Villa Ida, una donna lasciata morire perché non c'era il medico di guardia? di Beppe Minello

Villa Ida, una donna lasciata morire perché non c'era il medico di guardia? Si allarga l'inchiesta sul giallo della clinica per lungodegenti di Lanzo Villa Ida, una donna lasciata morire perché non c'era il medico di guardia? Comunicazione giudiziaria per concorso in omicidio colposo all'amministratore Vietti e a una dottoressa - Punti oscuri nella convenzione regionale - Medici assenti firmavano il registro delle presenze Lo scandalo di Villa /darla clinica convenzionata per lungodegenti di Lanzo, al centro di un'inchiesta della Procura che ha già portato all'arresto dell'amministratore, Piero Vietti, e a 28 comunicazioni giudiziarie (truffa, interesse e omissione in atti d'ufficio, falso ideologico), è un giallo politico-amministrativo che promette clamo-, rosi sviluppi. Intanto si è appreso che Piero Vietti, ora agli arresti domiciliari, fratello del sindaco de di Lanzo, Annamaria, anche lei coinvolta nell'inchiesta, ha ricevuto, assieme a una dottoressa di Villa Ida, comunicazione giudiziaria per concorso in omicidio colposo e falso ideologico. Il provvedimento del giudice riguarda un episodio dell'agosto '84, quando una ricoverata fu colta da malore in piena notte e mori senza alcuna assistenza perché 11 servizio di guardia medica a villa Ida era funzionante solo sul documenti che l'amministrazione della cllnica inviava all'Usi 37 di Lanzo. Quando la dottoressa, il giorno dopo, prese servizio, copri l'episodio, falsificando il referto Coinvolti nell'inchiesta anche molti medici. Alcuni di loro si sarebbero prestati a firmare 1 registri di presenza della clinica senza fornire alcuna prestazione o, comunque, in numero decisamente inferiore a quanto stabiliva la convenzione stipulata dalla clinica con la Regione. Il contributo versato dalla Regione a Villa Ida (attualmente 70 mila lire al giorno per ognuno dei circa 100 ricoverati) era ed è comprensivo, oltreché di vitto e alloggio, anche di tutti gli esami clinici di cui necessitano gli amma¬ lati. A Villa Ida, secondo l'accusa, per scaricarsi di queste ultime spese, gli ospiti venivano invitati a rivolgersi al proprio medico per farsi fare, ogni volta, le impegnative per gli esami di cui avevano bisogno. La convenzione concessa dalla Regione a Villa Ida rappresenta un capitolo a sé dell'inchiesta ed è costata una comunicazione giudiziaria anche all'ex presidente della Regione, Ezio Enrletti (psl), all'epoca del fatti assessore alla Sanità. Quell'anno, quasi tutte le case di cura private del Piemonte presentarono domanda di convenzione. Per valutare la qualità e il tipo di prestazioni che potevano fornire, e quindi l'ammontare del contributo da versare, venne creata una commissione di tecnici sul cui parere Enrletti preparò la delibera da presentare all'approvazione della giunta. Agli atti risulterebbe che la commissione non ritenne Villa Ida idonea ad essere Inserita nella penultima delle quattro fasce con cui erano stati suddivisi 1 contributi. Invece, alla clinica idi Lanzo venne rlco- nosciuto proprio il contributo che aveva richiesto. Siccome il parere della commissione era solo consultivo non ci sarebbe nulla di strano nella variazione, ma, secondo il magistrato, è sospetto 11 fatto che solo per Villa Ida non si tenne conto del parere dei tecnici, Attualmente, la differenza fra la retta che riceve una cllnica dell'ultima fascia (quella cioè implicitamente consigliata dai tecnici per villa Ida) e quella appena superiore (dov'è stata inserita dalla delibera regionale), è di 20 mila lire che per Villa Ida rappresentano 2 milioni al giorno. 60 milioni al mese, 720 milioni all'anno. E la delibera risale al 1978. Ezio Enrletti sostiene che 'la delibera fu approvata dalla giunta, e non fu un mio atto d'imperio. Io seguii, alla lettera, i pareri espressi dalla commissione. Per Villa Ida non è stato cosi? Non ricordo. Comunque, respingo di essermi interessato a quella convenzione non avendo mai avuto alcun rapporto di nessun genere con i dirigenti del la casa di cura». Beppe Minello

Luoghi citati: Lanzo, Piemonte