Chi ha paura della diretta? di Ugo Buzzolan

Chi ha paura della diretta? La Rai sempre più dal vivo Chi ha paura della diretta? C'è stato un lungo periodo In cui la Rai, salvo che per lo sport e per qualche cerimonia, evitava accuratamente le dirette. Adesso la ripresa diretta dilaga. Una volta nessuno mal avrebbe pensato di poter mettere in piedi il varietà, del sabato non debitamente prefabbricato, limato, aggiustato, controllato. Ed ecco che Invece l'edizione di Fantastico di quest'anno va In onda •senea rete», e direi che proprio dalle Improvvisazioni e dai rischi della diretta nascono le cose migliori, quelle che alleviano la lunghezza dello spettacolo e rompono 1 suol meccanismi burocraticopubblicltarl. Come sabato scorso l'irruzione di Benigni che, se ha lasciato in pace — e probabilmente aveva sottoscritto In precedenza un solenne Impegno — la Madonna e i Santi e 11 Papa, si è sfogato con Baudo tirando In ballo, cori termini fortemente ridanciani non privi di allusioni Baiaci, il fidanzamento con la Ricciarelli e 1 futuri ardori matrimoniali (e qui 1 funzionari addetti devono aver sudato freddo), e promuovendo clamorosamente nel finale dello sketch uno scambio di calzoni (e qui i funzionari si saranno guardati balbettando frasi incoerenti di terrore, salvati poi In extremis dalle acrobazie della regia). Cosi, grazie alla diretta, e a Benigni, c'è stata una parentesi di divertimento autentico persino in Fantastico. Del resto sulle dirette, anche transoceaniche, si fonda In parte Domenica in: l'altro Ieri è comparso tra i grattacieli di New York il faccione di Alberto Sordi, ed è curioso come un collegamento via satellite tenda ad abolire o per lo meno a ridurre 1 salamelecchi in uso tra presentatore e ospite illustre. «A questo punto — ha attaccato Sordi — farei volentieri una divagazione...». «Si — ha replicato Damato che pure non è un campione di autorità, e aggressività — ma che sia una divagazione breve perché il tempo stringe*. In diretta sono le velenose baruffe calcistiche de II processo del lunedi, e le liti collettive di Aboccaperta. Sono in diretta le trasmisssioni del mezzogiorno della Bonaccorti e della Sampò. E' in diretta la trasmissione che ha debuttato ieri su Raiuno, Parola mia, un gioco che ha l'aria di essere ingegnoso sull'uso della lingua italiana. Ed è ancora in diretta Oggi e domani su Raidue, progrómma ricco di collegamenti e diviso fra lunedi e martedì in cui si affrontano e si scontrano diverse opinioni su un tema di attualità: stavolta è sul tappeto la questione degli animali costretti a vivere e a morire negli zoo rinchiusi crudelmente In anguste gabbie assurde (peccato che la trasmissione sia piazzata a metà del pomeriggio in un'ora In cui la gente lavora o è In giro). - E infine è in diretta Di tasca nostra, benemerita e battagliera rubrica in difesa del consumatore. Va molto bene che le inchieste e le discussioni siano a cai do; però la diretta — oltre alla vivezza, agli imprevisti, all'impossibili tà di censure preventive ecc. — dovrebbe in certi casi, servire all'elasticità del tempo concesso ad un programma Importante. Di tasca nostra è una rubrica di utilità pubblica che purtroppo va in onda solo una volta la settimana: restare nel sessanta minuti, specie quando il dibattito e l'informazione si allargano per dovere di compiutezza, è impossibile e controproducente. Non si abbia paura di prolungare il collegamento anche di mezz'ora, tanto più che alle spalle ci sono un telefilm poliziesco e un telefilm western eliminabili senza danno. SI dia spazio a Di tasca nostra, nessuno protesterà. Ugo Buzzolan

Persone citate: Alberto Sordi, Baudo, Benigni, Bonaccorti, Damato, Parola, Ricciarelli, Sampò

Luoghi citati: New York