Gli imprenditori rimproverano all'lnps di applicare spesso sanzioni alla cieca

Gli imprenditori rimproverano all'lnps di applicare spesso sanzioni alla cieca Chiesto il rinvio della scadenza del 20 novembre per pagare gli arretrati Gli imprenditori rimproverano all'lnps di applicare spesso sanzioni alla cieca TORINO — Nel rapporti tra Inps e Imprenditori può accadere di tutto, anche l'assurdo giudiziario. Per esemplo, un'azienda In ritardo nel pagamenti concorda 11 condono e versa regolarmente tutte le rate; l'ultima, per problemi di liquidità, la versa solo In parte. Scattano Immediatamente le sanzioni e, Invece del pochi milioni che deve ancora, si vede applicare altre multe per centinaia di milioni. . Gli imprenditori sono d'accordo con l'Inps sull'esigenza di perseguire gli evasori, cioè coloro che cercano di non pagare 1 contributi, perché l'azienda che non paga pratica una concorenza sleale nel confronti delle altre che i contributi 11 versano. Però chiedono all'Istituto, e specialmente al legislatore, di distinguere tra evasione e morosità, cioè tra chi truffa cercando di non pagare e chi riconosce di dover versare ma, per motivi sovente reali, non è In condizione di corrispondere tutte le somme dovute e ricorre quindi a rateazioni o a ritardi. Questi ed altri sono stati 1 temi discussi nel convegno su «Le «arnioni del sistema previdenziale per imprenditori ed aziende industriali» che si è svolto ieri all'Unione Industriale con la partecipazione del presidente Plchetto e del relatori Fausto Amerlo dell'Unione Industriale; Umberto Fumarola, dirigente della sede dell'Inps di Torino; Mario Cicala, magistrato, docente del Politecnico di Torino; Antonio Torella, responsabile del settore previdenza e assicurazioni della Conftndustrla. Le aziende adesso dovrebbero regolarizzare 1 contributi arretrati entro il 20 novembre. Il presidente degli industriali, Plchetto, ha esplicitamente chiesto che «ouesta scadenza sia cancellata e che non ne vengano riproposte altre così iugulatorie». Ha anche chiesto che «le sanzioni, vecchie e nuove, che possono addirittura triplicare il debito verso l'Inps, siano ricondotte a livelli equi e tollerabili, con una revisione generale del sistema». Amerlo ha messo in rilievo che 11 sistema «amiche colpire con sanzioni adeguate e giuste specifiche irregolarità, colpisce alla cieca e può erogare le sanzioni più gravi proprio a chi è meno colpevole». Lo stesso direttore dell'Inps,' Fumarola, non ha esitato a riconoscere che «te sanzioni sono molte, gravose, spesso eccessive in relazione alle infrazioni: Il magistrato Cicala ha citato molti degli assurdi che si determinano nell'applicazione della selva di norme e di sanzioni che le troppe leggi prescrivono a carico degli imprenditori net loro rapporti con l'Istituto previdenziale. Infine 11 rappresentante della Conflndustrìa, Torella, ha messo sotto accusa la gestione dell'Inps e lo Stato che, a sua volta è «un ritardatario nel pagamenti perché ha versato all'lnps solo il 57 per cento della somma dovuta nel 1984 e deve ancora 11.047 miliardi». Per quanto riguarda le evasioni l'Inps, nonostante 1 mezzi di cui dispone, nel 1985 ha ammesso di non essere riuscito a recuperare 1250 miliardi dovuti dagli evasori. La morosità, a sua volta, deve essere ridimensionata, almeno per quanto si riferisce alle aziende. Infatti, del 13.200 miliardi che l'Inps deve avere da contribuenti morosi, 3200 sono dovuti dalle aziende municipalizzate, mentre 1 crediti accertati a carico degli altri datori di lavoro ammontano a 6200 miliardi; i rimanenti 3100 miliardi sono -valutati a stima!». gerg|o Devecchi

Persone citate: Antonio Torella, Devecchi, Fumarola, Mario Cicala, Torella, Umberto Fumarola

Luoghi citati: Torino