La pianista coraggiosa e i moderati

La pianista coraggiosa e i moderati Camerata Casella La pianista coraggiosa e i moderati TORINO — Una pianista coraggiosa questa Elisabetta Capurso, allieva di due grandi maestri (Carlo Viduzzo e Carlo Zecchi), poi diplomata In composizione, composizione elettronica e perfino In direzione d'orchestra. Si è presentata al Teatro Nuovo, per la Camerata Casella, con un programma moderno di impressionante coerenza: 1 tre viennesi e tre italiani contemporanei. Tutte composizioni significative, importanti, senza cedimento, senza una concessione. DI Schoenberg ha suonato 1 «Sei piccoli pezzi» op. 19, posto avanzato della frontiera atonale, al di là del quale non ci sarebbe che 11 salto nel vuoto dell'astrattezza. DI Webern, non solo le Importanti «variazioni» op. 27, ma anche due brevi pezzi isolati, resi noti solo recentemente, un «Klavierstuck» e un «Klnderstuck», singolare tentativo, quest'ultimo, di portare la dodecafonia all'intendimento infantile. Di Berg, la grande «Sonata» op. 1, di radici ancora romantiche, ma di linguaggio già avanzato verso l'erosione dell'armonia tradizionale. Venendo agli italiani, la pianista ha eseguito quel curioso dittico di Berlo, «Erdenklavier» e «Wasserklavler», che il misterioso as sunto cosmogonico del titolo (terra e acqua) risolve nella suggestiva trattazione timbrica. La «Sonatina» di Guaccero è opera giovanile, che nel clima del dinamismo hlndemithiano dà prova di originalità Inventiva. Infine un capolavoro di Dallapiccoia, quel «Quaderno musicale di Annalibera» che nella totale modernità del linguaggio recupera magicamente l'incanto e l'intimità dei grandi cicli pianistici schumannlani. Vii programma, per dirla con Satie, «à falre fuir», e infatti c'era poca gente, ma quelli che c'erano hanno mostrato di apprezzare la solidità del programma e la competenza dell'esecuzione. m. m.

Persone citate: Berg, Camerata Casella, Carlo Viduzzo, Carlo Zecchi, Elisabetta Capurso, Guaccero, Satie, Schoenberg, Webern

Luoghi citati: Torino