Doppie, triple, superspie

Doppie, triple, superspie Cinquantanni di cronache segrete: come la Cia e il Kgb si combattono a distanza Doppie, triple, superspie Popolano quello che il capo della commissione servizi segreti americani definisce «il palazzo degli specchi», mondo ambiguo e confuso di intrighi internazionali - Dal «doublé agent» degli Anni Trenta al caso Jurcenko - Un ultimo, incredibile post-scriptum alla vicenda del «numero cinque» dello spionaggio sovietico: dietro di lui si nasconde Kim Philby, scappato a Mosca nel '63? DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — «itti pied du cochon. ha già lanciato li «Jurcenko cocktail», 4 dollari e 60 ccnts, ossia 8 mila lire, limone, vodka e un terzo ingrediente, naturalmente segreto: *Au pied du cochon» è 11 ristorante di Oeorgetown, nel sobborghi di Washington, dal quale la superspla fuggi nell'ambasciata sovietica. Al proprietario, Yves Courbols, non è parso vero di farsi della pubblicità gratuita. Il prossimo capitolo della misteriosa storia del dirigente del Kgb potrebbe essere un film hol-' lywoodlano, un giallo più psicologico che d'azione, del quale qualcuno vorrebbe Paul Newman come protagonista e qualcun altro Alee Oulnness, 11 superbo interprete del film tratti dal romanzi di Le Carré (mentre nessuno pensa a Connery o a Roger Moore, i due 007). Di rado vicende di spionaggio hanno tanto affascinato l'opinione pubblica mondiale. Un ultimo, incredibile «post scriptum» lo ha fornito la Bbc: dietro Jurcenko si nasconderebbero Klm Phllby, 11 re del «doublé agents» scappato a Mosca nel '63, e una furiosa volontà di rivincita del Kgb sul servizi segreti occidentali. A Mosca, nel 11, Phllby fu nominato generale: ma è inglese, e quando fu scoperto teneva 1 rapporti tra 11 famoso MS britannico, «nel nome di sua maestà, la regina Elisabetta' e la Cla. Secondo la Bbc la scorsa estate Philby e 11 Kgb rimasero vittime di un clamoroso colpo di mano del con' osplonagglo inglese, 11 rapimento — a Mosca, nientemeno — di Oleg Gordlevski, 11 loro agente londinese che 11 aveva traditi per anni, e per vendicarsi Inscenarono la «farsa» Jurcenko. Slamo in quello che 11 senatore Durenberg, capo della Commissione al servizi segreti, chiama 'il palaeeo degli specchi; 11 mondo ambiguo delle supersple, dove nella suprema giustificazione di ogni impresa, l'interesse dello Stato, confluiscono persino rlplcche e fobie personali. Per Phllpy e 11 Kgb, che erano riusciti a fare tornare Gordievski a Mosca «per con stillazioni», lasciarselo strappare di mano con uno stratagemma fu una sconfitta sen< za precedenti. Architettarono dunque una congiura — è sempre la Bbc.che lo asserisce — per saldare 1 conti con 11 nemico, e ammonirlo di non riprovarci. Se cosi è stato, hanno fatto centro: in seguito all'affaire Jurcenko, la Cia 6 In preda alla crisi piti grave dell'ultimo decennio: 11 presidente Reagan intende riformarla. In gergo, la superspla è quella che fa 11 doppio gioco, stando di continuo sul filo del rasoio, ogni tanto concedendo qualcosa al proprio Paese, per cut lavora formalmente, ma dando assai di più al nemico: mUn termine meno romantico ma più realistico — proclama 11 senatore Durenberg — è traditore'. Storicamente, l'agente doppio nacque negli Anni Trenta in Inghilterra, quando un insigne professore universitario, Anthony Blunt, poi curatore del tesori d'arte della regina Elisabetta, recluto per i sovietici le menti piti brillanti della giovane generazione: Phllby appunto, e 1 famosi diplomatici omosessuali Donald Macinati e Guy Burgess. Dall'ambasciata d'Inghilterra a Washington, alla fine della seconda guerra mondiale, MacLean trasmise all'Urss 1 segreti della bomba atomica: fu scoperto nel '61, e fuggi subito a Mosca. «Per gli intellettuali adolescenti di quel tempo, ancora all'oscuro delle purghe staliniane, e comunque increduli, alienati dal nazismo, dal fascismo e dal franchismo» dice Durenberg «il movente principale fu l'ideologia: volevano alutare una politica che pareva loro socialmente ed economicamente piti giusta di quella occidentale, sconvolta anche dalla grande depressione'. Ma da allora a oggi, le ragioni del doppio gioco sono cambiate: quasi sempre la superspla è mossa anche dalla sete di denaro, dalla megalomania, dal sesso, dall'odio Individuale. Durenberg ritiene che talvolta il «doublé agent» sia «una personalità schizofrenica, in cui il pubblico si confonde col privato» Cita John Walker, l'ex ufficiale di marina per vent'annl al servizio dell'Urss: «Gli in' t ere ss ava soprattutto avere soldi e donne: In genere, 11 compito di chi fa 11 doppio gioco, come della semplice spia, è la raccolta e la trasmissione di informazioni segrete. Quando viene svolto diligentemente, ha conseguenze politiche importanti. Un caso tipico è quello del recente Ravvicinamento tra la Orecla di Papandreu e gli Stati Uniti di Reagan dopo gli anni caldi della quasi rottura: è dovuto alla defezione In Occidente, nel maggio scorso, di Sergel Bokhan, un addetto militare dell'ambasciata