Non c'è posto per l'archivio « Spostiamolo nello toilette » di Marco Neirotti

Non c'è posto per l'archivio « Spostiamolo nello toilette » Situazione al limite dell'assurdo nell'Ufficio imposte di via Roma Non c'è posto per l'archivio « Spostiamolo nello toilette » La metà delle stanze è inagibile, i dipendenti costretti a cercare spazio ovunque •Dov'è il ragioniere?'. In toilette. «A far che?: Domanda Inutile e grottesca in qualunque altro luogo, ma sensata nel Secondo Ufficio Imposte Dirette di Torino: in toilette, il ragioniere cerca una pratica. La cerca U non perché l'incartamento sia spregevole, ma perché anche in quel posto s'è ricavato un archivio. C'è poco da ridere, la situazione è incredibile. I dipendenti protestano, vogliono •essere messi in grado di lavorare in modo serto». In quest'ufficio dove si analizzano le imposte di migliaia di società (dal colosso Fiat alle più piccole) quasi la meta delle stanze è inaglblle. Sulle pareti annerite dai caloriferi e cosparse di crepe sono affissi vetrini il cui compito è lanciare allarmi: se al mattino vengono trovati a pezzi vuol dire che la scalfltura s'allarga e il peifcolo aumenta. Novanta dipendenti (l'organico ne prevede 120) percorrono ogni mattina i portici di via Roma, varcano il lussuoso ingresso del 305, s'Infilano in ascensore, salgono, poi «si prendon lo stomaco in mano» ed entrano. Gli Uffici Imposte Dirette trovarono sede nell'edificio — proprietà della Sai — nel '59. Vent'anni dopo, il Primo Ufficio (persone fisiche e società di persone) e Conservatoria degli atti immobiliari si spostarono in corso Bolzano. «Ma questo non ci diede nuovi spasi, aneli — dice il direttore, Vittorio Mastroglacomo —. C'erano lesioni ai muri perimetrali, i locali furono chiusi per 15 sforni». Conclusione: molte stanze inagibili «e tali sono rimaste fino a oggU. Nessun intervento, situazione sempre più cupa, perché qui » arrivano tre tonnellate di dichiarazioni ogni anno», non pratiche da 'leggere e scordare', ma incartamenti che devono esser ripresi in mano. I dipendenti ('dimostrano notevole senso di sacrificio') s'arrabattano a rubar spazi nel luoghi pericolosi o quantomeno poco igienici, ma può essere imbarazzante scartabellar pratiche mentre un collega usa la toilette convinto che anche in ufficio serva a quello cui serve a casa. Una breve visita: totale degrado, muri a pezzi, carte ammonticchiate negli angoli più impensati. Qualche tempo fa un capufficio lanciò un grido: due mattoni s'erano staccati dal soffitto e gli erano piombati sul tavolo. Il bello è che oggi la stanza dell'incidente è inaglblle, mentre si lavora in quella che sta proprio sopra: nessuno riceverà mattoni sul tavolo, tutt'al più cascherà di sotto un impiegato. Intanto s'è stabilito che la ringhiera della gloriosa scala in legno è troppo bassa Esponenti di più forze politiche hanno visitato questo monumento allo squallore, cinque consiglieri comunisti hanno presentato un'interpellanza al sindaco. Direttore e dipendenti invocano soluzioni: «Cosi non si può andare avanti'. Secondo alcuni la 'Sai non ha intensione di ristrutturare, preferisce che ce ne andiamo'. Andare dove? 'L'Intendente di Finanza segue con attenzione la Dicendo», dice Mastroglacomo, e aggiunge: 'Lo Stato possiede locali dove trasferirci, ma dovrebbero comunque essere ristrutturati. Una soluzione, la più probabile, potrebbe essere il Palazzo del Lavoro». Marco Neirotti Per l'inagibilità di alcune stanze, uno scaffale di pratiche è stato trasferito proprio qui

Persone citate: Domanda Inutile

Luoghi citati: Torino