La Falcuccl contrattacca di Clemente Granata

La Falcuccl contrattacca «Vi dico chi sono i veri responsabili delle disfunzioni nella scuola» La Falcuccl contrattacca «Ho denunciato per prima difficoltà e ritardi» - «Lo Stato ha ridotto gli stanziamenti per la Pubblica Istruzione» - «L'edilizia scolastica è competenza primaria degli enti locali, compresi quelli retti dal pei» - «Ho chiesto una riunione del Consiglio di gabinetto, ma l'aspetto ancora; la collegialità non esiste solo per Sigonella» DAL NOSTRO INVIATO ROMA — «Se il governo mette subito a dispostone dell'edilità scolastica mille miliardi, io sono anche disposta a dare subito le dimissioni», dice con un sorriso la senatrice Franca Falcuccl, ministro della Pubblica Istruzione, per sottolineare che le sta cosi a cuore la soluzione del problemi riguardanti la sicurezza e l'efficienza della struttura delle scuole da essere pronta a «sacrificarsi» politicamente se ciò può risultare utile. Affermazione non priva di spunti polemici, posto che lo stesso ministro ha appena messo in rilievo le difficoltà e i ritardi che ostacolano interventi organici-nel settore. Difficolta'e ritardi,; ha rilevato, non Imputabili a lei. E' 11 primo intervento pubblico di Franca Falcuccl dopo settimane di silenzio. Studenti in piazza per salvaguardare, dicono, 11 diritto allo studio minacciato da tagli finanziari e croniche lentezze dell'amministrazione, polemiche dei partiti e della stessa de nel confronti dell'operato del ministero, accuse sindacali talora roventi, ma lei, in periodo di crisi governativa, ha preferito astenersi da ogni dichiarazione ufficiale. Ora, dopo la fiducia del Parlamento, nella saletta del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, tiene una conferenza stampa durante la quale vuol precisare, chiarire, difendersi. Lo fa con accenti anche accorati e, qualche volta, passa all'attacco. Edilizia scolastica, dunque. Questione dolente che genera il «movimento '85». La Falcuccl invita a non fare di ogni erba un fascio poiché ci sono situazioni deplorevoli, soprattutto nel Sud, ma anche esempi confortanti (come nell'ambito dell'Istruzione tecnica). In ogni caso il ministro ritiene opportune tre precisazioni: 1) nel settore esiste una competenza primaria degli enti locali («compresi gueHi retti dai comunisti che ora sono i più severi nelle critiche*; 2) il ministro stesso, sin dal momento in cui si sono manifestati 1 primi sintomi di disagio tra gli studenti, ha chiesto una riunione del Consiglio di gabinetto per esaminare l'Intera questione scolastica («la collegialità non esiste solo per Sigonella»), ma la richiesta, per ora, non ha avuto seguito; 3) 6 pronto un disegno di legge che prevede una ricognizione del patrimonio edilizio scolastico, lo snellimento delle pratiche, la sostituzione dello Stato agli enti locali inadempienti. Il ministero, che guarda agli studenti con simpatia e comprensione, pur mettendoli in guardia da possibili strumentalizzazioni, avrebbe dunque poco o nulla da rimproverarsi. Tanto più che altre volte, dice la Falcuccl, con forza, con determinazione ha cercato di convincere tutte le forze politiche che l'intera questione scolastica (dalle strutture alle riforme) ha Wì'nimportanea prioritaria» per 11 futuro del Paese. Chiaro, rileva il ministro, che bisogna tener nel debito conto le compatibilità generali ma altrettanto chiaro che suscita grande preoccupazione 11 costante calo delle somme stanziate a bilancio: alcuni anni fa rappresentavano ni,18 per cento della spesa pubblica, l'anno scorso soltanto il 7,45 per cento. All'origine del malcontento esistono dunque problemi d'ordine strutturale, che è possibile risolvere soltanto se si è animati dal sincero convincimento che le spese per l'istruzione rappresentino «veri e propri investimenti". Convincimento che dovrebbe essere fatto proprio anche dalle famiglie. E, secondo il ministro, non è esatto affermare, come ta¬ lunl fanno, che l'amministrazione scolastica spenda quello di cui dispone in modo disordinato e irrazionale. Significativo ciò che si registra nell'ambito del personale: rispetto a un organico di 800 mila unità le eccedenze sono soltanto 15 mila (utilizzate comunque dalla scuola), mentre In tre anni c'è stato un esodo volontario di 70 mila insegnanti. Ma non si deve dimenticare, soprattutto, che proprio nel settore del docenti è stata raggiunta una notevole stabilità con l'immissione in ruolo, mediante concorso, di 200 mila insegnanti. La stabilità, rileva la Falcuccl, è la prima garanzia che si possano attuare gli stessi disegni riformatori che 11 ministero persegue da qualche anno a questa parte e, sempre, dopo ampia consultazione con le forze di maggioranza. Ad essi si devono aggiungere ora le proposte per garantire una maggiore autonomia alle unità scolastiche e alle università. SI tratta ora di vedere se questa autodifesa del ministro convincerà gli scettici, 1 critici, compresi 1 rappresentanti del movimento studentesco che sabato sfileranno a Roma per una manifestazione nazionale. Durante la conferenza stampa c'è chi dice: 'Signor ministro, Craxi a/ferma che gli studenti potrebbero... divorarla». La Falcuccl risponde: «Con gli studenti cerco il dialogo. Si sappia comunque che posso risultare molto indigesta». Clemente Granata

Persone citate: Craxi

Luoghi citati: Roma