, oro e miniature, raggiunge 352 mila franchi, quasi 300 milioni; la seconda va a 220 mila (oltre 180 milioni). Se le accaparra entrambe il londinese S.J. Phillips. Una curiosità: se Sotheby's nel tabellone dei cambi, in sala sotto gli occhi di tutti, fissa il franco svizzero a 833 lire, Christie's ignora ia lira italiana «troppofluttuante»; commenta: «In fondo, i compratori italiani non sono molti, ormai». Simonetta Conti I Tabacchiera all'afta: in oro con diamanti e pietre dure, apparteneva f» Federico il Grande, Berlino 1760

Luoghi citati: Berlino, Ginevra, Zurigo