E ora via ai trapianti di fegato Autorizzati quattro ospedali di Franco Giliberto

E ora via ai trapianti di fegato Autorizzati quattro ospedali Speranze e illusione sulle possibilità della chirurgia E ora via ai trapianti di fegato Autorizzati quattro ospedali ROMA — Dopo aver concesso pochi giorni or sono l'autorizzazione ai trapianti di cuore, il ministro della Sanità, Costante Degan, Ieri ha firmato un nuovo decreto, che autorizza anche il prelievo e il trapianto di fegato (al JVipuarda di Milano, al Sant'Orsola di Bologna, al Gemelli di Roma e all'Istituto di clinica chirurgica dell'Università di Genova). Cosi si potranno evitare polemiche simili a quelle di Padova, quando un cardiopatico per il quale esisteva un donatore adatto non potè beneficiare di un «cuore nuovo», In mancanza del beneplacito ministeriale. Ora, se un cirrotico che sia in fin di vita si troverà in Italia nelle stesse condizioni del malato padovano, potrà almeno subire il trapianto d'organo. Anche se, purtroppo, ciò non significherà raggiungere una automatica guarigione. Qualche rarissimo trapianto di fegato — parrebbe che siano stati tre in tutto finora — era già avvenuto in Italia a partire dal 1982 (11 decreto di Degan ora allarga le autorizzazioni e puntualizza che è consentito anche l'espianto dell'organo dal donatore), Tre anni fa a Roma, il primo malato a beneficiarne fu una donna, che mori due mesi dopo l'intervento. Ma non si sono affievolite la speranza e la convinzione che quell'intervento d'avanguardia pos sa essere utile a chi ha gra vlsslml problemi epatici, per 1 quali la prognosi di vita sia inferiore al sei mesi. D'altro canto, nel mondo scientifico, l'avvento della ciclosporina A, farmaco antlrlgetto eccezionale anche se poco maneggevole, ha rinfocolato negli ultimi anni l'Impegno del chirurghi trapiantatoti. Le statistiche ci dicono che a tutt'oggl nel mondo sono stati compiuti 578 trapianti di fegato, la maggior parte del quali negli Stati Uniti e in Inghilterra. Non sono esaltanti le prospettive di sopravvivenza, anche se si deve tenere conto che questo tipo di gravi malati è 'destinato a morire entro breve termine in assenza di intervento», come dicono i clinici. Ebbene, la so¬ pravvivenza dei trapiantati è conteggiata come un successo nell'arco del dodici mesi successivi all'operazione: dopo un anno, il 35 per cento del pazienti muore; il 60 per cento rimane In vita, ma quasi sempre con seri, ricorrenti problemi di salute, per altri tre anni, Si contano sulle dita di due mani 1 malati sopravvissuti per dieci anni o più; 11 più «anziano» risiede in Inghilterra e sta per festeggiare, per sua fortuna in buona salute, il tredicesimo anno dall'avvenuto trapianto. Le principali Indicazioni per la sostituzione del fegato sono 1 tumori primitivi epatici, la cirrosi di tipo post-epatico, e in età pediatrica una maligna malformazione congenita dei dotti che portano la bile dal fegato all'intestino, oltre a difetti enzimatici del parenchima epatico. L'operazione, se tutto va bene, dura almeno dodici ore, costa un centinaio di milioni. E' di estrema complessità tecnica, a differenza, del trapianto di cuore: bisogna ricostruire tutte le vene, le arterie e le vie biliari che collegano il fegato all'intestino. Pesanti problemi metabolici, durante l'intervento s post-operatori, presuppongono un'altissima specializzazione dell'equipe che compie il trapianto e che segue 11 malato nella fase Immediatamente successiva e nella lunga convalescenza. Il rigetto fa meno paura e dà meno pensiero di un tempo, ma altri sconquassi stanno 11 come una spada di Damocle sul capo dei terapeuti. Non di rado, nel verbali di autopsia per le esperienze fallite, si legge: «1/ decesso si deve a un collasso cardiocircolatorio e non al cattivo funzionamento del fegato, che è stato trovato in buone condizioni». C'è infine il problema del donatori, spesso 11 più difficile da superare. Ottenuta l'autorizzazione dai familiari della persona donatrice (che in genere è un individuo protagonista di qualche disastroso incidente, ancora vivo, ma in coma irreversibile) è necessaria una raffinata tecnica di espianto e un'accuratissima conservazione dell'organo durante 11 trasporto al centro medico, nel quale Infine si dovrà attuare 11 tentativo di trapianto. Franco Giliberto

Persone citate: Costante Degan, Degan