sovietica, con 1 plani di destabllzzazlone del regi me di Atene e del terrorismo elaborato a Mosca. Qualcosa di simile avvenne in Giappone nel '78, allorché Arkadt Shevcènko, un maggiore del Kgb, reclutato dagli americani nel '76, porto alla luce una campagna russa di disinformazione destinata a minare 1 rapporti Tokyo-Washington. «La superspla» nota George Oarver, capo ricercatore alla Oeorgetown University, «corre sempre un pericolo mortale: se viene catturata, da noi finisce all'ergastolo, nell'Urss a morte'. Le cronache segrete del Kgb e della Cla sono piene di questi personaggi scomparsi nel silenzio. Ma Carver, che è stato per decenni vicedirettore del controspionaggio americano, 11 giudica Insostituibili: 'Nel nostro mestiere, la morale non c'entra» afferma. 'Nel¬ l'attuale clima di tensione tra le superpotenze sono un importante punto di riscontro, et servono a evitare gravi errori». Al loro confronto, la spia semplice ha una vita relativamente facile e sicura: 'Nella maggior parte del casi non rischia la pelle alla 007», sostiene Carver. «Se viene presa, la si scambia con un'altra». Ma Vitali Jurcenko si colloca davvero nella twlllght zone, in quel crepuscolo dove si combattono 1 match decisivi tra il Kgb e la Cia, o non è soltanto ^l'agente incostante», come lo ha definito la rivista Time, ossia un disertore che si è pentito? -Nessuno di noi è in grado di rispondere; ribatte Carver. «Ci vorranno anni per saperlo: se rimarrà alla ribalta al Kgb vorrà dire die fu una sua talpa al nostro interno. Se scomparirà, significherà che aveva davvero pensato di tradire l'Urss: e allora non ho dubbi che marcirà nei sotterranei delia Lubtanka fino alla fucilatone-. L'inchiesta promossa da Reagan è diretta anche ad appurare questo: se esisteva un 'complotto premeditato', come il Presidente sospetta, «per screditare gli Usa». Arkadl Scevcenko è tra quanti vedono in Jurcenko un sia pure improbabile superpentlto. Se Phllby è 11 re del doppio gioco, Scevcenko è 11 viceré. Quale alto funzionarlo sovietico airOnu. lavorò a lungo per la Cla, giovandosi della sua nomea di protetto di Gromyko. Dal '79 vive agiatamente In America pubblicando libri (nell'ultimo ha svelato che l'Urss pensò di usare l'atomica contro la Cina all'apice della crisi dell'Ussurl 15 anni fa). La sua tesi è che Jurcenko chiese asilo in Occidente, ma la Cia giocò tanto male la partita da indurlo a «rldlsertare». In un articolo apparso Ieri sul «New York Times», Scevcenko ha anche smentito che la superspia fosse il numero 5 del Kgb: a suo parere era poco piti che un reclutatore. Come parecchi deputati e senatori americani, l'ex funzionarlo dell'Onu accusa la Cla di aver commesso una serie di errori madornali: di aver reclamizzato la vicenda, con fughe di notizie al giornalisti, al punto da spaventare Jurcenko; di avergli impedito di incontrare connazionali per farlo sentire meno solo; di aver Invece permesso che 1 sovietici si mettessero in contatto con lui ricattandolo negli affetti familiari; di non averlo sorvegliato. A quest'ultimo proposito, «Time» ha pubblicato una crudele vignetta eull'.ultima cena» al ristorante: raffigura l'agente della Cia nel locale deserto, all'alba, che attende il ritorno di Jurcenko; la didascalia dice che 'dlmprovviso, l'agente Bumworthy ha un'orribile intuizione: la spia non tornerà indietro». Bumworthy é un nome intraducibile: sta per «degno di Bertoldo». 'Comunque sia» conclude Carver «che fosse una congiura o no, il Kgb ha ottenuto quattro grossi risultati. Ha fatto sorgere il dubbio net Paesi tersi che esista davvero un terrorismo di Stato americano; che noi sequestriamo e torturiamo i nemici, come ha sostenuto Jurcenko, mentendo spudoratamente. Ha messo sull'avviso i poteneiali disertori interni: state attenti, in America vi tratteranno male, e noi vi raggiungeremo in ognt caso. Ha coperto di ridicolo la Cia esponendola al pubblico ludibrio: se non la ha ingannala fin dalllnizio, le ha però strappato grossi segreti sui suoi metodi di doppio gioco. Per ultimo, ha spaccato in due il Congresso, se molti vogliono che la Cia venga rafforzata, altri la vogliono meglio controllata, e quindi esautorata dal potere politico». L'ex vicedirettore del controspionaggio Usa termina su una nota riflessiva: «Di certo, con Gorbaciov i sovietici sono diventati maestri di relazioni pubbliche» commenta. «Una volta, i rifugiati politici che tornavano in Urss scomparivano subito in Siberia. Adesso vengono usati come specchietti per le allodole. Se questo trattamento sarà esteso alle spie — cosa di cui peraltro dubito — avremo perso un'importante battaglia. Ci troveremo con sempre meno agenti che fanno il doppio gioco per noi, e sempre più che ne fanno per loro. La lezione di Jurcenko è che nonostante tutte le nostre attrezzature elettroniche nello spionaggio e controspionaggio rischiamo di retrocedere in serie B». Ennio Caretto Washington. Tre espressioni di Vitali Jurcenko durante la conferenza stampa della scorsa settimana all'ambasciata sovietica