«Nell'ex Istituto Ciechi ci sarà spazio per tutti»

«Nell'ex Istituto Ciechi ci sarà spazio per tutti» Eassessore all'Istruzione sull'edificio conteso «Nell'ex Istituto Ciechi ci sarà spazio per tutti» Alcuni locali sono in ballottaggio tra la media ciechi e una mostra di tecnologie per handicappati - Potenziato il Centro di documentazione? Ex Istituto Ciechi di via Nizza, edificio trasformato e contestato. In gestione al Comune dopo la soppressione degli Enti di beneficenza, ospita oggi in una parte dei suoi locali 11 Centro documentazione non vedenti e la scuola assistenti sociali. Ma il resto dello stabile resta zona contesa: una delibera dice che è destinata alla media ciechi (100 iscritti, 6 non vedenti), ora con sede provvisoria in via Menabrea, ma i movimenti di base rivendicano gli stessi locali, promessi per una mostra di tecnologie che dovrebbero facilitare la vita agli handicappati. Dice l'assessore all'Istruzione dott. Lucci: 'Tenterò, con l'aiuto del sindaco, una mediazione fra gli interessati. Credo che nello spazio in ristrutturazione possano coesistere sia la scuola, sia la mostra». Un primo passo per ri' solvere anche i problemi del Centro di Documentazione. Il Centro, gestione comu naie in convenzione con la Regione (che dà 50 milioni al l'anno), la Provincia di Torino (5 milioni) e le altre Province del Piemonte (1 milione ciascuna), serve 1700 ciechi in città e 6 mila in Piemonte, ed ha bisogno di spazio. Sette persone si dedicano alla biblioteca braille, alla nastroteca, ai corsi per l'uso dell'Optacon (che consente ai ciechi di leggere «in nero»), alla preparazione degli Insegnanti di appoggio, all'aggiornamento dei docenti. C'è inoltre 11 «Kurzwell», attrezzatura Imponente ospite al Centro elettronico di corso Unione Sovietica per la trascrizione in braille. Al Centro, per i 1300 ipovedentl della provincia (hanno un residuo visivo) esiste una sorta di fotocopiatrice che ingrandisce parole e disegni. Troppo poco. La tecnologia moderna offre soluzioni che, purtroppo, non sono mai arrivate a Torino. Un problema grave, soprattutto per i bambini che devono essere «educati a vedere». Qualche famiglia, con tutti i sacrifici immaginabili, si reca una volta al mese all'Istituto Chlossone di Genova dove funziona, in collaborazione con 11 Cnr, 11 sistema elettronico di letta ra-scrittura «Polifemo»: una sorta di tastiera con video che corregge e ingrandisce fino a 45 volte. Che cosa aspetta Torino? Dice Fratta, vice presidente regionale dell'Unione Ciechi: 'Il Centro manca di una persona che abbia competenza e autorità per fare proposte concrete al Comune. Nell'83 avevo suggerito l'acquisto di Polifemo, il cui costo è abbastanza limitato. La mostra delle tecnologie avrebbe anche il compito di mettere a portata di tutti un campionario di strumenti di cui molti oggi ignorano l'esistenza». Che cosa ne pensa l'assessore Lucci?: 'Il CerUro ha un avanzo di gestione di oltre 30 milioni. Credo sia giusto impegnarlo in nuove attrezzature, in particolare per gli ipovedenti». Maria Valabrega

Persone citate: Fratta, Lucci, Maria Valabrega

Luoghi citati: Genova, Piemonte, Torino